Le statistiche indicano un sempre maggiore utilizzo di dispositivi per la home automation. E secondo The European House – Ambrosetti (Teha) domotica e building automation sono necessarie anche perché, nel complesso, permettono un taglio fino al 29% dei consumi energetici e fino al 5% di quelli idrici, con una diminuzione delle emissioni del 20-24%, vale a dire 8-12 milioni di tonnellate di CO2 in meno.
Ma non bisogna dimenticare che per funzionare i sistemi di allarme, di illuminazione o climatizzazione digitali hanno necessità di una rete che funzioni.
Dunque, a che punto siamo? Un po’ a sorpresa, secondo il report Digital Consumer Trends Survey 2024 di Deloitte la maggior parte degli italiani è soddisfatto della propria connessione domestica. Anche se non troppo sotto l’aspetto di copertura e velocità.
L’indagine, condotta su 2 mila consumatori italiani di età compresa tra i 18 e i 75 anni ha rilevato, insomma, che il 74% è soddisfatto della propria connessione domestica mentre, ma facendo attenzione a copertura (33%) e velocità (28%), i due principali aspetti che guidano a una scelta dell’azienda erogatrice del servizio.
Sempre secondo Deloitte, inoltre, l’adozione di connessioni 5G continua a crescere: la utilizza il 38% dei possessori di smartphone, anche se il 28% non percepisca differenze significative rispetto al 4G.
Un dato che deve far riflettere, semmai, è la percezione secondo cui la connessione in rete serva principalmente per utilizzare televisori smart, utilizzati dal 73% della popolazione adulta (+40% rispetto al 2017).
Gli apparecchi collegati in rete hanno ormai una diffusione che sta per raggiungere quella dei computer portatili, utilizzati dall’81% degli italiani. Anche se il dispositivo più diffuso, usato quotidianamente dal 94% degli italiani, rimane lo smartphone.
Un’indagine condotta di Ambrosetti, in ogni caso, ha messo in luce i fattori che ritardano l’adozione di soluzioni di home automation. I problemi più sentiti sono la mancanza di interoperabilità tra sistemi diversi (46%) e la complessità dell’installazione e configurazione (46%).
E per un terzo dei consultati a ostacolarne l’implementazione è il tema della sicurezza e della privacy dei dati (33%), mentre per il 28% il problema principale è relativo ai costi iniziali di installazione, considerati alti. Solo nell’11% dei casi, invece, le perplessità riguardano l’aspetto dell’assistenza.
di Giuseppe Rossi