Artigiano, professionista della posa, ma anche un po’ artista. Il lavoro di piastrellista è un mestiere fondamentale in un cantiere edile, che richiede una grande dose di professionalità, attenzione, cura del dettaglio e gusto estetico. Senza dimenticare le giuste attrezzature, come racconta a YouTrade Carlo Zuozo, titolare dell’omonima azienda con sede a Lucca e specializzato da 25 anni nella progettazione, assistenza e realizzazione di pavimenti e rivestimenti in ceramica, resina, mosaico, materiali lapidei e decorazioni materiche.
Domanda. Che tipo di lavori svolge la sua azienda?
Risposta. Mi occupo prevalentemente di posa pavimenti e rivestimenti, mosaici e restyling completo di bagni con servizio chiavi in mano, dalla demolizione alla consegna del lavoro.
D. Da quando si occupa di questa attività?
R. La passione per questo mestiere è nata fin dall’infanzia. Mi sono innamorato di questo lavoro vedendo all’opera mio zio, che è stato poi anche il mio maestro. Ho frequentato gli studi con l’intenzione di diventare architetto, ma poi è prevalsa in me la voglia di dedicarmi al lavoro manuale. Ho così lasciato gli studi per dedicarmi al lavoro artigiano del posatore, un’arte che mi appassiona da sempre. Per un periodo ho avuto anche dei dipendenti, ma oggi preferisco non impiegare personale diretto, ma collaborare con artigiani.
D. Quante collaborazioni esterne ha attualmente?
R. Non c’è un numero definito, dipende dai periodi. Le collaborazioni non durano comunque mai più di 15 giorni e non coinvolgono sempre gli stessi professionisti.
D. In che anno ha iniziato il mestiere del posatore?
R. Nel 2004 insieme a mio zio. Nel 2008 mi sono messo in proprio.
D. C’è un lavoro che ha realizzato e che le è rimasto particolarmente a cuore?
R. Sì. Era il 2011 e lavoravo ancora a Napoli, poco prima di trasferirmi a Lucca dove risiedo e opero tuttora. Tramite conoscenti, sono stato contattato da un cliente che doveva mettere in opera un mosaico artistico fatto a mano, che riproduceva il giardino dell’Eden, molto difficile da posare considerando anche le sue dimensioni: 13 metri di larghezza per 3 di altezza. Molti altri artigiani si erano rifiutati di prendere in carico il lavoro, per me è stata una sfida, così ho accettato la commessa. Ho collaborato con i ceramisti che lo avevano realizzato occupandomi principalmente della stesura del refrattario, della posa, della stuccatura e del riempimento. È stato un progetto lungo, durato in tutto due anni, anche se non continuativi: la sfida che mi ha maggiormente impegnato e soddisfatto, in cui ho avuto modo di essere più artista che posatore.
D. Quali sono i lavori che le danno maggiore soddisfazione?
R. Trovo soddisfazione in tutti i lavori che consegno. Cerco sempre di migliorarmi e cercare la soddisfazione piena del cliente, al di là dell’aspetto economico.
D. Per fare questo tipo di lavoro sono importanti anche le attrezzature. Quali sono gli strumenti di cui non può fare a meno?
R. Sicuramente i foretti. Attualmente con i grandi formati, che sono delicati e anche particolari sul fronte degli impasti, esercitare tagli e forature con i semplici dischi può risultare rischioso, con il pericolo che la piastrella si rompa non solo in fase di lavorazione, ma anche una volta posata a causa del ritiro igrometrico del collante. I foretti, invece, oltre a bucare le piastrelle, evitano anche le tensioni dove è opportuno eliminarle. Consiglio agli artigiani di sperimentare le varie attrezzature perché non tutte operano allo stesso modo. Per l’esperienza che ho avuto fino a oggi reputo le attrezzature Montolit le migliori in assoluto.
D. Che cosa le piace delle attrezzature Montolit?
R. Innanzitutto, sono realizzate sulle esigenze dei posatori. Montolit cerca di capire l’evoluzione delle ceramiche e ideare strumenti specifici per la loro lavorazione: per il gres piroplastico ha creato l’apposito foretto, allo stesso modo per il gres feldspatico ha progettato un apposito attrezzo. Prima di mettere un prodotto sul mercato, ascolta i posatori, ne chiede il parere, fa sperimentare e provare le sue attrezzature. Un altro grande requisito dell’azienda Montolit è l’attenzione che pongono nella progettazione dei loro prodotti: tagliapiastrelle, foretti, dischi, utensili diamantati, sono curati nei minimi dettagli.
D. Quando ha deciso di utilizzare gli attrezzi Montolit?
R. È già un decennio che utilizzo Montolit, più o meno da quando mi sono messo in proprio. Ho conosciuto il brand tramite mio zio, anche se presso la sua azienda si utilizzavano anche macchinari di altri marchi.
D. Dove acquista le attrezzature Montolit?
R. Presso i rivenditori di materiali edili. Mi rifornisco dalla rivendita Pieroni di Lucca, che vanta un personale molto preparato. Conoscono molto bene i prodotti Montolit e ogni volta che mi serve un macchinario o una attrezzatura li ordine da loro: non do nemmeno il codice articolo, mi basta dire il nome. Su Lucca collaboro anche con altre realtà molto efficienti, come la rivendita Ricci.
D. Qual è il servizio del rivenditore che apprezza di più?
R. La possibilità di ordinare via mail, telefono o Whatsapp. Sono molto efficienti e disponibili.
D. Com’è cambiato il mestiere del posatore?
R. Ho la fortuna di avere rapporti con tanti colleghi, sparsi su tutto il territorio nazionale: questo mi dà la possibilità di confrontarmi molto con loro e discutere di molteplici temi, tra cui i cambiamenti repentini che negli ultimi anni hanno interessato il mondo della posa, e più nello specifico attrezzature, prodotti per la installazione delle ceramiche e ceramiche stesse. Il mestiere del posatore è molto cambiato e formazione e informazione sono diventati indispensabili per stare al passo con l’evoluzione sempre crescente di questo mondo lavorativo. Mai nessun corso potrà sostituire l’esperienza fatta in anni di esercizio, ma di fronte a quelli che sono oggi i sistemi di lavorazione e i semilavorati da posare, in molti casi la sola scuola «cantieristica» può non bastare.
D. Quindi a che cosa dovrebbe affidarsi il committente nella scelta dell’artigiano?
R. Il vero risparmio non è scegliere il preventivo più basso, ma affidarsi a chi ci farà investire una sola volta e bene i risparmi. Affidare gli spazi abitativi ad artigiani che riescono a trasmettere professionalità e preparazione, e che faranno di tutto pur di soddisfare le aspettative e le richieste dei clienti con cura tecnica ed estetica, è il primissimo aspetto da tenere in conto. Valutare un artigiano posatore esclusivamente in base alla sua offerta economica, invece, può dare risultati non soddisfacenti. Ascoltarlo nelle proposte tecniche, esprimergli le proprie curiosità, prendere atto del suo modo di soddisfare o meno le domande, potrebbe aiutare a capire se sti stanno spendendo bene i propri soldi o meno.