Cementizillo chiude lo stabilimento di Este

Ristrutturazioni o chiusure degli impianti produttivi nel Triveneto: sono gli effetti del drastico calo del consumo di cemento che dai 1.015 chilogrammi per abitante del 2007 è sceso a 340 nel 2015. In poco più di 10 anni il settore ha perso il 60% dei volumi a fronte di un calo negli investimenti dell’edilizia di oltre il 30% e nemmeno Cementizillo, uno dei gruppi superstiti nel NordEst, è immune alla recessione. Dei due cementifici attivi ha annunciato l’avvio della procedura di interruzione per lo stabilimento di Este. Una nota l’azienda spiega che si tratta di «Una decisione inevitabile di razionalizzazione vista la grave crisi strutturale che ha irreversibilmente colpito il settore cementiero. In un contesto di mercato nazionale e locale così negativo l’interruzione della produzione ad Este, impianto storico dell’azienda è scelta obbligata e meditata, seppur sofferta, per non compromettere in modo permanente la competitività del gruppo». Per l’azienda la decisione «ha consentito di non chiudere e non delocalizzare, confermando la precisa volontà di salvaguardare il know how acquisito in oltre 130 anni di storia». Cementizillo, che dal 2011 ha stanziato 4 milioni di euro tra incentivi all’esodo e sostegno del reddito, ha ribadito l’impegno a favorire la ricollocazione dei collaboratori.cementizillo

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