Non basta scegliere una buona stoffa per ottenere un cappotto davvero efficace contro il freddo. È necessario anche rivolgersi a un buon sarto, che utilizzi gli strumenti necessari per confezionare l’abito. Stesso discorso per un altro tipo di cappotto, quello per gli edifici e, più in generale, per ogni tipo di isolamento. Anche in questo caso non si va da nessuna parte senza materiali di qualità, conferma Fabio Mearini, presidente di Colmef Group.
Domanda. Il mercato ha vissuto un momento di boom. Quanto influisce sul vostro business?
Risposta. Gli incentivi messi in campo nell’anno precedente hanno portato la nostra azienda a incrementare in maniera considerevole i volumi di vendita di alcune linee, in particolare quelle legate all’isolamento termico. Come tutte le aziende, abbiamo subìto l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia: abbiamo però preferito assorbire parzialmente i costi, per venire incontro alle esigenze del mercato in termini di prezzi. Per quanto riguarda l’anno in corso, nonostante l’incertezza conseguente alla scadenza dei termini del superbonus, stiamo continuando a crescere e stiamo investendo molto in nuovi mercati e nello sviluppo di nuovi prodotti.
D. Per la riqualificazione l’isolamento è la prima soluzione. Ma non basta: quali sono gli altri materiali necessari per riqualificare?
R. Innanzitutto, occorre specificare che l’isolamento può essere di vario tipo: per esempio, isolamento termico, acustico, da agenti organici, da acqua, e così via. La gamma prodotti Colmef copre la maggior parte delle esigenze, dai sistemi per la posa e per la sigillatura di piastrelle ceramiche alle malte tecniche, dalle malte refrattarie ai sistemi per l’impermeabilizzazione e ai prodotti per il recupero edilizio. Con noi la scelta è sicura.
D. Quali sono i criteri per la scelta di una malta?
R. Qualità tecnica e alte performance. Poi, dipende dal tipo di applicazione. Chiaramente c’è anche il prezzo, che è uno dei fattori di scelta. I nostri sono prodotti a elevato standard tecnico garantiscono ottima durabilità nel tempo. La maggior parte dei nostri clienti, dopo aver utilizzato per la prima volta il nostro prodotto, rimane ampiamente soddisfatto, tanto da riuscire a fidelizzarsi nel tempo. Considerando le caratteristiche, i prezzi sono competitivi e allineati al mercato.
D. Quali altri tipi di malte sono presenti nel vostro catalogo?
R. Ne abbiamo molte. Per citarne alcune: le Deumix per l’isolamento termico e il risanamento di murature umide, le Betocem per il ripristino del calcestruzzo, le nuove linee CalceLife e CalceComfort per il recupero degli edifici storici e per l’architettura sostenibile, le malte tecniche refrattarie per mantenere inalterate le prestazioni alle più elevate temperature.
D. Qual è la più richiesta?
R. Dall’inizio dell’anno abbiamo avuto un importante incremento di richieste delle malte Betocem (Monolite, Monolite Rapido, Monolite Ultra) per la passivazione, il risanamento, la rasatura e la protezione di strutture in calcestruzzo degradato.
D. Quali sono le sue caratteristiche tecniche?
R. Sono malte minerali tissotropiche e fibrorinforzate, per tutti i tipi di spessore. Nel caso di Betocem Monolite Rapido e Ultra sono specifiche per ripristini con necessità di messa in servizio molto veloce (40 minuti e 10 minuti). Tutti i nostri formulati garantiscono un’elevata lavorabilità e un’ottima durabilità nel tempo.
D. Come comunicate ai distributori?
R. Attraverso il lavoro del nostro reparto commerciale, che si interfaccia costantemente con i clienti e con la rete vendita. Abbiamo messo in campo anche una strategia di marketing multi-canale offline e digital, per tenere aggiornati i nostri clienti attraverso tutti gli strumenti di comunicazione.
D. In quali zone d’Italia distribuite?
R. Distribuiamo in tutta Italia attraverso una capillare rete vendita, in grado di coprire il canale delle rivendite, dei professionisti e delle imprese. La vocazione internazionale che ci contraddistingue da sempre ha permesso di affermarci anche in Francia, Germania e Nord Europa, oltre che in Arabia Saudita, Libano e Dubai.
D. Avete diverse linee di prodotto: quali?
R. La gamma di prodotti a marchio Colmef comprende adesivi per piastrelle, massetti, sigillanti, impermeabilizzanti, prodotti per la protezione di superfici in calcestruzzo, malte per intonaci interni ed esterni, malte da muratura e malte refrattarie. Inoltre, copriamo l’ambito della riqualificazione estetica degli edifici, con le collezioni di pietra ricostruita a marchio Pietre d’Arredo.
D. Ci sono linee di prodotto su cui puntate di più?
R. La nostra linea di punta è quella che contiene gli adesivi per ceramiche a elevata presa e ad alta deformabilità, nello specifico i prodotti Neofil F 20 S2, Neofil F 10 Tech e Silikoll Flex S1. La nostra forza è avere un catalogo molto ampio che copre tutte le esigenze di cantiere.
D. Avete novità in programma?
R. Stiamo lanciando CalceLife, una nuova linea di prodotti a base calce. CalceLife è una linea pensata per il restauro storico, essendo compatibile fisicamente e chimicamente con i componenti originari della muratura. Contribuisce inoltre al benessere abitativo, riducendo sensibilmente l’insorgere di muffe e delle condense, grazie all’elevata alcalinità della calce. Inoltre, è un formulato ottimale dal punto di vista estetico.
D. Quali sono state, in breve, le tappe fondamentali della vostra azienda?
R. Colmef nasce nel 1980 a Gubbio, nel cuore dell’Umbria, come piccola impresa artigiana produttrice di adesivi e malte per l’edilizia. Da piccola realtà locale, nel corso degli anni, l’azienda si è affermata grazie all’alta qualità dei suoi prodotti, conquistando il territorio nazionale. Dal 2008, anno dell’inaugurazione del secondo stabilimento a Gubbio, ha inizio una nuova fase, che ha visto l’apertura al mercato internazionale e la diversificazione produttiva, con i sistemi per l’impermeabilizzazione a marchio Geodry, e con le soluzioni per l’architettura e il design Pietre d’Arredo.
D. L’aumento dei costi di energia e materiali crea difficoltà?
R. Indubbiamente, la crescita spropositata del costo di alcune materie prime ha avuto un certo impatto, che però siamo riusciti a contenere. La scelta è stata non ribaltare gli aumenti sul cliente, ma di assorbirne una parte consistente. Questo è stato possibile anche grazie all’attenta gestione finanziaria dell’impresa, e ci ha permesso di mantenere, anzi di incrementare, la nostra quota di mercato.
D. Quali sono i nuovi trend del mercato?
R. Da un lato, la bioedilizia e l’architettura sostenibile, che vede una sempre maggiore attenzione alla salubrità dei formulati e al basso impatto sui consumi energetici. Dall’altro, vediamo un trend molto interessante sulla pietra ricostruita, che oltre al pregio estetico, permette l’applicazione su tutti i tipi di superfici, con notevoli vantaggi tecnici.
D. Si parla molto di sostenibilità: qual è la vostra idea?
R. La nostra attenzione è sempre rivolta al futuro: sviluppiamo costantemente nuovi prodotti e formulati tecnologicamente all’avanguardia, che prevedono l’utilizzo di materiale riciclato, per promuovere un’edilizia sostenibile rivolta alla salubrità degli ambienti interni e alla tutela del pianeta. Colmef Group è Socio Gbc, Green Building Italia, un’associazione senza scopo di lucro cui aderiscono le più competitive imprese italiane operanti nel segmento dell’edilizia sostenibile. Grazie ai nostri laboratori in Italia e all’estero abbiamo sviluppato prodotti Voc Free e formulati con inerti riciclati.
D. Che cosa prevedete per il mercato dell’edilizia nel 2023?
R. Prevediamo un rallentamento nella prima parte dell’anno, dovuto al freno agli incentivi e alla conseguente incertezza dopo l’annuncio dello stop alla cessione dei crediti da parte dell’attuale governo. Dopodiché, ci attendiamo una ripresa, o quantomeno una stabilizzazione del mercato.
D. Qual è il vostro rapporto con l’economia in Umbria?
R. L’Umbria è una delle regioni dove vantiamo un presidio maggiore, grazie alla storicità della nostra azienda e ai rapporti con il territorio. Con le due sedi produttive, entrambe nella nostra regione, puntiamo a generare occupazione e a contribuire alla crescita economica del territorio, a noi molto caro per le nostre radici.
D. Come immaginate il mercato nei prossimi due anni?
R. Nonostante la momentanea instabilità, crediamo che ci attendano degli anni importanti, trainati dal recepimento delle direttive europee sugli obblighi di riqualificazione energetica, che prevederanno interventi su larga scala sia per gli immobili residenziali che per gli edifici pubblici. Ricordiamo, inoltre, che l’Italia ha un patrimonio immobiliare e architettonico sul quale c’è ancora moltissimo lavoro da fare.