Il Regolamento Prodotti da Costruzione, più brevemente Cpr, è stato uno tra gli argomenti caldi, tra cui ovviamente anche per il settore dei cavi, riconosciuti dalla Ue per la loro importanza in caso di incendio. Entra in vigore il 1 luglio 2017. Il presidente Aice, associazione che all’interno di Federazione Anie rappresenta le aziende attive nei comparti dei cavi per energia e accessori, Stefano Bulletti, ha fatto il punto sulla situazione del mercato.
«Non a caso parliamo di rivoluzione: i cavi installati in qualsiasi tipo di costruzione o opera di ingegneria, per il trasporto di energia o per trasmissione dati, dovranno obbligatoriamente rispondere ai requisiti essenziali di comportamento al fuoco per essere considerati sicuri».
A che punto siamo? «Partiamo da una constatazione: il mercato è partito. Ai produttori di cavi è stato richiesto un grande impegno, ma abbiamo accettato la sfida di questo cambiamento epocale con orgoglio e nella convinzione che garantire la sicurezza e la qualità dei prodotti è la nostra mission più importante», spiga Bulletti.
I produttori di cavi hanno iniziato a produrre le nuove tipologie di cavo rispondenti al Regolamento Cpr per poter rispettare l’obbligo di legge che vieta ai costruttori di cavo, dal 1 Luglio 2017, l’immissione sul mercato di cavi non rispondenti alle prescrizioni previste dal Regolamento. Il Cei ha predisposto norme di prodotto e tabelle di codifica delle sigle e dei materiali. Le aziende hanno confermato il listino prezzi e le consegne dei nuovi cavi già dal mese di maggio.
«La nostra associazione, Aice, ha dato vita ad una campagna di comunicazione molto strutturata. Abbiamo realizzato un documento informativo (I cavi e il Regolamento prodotti da costruzione-Cpr Ue 305/11) che illustra in maniera semplice il nuovo Regolamento; abbiamo dato vita al road show Revolution Tour: la nuova era dei cavi, che sta toccando diverse città d’Italia, insieme a Cei, Tuttonormel, Collegi professionali e diversi altri attori della filiera elettrica; tutto il materiale ufficiale Aice è riconoscibile attraverso il logo Cpr Aice appositamente realizzato».
Imq nel frattempo ha sviluppato un nuovo marchio Euro Fire Performance, che oltre a garantire le caratteristiche obbligatorie di prestazione al fuoco con la marcatura Ce, come stabilito dal Regolamento Cpr, garantisce anche tutte le altre caratteristiche del cavo meccaniche, chimiche ed elettriche. «Questa scelta dimostra ancora una volta come il comparto dei cavi, anche a fronte di un aggravio economico, voglia tutelare, tramite un organismo di parte terza, gli utilizzatori finali, innalzando sempre più il livello qualitativo e di sicurezza dei propri prodotti», dice Bulletti.
Anche altri attori della filiera, a partire dalla Federazione dei grossisti, sono impegnati in questa importante fase di transizione, collaborando nel lungo percorso di informazione diretta a livello nazionale a tutti i distributori di materiale elettrico e ai loro clienti diretti, ovvero gli installatori. Il percorso impostato dal punto normativo prevede ora che, assieme all’entrata in vigore del Regolamento Cpr, ci sia anche la Norma di buona tecnica emessa dal Cei a supporto dell’utilizzo dei cavi.
Dal punto di vista normativo, a livello di prodotto, sono state recentemente pubblicate le norme Cei, mentre a livello installativo è ancora in attesa di pubblicazione la variante alla Norma Cei 64-8 che indica destinazione d’uso e tipologia di cavi Cpr da utilizzare.
«La nuova Norma Cei 64-8 non può che richiamare i concetti di sicurezza già espressi dalle norme cogenti emesse in merito dai Vigili del Fuoco, migliorando la performance dei cavi in caso d’incendio, che è il fine ultimo per il quale è stata emessa una norma comune europea. Sappiamo che il mercato sta attendendo l’uscita di questa norma, che dovrà essere pubblicata certamente entro maggio, per capire fino in fondo i cambiamenti imposti dal Regolamento Cpr. Eventuali e non accettabili ritardi sarebbero a discapito della transizione tra vecchia e nuova tipologia di cavi che diventerebbe di fatto un on-off a partire dal 1 di Luglio, creando certamente dei disagi agli operatori», aggiunge il presidente Aice.
Tale tema sta sicuramente a cuore agli installatori, progettisti e ordini professionali i quali comunque stanno reagendo, per esempio modificando già nelle specifiche dei progetti le tipologie di cavo per consegne oltre il 1 di luglio, soprattutto nei casi di lavori pubblici che hanno tempi di esecuzione lunghi rispetto alla definizione dell’ordine, mentre eventuali aggiornamenti contrattualistici vengono gestiti direttamente dalle parti.
«Sempre sul tema vorrei far notare che l’aumento di prezzo dei cavi a norma Cpr è assolutamente marginale rispetto alla variabilità del prezzo del rame, considerando che il prezzo del metallo ha una incidenza in molti casi ben superiore all’80% sul valore complessivo del cavo. Perciò oggi possiamo affermare che oramai il processo di sostituzione della tipologia di cavi sul mercato è in corso e non vediamo motivi di rallentamento o di slittamento: dal 1 luglio commercializzeremo solo cavo Cpr. D’altronde la legge dello Stato, oltre che europea, è stata chiara fin dall’inizio: 12 mesi di sovrapposizione con scadenza 1 Luglio 2017», aggiunge Bulletti. «Non saranno certo gli ultimi affinamenti che deturperanno il gran lavoro fatto per l’implementazione della nuova tipologia di cavi, lavoro che anche a livello europeo è stato riconosciuto come uno dei migliori, se non il migliore in assoluto
Rappresentiamo un settore d’eccellenza, in cui la tecnologia è supportata da alti investimenti in Ricerca e Sviluppo di prodotti sempre nuovi e con standard prestazionali sempre più alti.
Nell’ultimo anno abbiamo lavorato alacremente e con impegno per arrivare alla data del 1 luglio 2017 pronti su un mercato ordinato e organizzato. Si tratta ora di superare l’ultimo step».