Giovanni Bova, titolare della BigMat Edil Bova di Termini Imerese, unico punto BigMat della provincia di Palermo, racconta a YouTrade le impressioni raccolte tra gli stand di Cersaie 2024 e spiega come l’ingresso nel Gruppo BigMat abbia influito positivamente sul business dell’azienda.
Che cosa ha trovato di interessante a Cersaie 2024?
Sono ormai 23 anni che partecipo a Cersaie. Onestamente non ho notato niente di particolarmente esclusivo e innovativo, a parte qualche azienda che sta iniziando a proporre ceramiche con produzione monocalibro. Ciò consente di poter ordinare a distanza di tempo un prodotto senza avere problemi di posa.
Ogni volta che viene realizzato un lotto di ceramica, infatti, in fase di asciugatura il prodotto non ha mai le stesse dilatazioni: per questo, ogni lotto ha un suo calibro identificativo.
Qualora a distanza di tempo dovessi vendere a un cliente ceramiche provenienti da due lotti diversi, potrei avere prodotti leggermente differenti e quindi problemi di fuori calibro.
Alcune aziende stanno invece mettendo in atto delle soluzioni tecnologiche per ovviare a questa problematica. Questa è l’unica novità tecnica che ho trovato.
A livello di estetica, ho visto che si continua a spingere sulla ceramica effetto legno, mentre i marmi continuano a farla da padrone.
Che cosa ha attirato maggiormente la sua attenzione?
Nonostante sia sempre stato attento all’aspetto estetico, ciò che mi appassiona di più sono i sistemi e le tecniche di posa.
In azienda mi occupo prevalentemente di prodotti a elevato valore aggiunto, gli unici che permettono di sopravvivere nella giungla che c’è in questo momento sul mercato, totalmente inflazionato dai produttori che cercano di arrivare direttamente in cantiere senza passare dai rivenditori, soprattutto per l’edilizia pesante.
È partito per Cersaie con l’idea di trovare qualcosa in particolare?
Sono venuto per lo più a verificare le offerte dei fornitori con cui ho un rapporto consolidato negli anni e vedere le novità che propongono le aziende.
Per esempio, Atlas Concorde ha realizzato una parete piastrellata con un parquet vero, accanto a una parete piastrellata con un gres finto legno: la differenza da lontano è davvero impercettibile.
Che cosa ha portato a casa da questo evento?
Niente di particolarmente significativo. Negli ultimi anni a Cersaie si replicano prodotti con le stesse funzioni e tipologie. Le grandi lastre saranno sicuramente il futuro, ma i posatori vanno istruiti.
Sono materiali particolari, che comportano anche dei costi importanti per la loro movimentazione, quindi vanno trattati con una certa professionalità. Sicuramente la logistica deve essere migliorata, ma anche i posatori devono formarsi per gestire al meglio questi prodotti.
In questo senso le aziende produttrici dovrebbero investire maggiormente nella formazione delle maestranze.
C’è qualche bravo posatore nella vostra zona?
Qualcuno si è specializzato, soprattutto le nuove leve under 40 che si stanno attrezzando con macchinari e strutture tali per servire al meglio il cliente.
Quando siete entrati nel Gruppo BigMat?
Siamo entrati il 21 aprile 2023. In BigMat abbiamo trovato una serie di servizi e proposte interessanti per la nostra azienda.
Il Gruppo è partner di diversi fornitori leader di mercato e offre accordi commerciali interessanti, strumenti di lavoro e metodologie veramente importanti per stare al passo con i tempi. Sono molto contento della scelta fatta e la ripeterei senza dubbio.
Credo molto nel valore del gruppo, nel fare squadra e nel confronto con i colleghi. Le persone della nostra sede centrale sono molto preparate ed è quello che ci vuole per poter essere competitivi in questo settore.
Qual è il principale miglioramento che avete notato da quanto siete entrati nel Gruppo BigMat?
Appena si entra a far parte del Gruppo, ci si sente motivati con una marcia in più, e già dai primi confronti con i colleghi si aprono degli orizzonti che permettono all’azienda di crescere.
L’idea di entrare in una squadra formata da oltre 240 rivendite presenti in Italia ed essere inseriti all’interno di una rete capillare sono ottimi motivi per aderire al network.
Il brand BigMat è riconosciuto in Europa e in tutta Italia e, grazie all’appartenenza al Gruppo, abbiamo ricevuto contatti commerciali che non avremmo mai potuto concludere prima.
Quando è nata Edil Bova?
Edil Bova è nata negli anni Ottanta. La mia famiglia si è sempre occupata di movimento terra e produzione di laterizi e blocchi da costruzione.
Attorno al Duemila, mio padre e mio zio hanno chiuso la fabbrica e si sono spostati dalla zona industriale alla città di Termini Imerese, dove hanno creato una rivendita di materiali edili al dettaglio.
All’inizio abbiamo mantenuto una parte di produzione di questi articoli, come travetti, solai, anelli e blocchi. Da quando sono diventato amministratore delegato dell’azienda, da circa un paio di anni, ho chiuso totalmente questa attività per concentrarmi sulla vendita di prodotti più tecnologici su cui c’è una maggiore marginalità.
Quali?
Prodotti per finiture di pregio, come quelli della Kerakoll, prodotti della Weber per quanto riguarda impermeabilizzazioni e cappotti termici, pitture termiche della San Marco e strutture fotovoltaiche. Trattiamo un po’ tutto, dalla struttura alla finitura.
Qual è l’ultima tecnologia che avete inserito in rivendita?
I prodotti nanotecnologici. Vengono applicati a spruzzo su intonaci esausti o ammalorati e hanno un potere consolidante e impermeabilizzante.
Questo prodotto viene applicato sui legni con un vetro liquido che tende a cristallizzare il legno e renderlo eterno.
Tra le recenti innovazioni abbiamo anche vetromattoni che presentano al loro interno dei pannelli fotovoltaici da installare sulle murature: sono del tutto autonomi perché accumulano energia solare e poi la rilasciano di sera.
Quali nuove opportunità di business vede dopo la fine del superbonus?
In questo momento stanno crescendo i lavori di ristrutturazione delle pareti perimetrali portanti, quindi il mercato dei rinforzi strutturali è in crescita.
Questo, secondo me, sarà il futuro dei prossimi anni. Per mantenere intatto il valore degli edifici di pregio storico è necessario utilizzare queste nuove tecnologie. Reti, connettori e ancoranti chimici saranno il core business.
Inoltre, il superbonus ha accresciuto la sensibilità dei privati verso il tema della coibentazione a cappotto, che adesso viene quasi sempre inserito nei progetti.
Il fenomeno dei B&B sta offrendo parecchio lavoro ai rivenditori. Voi che riscontro avete?
Abbiamo un ottimo riscontro. A Cefalù stiamo portando avanti bellissime operazioni di forniture per B&B.
Ho la fortuna di lavorare con un cliente americano che ha ereditato delle palazzine e l’azienda di Madrid, che sta gestendo la ristrutturazione, lavora soltanto con aziende del Gruppo BigMat. Stiamo fornendo prodotti di fascia alta, che sono quelli a più alto valore aggiunto.
Anche a Termini Imerese il fenomeno del B&B sta prendendo piede: ci sono tanti svedesi, norvegesi e inglesi che stanno comprando casa in Sicilia.
Come vede l’evoluzione della sua attività in futuro?
Quello su cui sto cercando di lavorare già ora è il servizio chiavi in mano. In questo momento mi limito a proporre ai clienti aziende di cui mi fido e collaborare con loro per i lavori di ristrutturazione.
In futuro l’idea è quella di concludere delle vere e proprie partnership con le aziende, così da inserirle all’interno del nostro organico e lavorare insieme in maniera esclusiva.
In questo modo la figura del general contractor può diventare realtà anche in Sicilia.
Per i rivenditori ciò che fa la differenza dalla grande distribuzione è il servizio, non il prezzo.
Che cosa si attende per il 2025?
Una crescita di fatturato, attualmente la mia azienda è in crescita dell’8-9%. Potremmo arrivare anche a un incremento a due cifre, ma sarei contento se riuscissimo a mantenere questa percentuale per il momento.
Se dovesse dare un consiglio ai suoi colleghi rivenditori, cosa direbbe loro per migliorare nella professionalità e nel business?
Investire nella formazione e nella professionalità dei collaboratori. Il Gruppo BigMat ha infatti una scuola di formazione ricca di corsi per titolari e dipendenti.
Ai colleghi non consorziati consiglio di entrare in un gruppo che possa offrire un surplus per fare la differenza. Altrimenti possono restare nel loro piccolo, sperando di non scomparire.
La scheda
BigMat Edil Bova – Termini Imerese (Palermo)
- 1972: anno di fondazione
- 12 dipendenti
- 3 soci
- 4 milioni di euro di fatturato nel 2023
- 5200 mq area scoperta
- 800–1000 mq area coperta
- 280 mq sala mostra
- 350 mq ferramenta
di Veronica Monaco