I 3,8 miliardi stanziati con il decreto Sblocca Italia vanno bene, ma non bastano. Lo sostiene il presidente dell’Ance Paolo Buzzetti, intervistato da Messaggero e Avvenire. «Se si vuole rilanciare l’edilizia questo non basta. Noi avevamo fatto proposte davvero choc, progetti per 100 miliardi e più. Ma già 10 miliardi veri sarebbero stati un’altra cosa, l’Italia avrebbe dato un segnale della volontà di agire», dice il presidente dei costruttori. «Non credo che si possa invertire la tendenza con interventi come questi, troppo timidi e limitati, mentre occorreva una misura ad ampio respiro: uno choc da almeno 100 miliardi, modulato in più anni», afferma Buzzetti. «Invece, al netto dei soldi per alcune opere, certamente rilevanti e strategiche per il Paese, mancano le risorse per la manutenzione del territorio, per gli interventi minori, per la lotta al dissesto idrogeologico. Così come sono incerte le coperture per rilanciare il mercato degli affitti». Conclude Buzzetti: «Stiamo andando in deflazione, qui se non facciamo presto l’economia non riparte più. La Ue sembra volerci portare allo stremo finale. È urgente cambiare politica economica in tutti i paesi, superare l’austerità mentre si fanno le riforme, non soltanto dopo che le si è completate, perché sarebbe troppo tardi». «A forza di rispettare i vincoli c’è il rischio di veder scomparire un settore industriale, di colare a picco tra tasse in costante aumento ed oneri burocratici».