Con il voto di fiducia posto dal governo sul maxi emendamento alla legge di Bilancio giungono in porto anche i bonus casa 2018. Manca solo l’ok del Senato che, però, è previsto senza sorprese. Il maxi emendamento raccoglie anche alcune modifiche apportate dalle commissioni parlamentari rispetto al testo originario presentato dal governo in ottobre.
Molte le novità rispetto alla prima proposta dell’esecutivo: un emendamento, per esempio, ha unificato i bonus per le spese sugli interventi su parti comuni di edifici condominiali (nelle zone sismiche 1, 2 e 3) che sono finalizzati contemporaneamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica. L’agevolazione somma, quindi, ecobonus e sismabonus. Se gli interventi determinano il passaggio a una classe di rischio inferiore la detrazione sarà pari all’80%, se si scende di due classi di rischio lo sconto sale all’85% (come nei sismabonus dello scorso anno). C’è però una variante: la detrazione sarà ripartita in dieci quote annuali «su un ammontare delle spese non superiore a 136mila euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio». Nei bonus dello scorso anni l’ammortamento era su cinque anni. È stato approvato anche un ecobonus al 65% per chi sostituisce le caldaie per il riscaldamento autonomo con sistemi dotati di caldaie a condensazione di classe A e, allo stesso tempo, installa sistemi di termoregolazione evoluta (valvole dei termosifoni). La detrazione resta, invece, al 50% per le caldaie di classe A semplice. Addio incentivi per le caldaie di classe B.