Lo studio Crg Architects ha proposto una interessante soluzione per la cronica carenza di alloggi di Mumbai: due cilindri a forma di torri leggermente ritorte fatti di container impilati. Detta così sembra la versione allungata verso l’alto delle casupole fatte di lamiera viste nelle periferie delle megalopoli orientali e sudamericane. E invece, già da qualche anno circola l’idea che i container possono diventare delle abitazioni dal design moderno e pulito: essendo in acciaio sono molto resistenti, hanno una buona durabilità visto che sono trattati per resistere ai viaggi via mare e sono abbastanza economici.
Certo, c’è il problema degli sbalzi termici e dell’eccessiva umidità, che richiede un opportuno isolamento e poi va controllato che ci siano residui di sostanze pericolose per la salute come i solventi. Nel caso del progetto indiano entrambe le strutture, battezzate Containscrapers, sono costituite da diverse tipologie di contenitori: quelli che costituiscono il nucleo della torre sono posizionati in verticale per ospitare in ciascun modulo un’unità abitativa. Quelli esterni hanno una esposizione multipla grazie a un meccanismo di rotazione di 90 gradi rispetto alla struttura principale che conferisce alla facciata un aspetto dinamico. L’angolazione favorisce la ventilazione naturale, indispensabile per abbassare il calore dell’appartamento e sono previsti dei giardini verticali, distribuiti lungo l’altezza dell’edificio, sia per separare le abitazioni che per contribuire a dissipare il calore prodotto dalle alte temperature delle calde estati della città. Il colore della facciata cambia a seconda del suo orientamento e rappresenta il grado di riscaldamento di ciascun lato della torre.
Containscrapers, la torre di Babele all’indiana – YouTrade Web https://t.co/Wq23592NRU https://t.co/DbCrZOO833