Tra Milano, Como e Monza, nella parte più alta della Pianura Padana, dal 1972 opera la rivendita Bizzo. Con un punto vendita a Lazzate, nella provincia di Monza Brianza, l’attività unisce il know how di quarant’anni di esperienza nella distribuzione edile con un ampia offerta di servizi pre e post vendita. E alle spalle vanta la forza di un network, quello
del Gruppo Made, di cui è stato uno dei soci fondatori.
YouTrade ha incontrato Giordano Azzini, titolare della rivendita insieme al fondatore storico Valentino Bizzo.
Domanda. Il 2020, a fronte dell’emergenza covid, come sta andando?
Risposta. Sicuramente è un anno complicato, registreremo delle perdite, ma non è andata così male. Abbiamo fatto consegne a domicilio, pubblicità sul sito, abbiamo continuato a lavorare e impegnarci nonostante fossimo chiusi. Se riusciremo a puntare su forniture di qualità, potremo recuperare un po’ di fatturato.
D. Parliamo del superbonus al 110%: per il settore è una bella opportunità, voi state facendo qualcosa a riguardo?
R. Siamo molto attenti a questa novità, anche se c’è ancora confusione. Noi siamo pronti a offrire consulenza, ma sia l’impresa sia il privato non sanno bene come muoversi. Anche perché la cessione del credito non è un passaggio automatico ma un’operazione complessa.
D. Quando inizia la storia della rivendita Bizzo?
R. L’azienda è stata fondata nel 1972 da due soci, Valentino Bizzo e Marino Vidori. Il magazzino edile è andato avanti con questa formula per circa vent’anni. Nel 1986 ho fatto il mio ingresso in azienda. Nel 1988, a fronte di visioni diverse sulla gestione dell’attività, i due soci si sono divisi e Bizzo ha proseguito il suo cammino trasformando la ragione sociale e diventando una srl. Dopo una decina di anni, sono entrato in società con una quota al 50%, continuando a occuparmi di tutta la parte operativa a 360 gradi. All’inizio degli anni Novanta, anche grazie al boom immobiliare, c’è stata una bella crescita, si lavorava molto, ma tra il 2008 e il 2010 sono iniziate le difficoltà, a causa della nota bolla immobiliare, con conseguente calo dei fatturati. Nonostante le difficoltà, abbiamo comunque sempre cercato di far fronte ai nostri impegni e siamo ancora qua. Il fatturato attuale viaggia tra 1,6 e 1,7 milioni di euro e operiamo fino a 15 chilometri dal nostro punto vendita di Lazzate.
D. Gestite anche un’attività di general contractor: da quanto tempo?
R. Abbiamo sempre puntato sul servizio. Da un paio di anni proponiamo il servizio chiavi in mano, il linea con le esigenze di mercato e in sintonia con il progetto “ristrutturaconmade.it”.
D. Quando siete entrati nel Gruppo Made?
R. Fin dalla sua nascita, nel 2012. Siamo infatti tra i soci fondatori.
D. Quali sono i vantaggi di far parte di questo gruppo?
R. Dal punto di vista commerciale fare parte di un network garantisce un potere di acquisto maggiore, che non è in alcun modo paragonabile a quello che puoi ottenere da solo. Dal punto di vista professionale consente di avere sempre un confronto e una condivisione anche strategica con altri colleghi. La vita di gruppo fa la differenza.
D. Ci sono iniziative che il gruppo mette in campo per supportarla nella sua attività di vendita?
R. Sì, oltre ai corsi di formazione e alle attività di marketing e pubblicità, Gruppo Made analizza quello di cui abbiamo bisogno e traduce il bisogno in servizio, mettendo a disposizione convenzioni e progetti commerciali oculati. É questo che fa la differenza, soprattutto nei momenti di difficoltà.
D. Quali sono le principali sfide che il rivenditore di materiali edili dovrà affrontare nel prossimo futuro?
R. Per diventare grandi, credo che la sfida principale sia quella di fare un passo indietro, rinunciare al proprio piccolo «feudo» e mettersi insieme. Ogni rivenditore deve diventare manager del proprio punto vendita all’interno di una grande rete, un’organizzazione con un’unica partita Iva che consenta di avere maggiore solidità, anche finanziaria. Oggi siamo delle piccole barchette in mezzo al mare, insieme invece possiamo essere più forti.
D. Quanto siamo lontani da questo obiettivo?
R. Non tanto. Il lavoro di Made Distribuzione va proprio in questa direzione.
D. Come vi ponete invece nei confronti della Gdo e dell’ecommerce?
R. Sono entrambi problemi importanti. Per quanto riguarda la Gdo mettiamo in campo ciò che ci contraddistingue e ci differenzia, cioè la consulenza, il servizio, l’installazione. Per quanto riguarda invece l’e-commerce è tutta un’altra storia. Molte persone, dopo qualche tutorial su internet, credono di poter fare da soli. Ci sono poi clienti che vengono in negozio, fotografano i prodotti, quindi li comprano online, con il forte rischio di acquistare materiale non adatto al lavoro che devono fare.
D. Lavorate anche con le riqualificazioni di condomini?
R. Abbiamo fatto un paio di interventi, ma non è il nostro core business.
D. Come si compone la vostra clientela?
R. All’80% lavoriamo con imprese e artigiani, al 20% con i clienti privati.
D. Quali sono gli ultimi settori inseriti in rivendita?
R. Ci stiamo specializzando sulle finiture. Da circa due anni abbiamo iniziato a lavorare in maniera più strutturata con la showroom. Abbiamo inserito box e ambientazioni, e selezionato una serie di prodotti all’altezza del nostro business.
D. Quali sono i principali marchi trattati?
R. A livello di finiture, nell’ambito del progetto Livingmade, Atlas Concorde, Ragno, Marazzi, Azzurra Ceramiche, Lacus. Per quanto riguarda l’edilizia Mapei, Kerakoll, San Marco, Wierer, Braas, Danesi, Ytong, Hormann.
D. Qual è la maggiore soddisfazione che le dà oggi il suo lavoro?
R. Sono tempi difficili e sono molto esigente, soprattutto nei confronti di me stesso. Ma vedere un cliente andare via contento è la mia migliore soddisfazione.