Colonna (Cortexa): più incentivi al cappotto

Quale sarà il cappotto per il prossimo inverno? L’evoluzione del sistema di isolamento, ormai collaudato anche nella cultura del sistema-edilizia, è commentato da Werther Colonna, presidente in carica del Consorzio Cortex. «Il sistema a cappotto oggi non ha in realtà necessità di grandi innovazioni. Piuttosto è importante che tutti gli attori edili e i committenti finali sappiano che solo i sistemi a cappotto certificati Eta come kit completi sono in grado di dare garanzie di qualità e, quindi, risultati soddisfacenti. Ancora oggi purtroppo in Italia assistiamo a scelte sbagliate, di cappotti assemblati acquistando elementi non testati per funzionare in sinergia». E  i problemi non mancano. Secondo Colonna, «i produttori di sistemi a cappotto si trovano a dovere affrontare il problema dei pagamenti e quello di un mercato fermo per quanto concerne le nuove costruzioni, ma con grandi potenzialità per le ristrutturazioni, sia in ambito di edilizia residenziale che, in particolare, pubblico. Pensiamo alle migliaia di edifici scolastici e uffici che necessitano un risanamento energetico. Se allarghiamo la visione all’Europa, possiamo dire con orgoglio che l’Italia è il terzo più grande mercato dopo la Germania e la Polonia». Fino a oggi, racconta Colonna, il Consorzio Cortexa ha realizzato le proprie stime e previsioni sulla base dei dati forniti dai consorziati, che rappresentano comunque una quota preponderante del mercato. Per il 2014 abbiamo però incaricato il centro di ricerche Cresme di sviluppare una analisi di mercato complessiva, che fotografi in dettaglio il mercato di oggi e la sua evoluzione nel prossimo triennio. Lo studio sarà disponibile a metà anno. Determinanti saranno le decisioni riguardo a incentivi e bonus: «Confidiamo in una azione decisa e più a lungo termine del nuovo Governo, che tenga conto sia dei problemi finanziari che dello stato in cui versa gran parte del patrimonio immobiliare italiano, con gravi carenze sia dal punto di vista del contenimento dei consumi energetici, della reazione ai sismi e della sicurezza», aggiunge Colonna. Che sottolinea un’altra lacuna da colmare: «Resta ancora irrisolto il problema della formazione della manodopera. Per ottenere risultati eccellenti con il sistema a cappotto, infatti, gli ingredienti fondamentali sono tre: la scelta di un sistema certificato Eta, la scelta di un progettista in grado di progettare correttamente il Sistema e una posa a regola d’arte. Mentre in altri paesi i posatori sono certificati, in Italia la formazione è demandata alla buona volontà del singolo». 

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