Un musicista che inventa un modello paesaggistico per ridurre riduce il rumore ambientale può sembrare un ossimoro. E per di più non è una scoperta dei giorni nostri, infatti risale al 18 secolo, ma è stata adottata con successo dagli amministratori dell’aeroporto Schipol di Amsterdam, che grazie a dei solchi diritti e simmetrici hanno abbassato i decibel provocati dagli aerei della metà. Lo spazio verde appena oltre il bordo della pista è stato progettato dall’artista Paul De Kort insieme allo studio H + N + S Landscape Architects rifacendosi alle teorie del fisico e musicista tedesco Ernst Chladni vissuto a cavallo tra il 1700 e il 1800. Considerato il padre dell’acustica, nei suoi esperimenti aveva cosparso di sabbia o sale una lastra di metallo sfiorata ripetutamente con un archetto di violino per creare delle vibrazioni che drizzassero creste del grano dando origine a una sorta di barriera naturale. De Kort su questa scia, ha usato il Gps per individuare dove arare 150 solchi simmetrici e perfettamente diritti con distanza di quasi 2 metri. In questa sorta di mini avallamenti sono state costruite piste ciclabili e opere d’arte sul tema dell’ascolto. Non solo, sono state tenute in considerazione le tecniche di coltivazione della zona per creare una continuità con il territorio circostante. Finito nel mese di ottobre del 2013, a 10 anni dalla rilevazione del problema da aperte delle autorità, il livello di decibel è diminuito della metà quasi subito e i risultati dei test effettuati con 35 punti di monitoraggio del rumore in tutta la regione durante il 2014 hanno registrato un’unità di misura entro i livelli stabiliti. Tanto che l’aeroporto sta cercando di abbattere ulteriormente il limite fissato cambiando gli orari di decollo e richiedono alle compagnie aeree di aggiornare le loro flotte. Quello del rumore con l’incremento del traffico aereo è un problema scoppiato un po’ ovunque, dagli aeroporti di La Guardia e JFK a New York a quello di Gatwick Londra, a Dehli e, dopo aver constato la scarsa efficacia delle barriere antirumore tradizionali, come quelle con le pareti in cemento perché la bassa frequenza di questo tipo di suono, emesso alla partenza e al decollo, rimbalza e scavalca i muri, stanno valutando barriere naturali. E da noi? A Malpensa finalmente, dopo 17 anni, si è trovato un accordo per deviare le rotte, ma ci è voluto uno studio finanziato dal Ministero della Salute per dimostrare gli effetti nocivi sui cittadini. Monica Battistoni
