Una piccola rivoluzione nel settore del cemento. A portarla a termine è Italcementi, ora nella versione tedesca di HeidelbergCement, gruppo nuovo proprietario dell’azienda bergamasca. Italcementi, infatti, ha sottoscritto un accordo con Cementir Holding per l’acquisto di tutte le attività di Cementir Italia nei settori del cemento e del calcestruzzo (incluse le società interamente controllate CementirSacci e Betontir). A vendere è il gruppo Caltagirone. Un colpo che cambia il panorama. L’operazione è di 315 milioni di euro. Saranno conferite a Italcementi cinque cementerie a ciclo completo e due centri di macinazione del cemento, per una capacità produttiva installata di 5,5 milioni di tonnellate di cemento, assieme al network dei terminal e degli impianti di calcestruzzo attivi sul territorio nazionale. Insomma, un bel bottino che si aggiunge alle sei cementerie a ciclo completo, un impianto per prodotti speciali, otto centri di macinazione del cemento, 113 impianti di calcestruzzo e 13 cave per inerti controllate ora da Italcementi. Ora dovrà pronunciarsi l’Antitrust, anche se è presumibile che un’operazione di questa portata sia stata soppesata bene prima di portarla a compimento.
«L’acquisizione rappresenta per Italcementi un’importante opportunità di crescita nel mercato italiano dei materiali per le costruzioni. Oggi realizziamo un’operazione che presenta un’ideale combinazione nella qualità degli asset industriali e una perfetta distribuzione geografica, che consente a Italcementi di migliorare la propria presenza su tutto il territorio nazionale, in una logica di vicinanza al cliente per offrire soluzioni e prodotti innovativi e di qualità», è il commento ufficiale di Roberto Callieri, amministratore delegato di Italcementi. «Si tratta di un’operazione importante, che conferma la volontà di HeidelbergCement di investire in Italia, riaffermando la fiducia nel sistema-Paese e nel nuovo management italiano che da un anno guida la nostra Società. Italcementi è leader in Italia, dove da oltre 150 anni è protagonista grazie alla sua esperienza, alla sua competenza industriale e alla capacità innovativa nei processi e nei prodotti».