Bticino per la piscina più profonda del mondo

Y-40 piscina

È la piscina più profonda del mondo, si chiama Y-40 e sorge in Italia, per la precisione a Montegrotto Terme. Nata per subaquei e apneisti, con i suoi 42 metri è certificata anche come centro di ricerca aperto a istituti di medicina internazionali. La piscina Y-40 presenta anche una serie di livelli intermedi, caratterizzati da grotte e ambientazioni specifiche e un suggestivo ponte sommerso che consente di attraversare la piscina sott’acqua.

Per immergersi a più di 40 metri, di profondità servono preparazione e concentrazione, anche in piscina. Per questa struttura è stato necessario realizzare anche un impianto elettrico all’avanguardia, la cui realizzazione elettrica è stata affidata alla ditta Fasolo Impianti che, da oltre cinquant’anni, è specializzata proprio sugli impianti elettrici all’interno delle piscine termali.

La vasca contiene 4,3 milioni di litri d’acqua per un peso di oltre 4mila tonnellate. L’intera struttura deve reggere spinte smisurate e, al tempo stesso, deve garantire il corretto funzionamento di tutte le apparecchiature necessarie per garantire all’impianto le condizioni ottimali per i suoi utenti. Come le cinque pompe da 90 kW, fondamentali per la costante movimentazione dell’acqua che può così passare attraverso i quattro filtri che ne garantiscono la limpidezza e l’abbattimento dei possibili agenti patogeni.

Oltre a garantire la costante movimentazione dell’acqua, un’altra delle sfide impiantistiche della struttura è legata alla capacità di mantenere costante la temperatura a 33°C, condizione ideale per consentire agli apneisti di limitare il consumo di ossigeno e ottenere una maggior permanenza. Inoltre, per evitare un’eccessiva evaporazione, la temperatura all’interno dell’ambiente viene mantenuta costantemente a 30°C, sfruttando l’acqua termale che arriva in origine alla temperatura di 80°C. Il fluido, attraverso una serie di scambiatori termici, viene utilizzato per produrre acqua calda sanitaria, ma anche per scaldare gli ambienti, prima di essere immesso in piscina.

Queste funzionalità comportano che l’impianto sia gestibile solo attraverso un Plc in grado di raccogliere ed elaborare le informazioni provenienti dai 65 sensori presenti nella piscina che, installati in punti strategici, sono in grado di valutare costantemente i valori di temperatura e pressione, ma anche i livelli e i valori chimici necessari per il coordinamento di tutte le apparecchiature collegate.

Per il buon funzionamento dell’infrastruttura, gli aspetti elettrici giocano un ruolo fondamentale per garantire la corretta alimentazione dell’intero impianto e il perfetto coordinamento tra le apparecchiature installate, possibile grazie ai dispositivi BTicino che comunicano tra loro attraverso protocolli aperti e, quindi, in grado di dialogare con i più diffusi standard di automazione industriale.

Il cuore dell’impianto si trova all’interno di un locale, ricavato in funzione degli spazi disponibili. “Per la prima volta in tanti anni di lavoro – chiosa Fasolo – mi sono così trovato a dover costruire degli armadi rotondi. Operare con un’azienda italiana, in grado di rispondere in modo flessibile anche ad esigenze particolari, ha però permesso di superare in modo molto elegante un simile problema. Abbiamo infatti installato la serie MAS di BTicino. Gli armadi di questa famiglia, nella versione HDX, sono infatti ingegnerizzati in modo specifico per applicazioni Power Center e, quindi, studiati per le esigenze di questi ambienti. Da un punto di vista estetico, inoltre, abbiamo sviluppato una serie di cornici metalliche che, posizionate a ridosso del cinque armadi, permettono di creare un fronte uniforme, anche se curvo. Il risultato è un impatto estetico molto particolare e unico nel suo genere che, al contempo, offre un’elevata facilità nelle operazioni di pulizia, perché impedisce l’accumularsi dello sporco all’interno dello spazio che si verrebbe a creare tra le spalle dei singoli armadi”. Per il completamento dei quadri, Fasolo ha trovato, nel catalogo BTicino, tutti i componenti, dal più semplice al più complesso, tra cui degli interruttori modulari BTDIN e gli interruttori scatolati Megatiker, sino a 1600 A, caratterizzati dalla possibilità di essere regolati per ottimizzare la protezione in funzione delle esigenze delle singole tratte di impianto.

Partendo dal cuore dell’impianto si dipanano 24 km di cavi elettrici. Per supportare una simile quantità di cavi è stato necessario individuare una famiglia di passerelle che coniugasse gli aspetti estetici a quelli prettamente funzionali: la scelta è ricaduta sui canali e le passerelle metalliche forate GammaP P31, fornite nelle dimensioni più svariate e arricchite da una serie di optional di montaggio che hanno permesso di ridurre i tempi di installazione. Il tutto completato dalle guaine guidacavo e dagli accessori RTA.

Anche la scelta della serie civile ha rappresentato un punto delicato. É stato infatti realizzato un impianto che, soprattutto negli spogliatoi, evita ai bagnanti la necessità di entrare in contatto con le apparecchiature di controllo, pur limitando gli sprechi. Nei vari locali, infatti, sono stati installati una serie di sensori della serie civile Matix, coniugati con i frutti della stessa serie, che permettono di regolare l’accensione dell’impianto di illuminazione e dei singoli dispositivi in funzione dell’effettiva presenza di persone. In questo modo viene garantito un elevato livello di comfort, prevenendo qualunque possibilità di contatto diretto o indiretto con le apparecchiature o l’impianto stesso.

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