Cianciosi: i materiali migliori? Qualità e cultura

Quarant’anni di qualità, design, ricerca e innovazione nella distribuzione edile, festeggiati proprio all’inizio del 2022. Quello di Cianciosi, rivendita di Termoli (Campobasso), è un compleanno che segna il successo di un percorso fortemente voluto dal titolare, Dante Cianciosi.  Fin dagli esordi l’imprenditore ha deciso di puntare su cultura e formazione per indirizzare verso le migliori soluzioni per costruzioni eccellenti sotto il profilo tecnico, prestazionale ed estetico.

«Finché sarò alla guida dell’azienda, la Cianciosi marcerà sempre verso qualità e cultura, servizi, dialogo e lealtà nei confronti del fornitore e del cliente», afferma il distributore, che racconta a YouTrade come la rivendita ha mosso i suoi primi passi e come si è evoluta nel tempo, senza perdere mai di vista il cliente.

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Domanda. Com’è nata e come si è sviluppata l’azienda negli anni?
Risposta. L’azienda è nata da una precedente impresa fondata da mio padre che, accanto alla coltivazione della vite, aveva inserito la produzione di pali per vigneti. Nel 1968 sono entrato in azienda e ho sviluppato subito la produzione di un’altra categoria di prodotti, cioè manufatti su misura e di altri tipi per le costruzioni e per i nuovi insediamenti. Da lì è partita anche l’idea di affiancare la commercializzazione dei manufatti in cemento. Nel 1982 è nata l’azienda attuale e nel 1987 è iniziato anche il commercio dei materiali edili: piastrelle, mattoni, tegole, ferro e così via. Siamo cresciuti talmente tanto come rivendita da abbandonare la parte produttiva già negli anni Novanta. Il successo della rivendita ci ha portato anche a riconsiderare la scelta della sede. Inizialmente, infatti, eravamo ubicati nel Comune di Campomarino, sempre in provincia di Campobasso, ma distanti dal mercato termolese, molto più significativo in termini di quantità e importanza. Quindi, nel 2003 ho deciso di acquistare dei terreni nell’area industriale di Termoli e aprire l’attuale sede nel 2005.

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D. Quest’anno festeggiate 40 anni?
R. La data esatta del compleanno è il 2 gennaio. La nostra intenzione era di organizzare una bella festa con tutti i fornitori e i clienti, ma la guerra in Ucraina ha distrutto l’entusiasmo iniziale. Ci limiteremo a una cena aziendale con i collaboratori, durante la quale ci apriremo a riflessioni sul percorso intrapreso e consegneremo dei premi ai dipendenti.

D. Qual è la vostra copertura territoriale?
R. Copriamo il basso Molise, l’alta Puglia e il basso Abruzzo.

D. Con quali settori?
R. Tutta l’edilizia pesante, le finiture per gli interni, il ferro e il legno anche per industria, artigianato e agricoltura. Poi, trattiamo l’antinfortunistica, pitture e vernici, la ferramenta. Insomma, l’intero mondo dell’edilizia, esclusa la termoidraulica.

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D. Come mai?
R. Il settore era ben servito da altri importanti colleghi presenti sul territorio, quindi ho ritenuto inutile inserirsi in un mercato già inflazionato. Credo di non aver avuto torto con questa intuizione.

D. Vendete anche prodotti per il colore?
R. Sì e abbiamo tre tintometri: Mapei, Colorificio Sammarinese e Oikos.

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D. E per il bagno?
R. Abbiamo tutto ciò che può servire in bagno, fuorché l’impiantistica sottotraccia. Quindi piastrelle, rivestimenti, sanitari, rubinetteria, termoarredi, illuminazione, pittura per il bagno.

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D. Quando avete inserito l’illuminazione?
R. Già da alcuni anni. Eravamo alla ricerca di alcuni prodotti un po’ diversi per completare la nostra proposta. L’inserimento dell’illuminazione ci ha portato risultati positivi sia sotto l’aspetto economico che di valore architettonico ed estetico, e ha portato altra clientela.

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D. Chi sono oggi i clienti del punto vendita?
R. Per lo showroom abbiamo un’ottima presenza dei privati. Nel magazzino il 70% sono imprese edili, il 30% privati. Ferramenta e antinfortunistica se la giocano a metà. In totale direi che il 30-40% sono privati, il 60-70% imprese e studi di progettazione.

D. Quando avete iniziato a rivolgervi anche agli utilizzatori finali e perché?
R. Ci rivolgiamo da sempre anche ai privati. Consideriamo il nostro un percorso che mira a elevare la qualità delle costruzioni: abbiamo cercato di coinvolgere fin da subito il cliente finale e i progettisti in questo progetto. Senza dimenticare le imprese. La diffusione di prodotti di qualità permette a tutti di lavorare meglio, anche guadagnando di più.

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D. Come scegliete i prodotti da tenere in magazzino o in showroom?
R. I prodotti li scegliamo in equipe. Innanzitutto, chiediamo ai nostri fornitori un certo standard di qualità. Una volta definito questo elemento, passiamo al servizio: consulenza, studi di progettazione interni, ricerca e sviluppo, consulenza post-vendita, manutenzione dei prodotti, presenza sul territorio. Infine, solo all’ultimo andiamo a discutere la parte economica.

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D. Qual è il punto di forza che vi viene riconosciuto dai clienti?
R. La chiarezza e il servizio. La buona preparazione è accompagnata dall’ottima educazione dei miei collaboratori. Offriamo consulenza sia in punto vendita che presso i cantieri. Inoltre, siamo aperti, festivi esclusi, 11 ore no-stop.

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D. Quindi la formazione è fondamentale?
R. Quando scegliamo un’azienda ci informiamo sempre sul suo approccio globale, sulle novità e l’evoluzione dei prodotti. Poi, noi non smettiamo mai di frequentare fiere, seminari, incontri, leggere le riviste tecniche e aggiornarci su internet. Personalmente chiedo ai miei  collaboratori di dedicare un pomeriggio alla settimana a leggere le riviste di settore. Per quanto riguarda la formazione esterna, organizziamo eventi per i nostri clienti direttamente presso le aziende oppure nel nostro punto vendita. Abbiamo sale destinate alla formazione abbastanza grandi per accogliere numerosi partecipanti.

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D. Quante ore dedicate alla formazione?
R. Sono difficili da calcolare perché le aziende sono tante. Comunque, non meno di due ore all’anno per ciascun fornitore. Con alcuni fornitori facciamo incontri anche quattro-cinque volte l’anno. Quindi, globalmente possiamo stimare centinaia di ore, poi ci sono gli incontri di formazione specifici per ogni reparto. Internamente, inoltre, ci incontriamo tutti i mesi per fare il punto della situazione. Con la formazione esterna, la situazione ha un po’ risentito della pandemia, che ci ha imposto uno stop, ma quasi tutti i mesi prevediamo un incontro con i clienti.

D. Con il covid sono cambiate le esigenze dei clienti?
R. Nella nostra area di riferimento non abbiamo avuto cambiamenti significativi, perché l’edilizia non è paragonabile a quella dei grandi agglomerati urbani. Le esigenze sono quelle di comuni medio-piccoli, quindi non abbiamo notato nessuna grande trasformazione. Siamo noi che cerchiamo di imporre al mercato prodotti con determinati standard di qualità.

D. Quali sono i prodotti e sistemi che attualmente vi stanno dando maggiore soddisfazione a livello professionale e di business?
R. Per quanto riguarda la sala mostra, il parquet e le grandi lastre sono eccellenze che riusciamo a imporre bene al mercato. Per quanto riguarda l’edilizia, l’antinfortunistica per la sicurezza nei cantieri.

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D. Il fornitore deve essere vostro partner o qualcos’altro?
R. Indispensabilmente partner. Voglio partecipare alla distribuzione di prodotti di cui mi sento parte integrante: voglio capire come è stato ideato, che cosa risolve, perché è prodotto in un certo modo, così da rendere anche i clienti partecipi del viaggio che porta le soluzioni fino in cantiere. Il mio fornitore deve essere per forza un fidato interlocutore.

D. Vede margini di miglioramento nel rapporto tra produttori e distributori?
R. Al momento no. Purtroppo, il covid ha posto un freno alla fiducia. E quando si crea diffidenza, i rapporti diventano più rigidi. Credo che il futuro dovrà avere come obiettivo quello di ricostruire un rapporto più leale all’interno di tutta la filiera, dalla produzione al consumatore finale, ma credo sarà un lavoro molto lento.

D. Il superbonus ha avuto effetto sul fatturato 2020? Ed è destinato a durare?
R. Il superbonus ha avuto un effetto minimo nel 2021. Abbiamo iniziato solo alla fine dello scorso anno, e ancora di più nel 2022, a fornire prodotti per il 110%. Ci sono cambiamenti quotidiani, lo stesso Governo ha delle forti perplessità, anche a ragione, su questa misura fiscale. I prezzi sono impazziti, c’è tanta speculazione, purtroppo accompagnata anche dal mancato rispetto delle regole. Oggi ho letto che vogliono far realizzare gli appalti oltre una certa cifra solo alle aziende iscritte alla Soa, quindi certificate. Forse è finalmente giunto il momento per cominciare a scremare improvvisatori e avventurieri. Il superbonus 110% sarà sempre positivo, ma deve essere dilatato nel tempo, altrimenti continuerà la speculazione, la rincorsa all’acquisizione dei prodotti, e quindi l’aumento dei prezzi. Situazioni che hanno fatto sì che gli interventi con il 110% siano fuori dal mercato sia come tempistiche sia come costi.

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D. Quindi, che cosa si aspetta a livello di fatturato 2022?
R. Mi aspetto di continuare a crescere, ma con un rallentamento nella seconda metà del 2022. Quindi crescita a doppia cifra, ma non esorbitante.

D. Qual è al momento la criticità più importante?
R. La minaccia più importante al momento è il costo eccessivo dei prodotti. Gli aumenti hanno frenato, e freneranno in futuro, la domanda, perché hanno stravolto i prezzi di ogni prodotto e, quindi, il costo al metro quadrato delle abitazioni. Per non parlare degli appalti pubblici: le imprese certamente non riusciranno a costruire le opere secondo gli appalti vinti qualche mese fa. Non sempre i prezzi possono essere adeguati, e in alcuni casi sono addirittura triplicati. Questa è una minaccia immediata, che andrà ad aggravarsi se non ci sarà un adeguamento dei salari ai nuovi costi della vita. Temo che le uscite saranno talmente ridotte che anche l’edilizia pagherà un carissimo prezzo. A questo ci aggiungo che il miglior cliente appartiene sempre al ceto medio, che purtroppo in Italia sta scomparendo.

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D. Avete nuovi progetti nel cassetto?
R. Per quanto concerne l’azienda, vogliamo ampliare ancora di più la gamma dei prodotti in modo da proporre alla clientela un’offerta sempre più completa, coinvolgendo ancora di più imprese e progettisti. Il fine è sempre quello di migliorare la qualità delle costruzioni. Desidero essere partecipe di una filiera in cui tutti si adoperano affinché si possano realizzare i migliori manufatti sotto l’aspetto tecnico e qualitativo.

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