Con il Dpef arriva la semplificazione per l’edilizia?

Che sia la volta buona che la burocrazia faccia un passo indietro? Forse potrebbe essere l’unico aspetto positivo del coronavirus, almeno a leggere la bozza del Def approvato dal Consiglio dei ministri. Nel testo, infatti, è citato “un ulteriore pacchetto di misure urgenti, di natura ordinamentale, sarà dedicato a una drastica semplificazione delle procedure amministrative in alcuni settori cruciali per il rilancio degli investimenti pubblici e privati (soprattutto appalti, edilizia, commercio, controlli, etc.)”. Sempre nel documento, è scritto che “l’emergenza Covid-19 – si legge – impone di accelerare il processo di digitalizzazione e, in alcuni casi, di adottare misure di deroga, eccezionali o comunque temporanee, nel rispetto dei principi generali. Questa esperienza può essere di insegnamento per introdurre semplificazioni di tipo permanente e non più solo eccezionale”.

Un regime semplificato, insomma, per il carattere eccezionale della congiuntura: “Sono in corso di predisposizione misure: sia di natura temporanea ed eccezionale, per accelerare subito la ripartenza economica riducendo gli oneri amministrativi e semplificando il regime dei controlli, da incentrare soprattutto sul contrasto all’inerzia delle pubbliche amministrazioni; sia volte a costruire una disciplina a regime ampiamente semplificata, ricondotta ai livelli minimi richiesti dalla normativa europea, orientata alla crescita e alla innovazione, improntata a criteri di qualità della regolazione e di più agevole e sicura attuazione da parte degli amministratori pubblici, con tempi certi”, si spiega nel testo. Tutto da vedere se le buone intenzioni saranno tradotte in fatti.

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