Bauma 2025: per il cantiere macchine smart e più elettriche

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©bauma_2022

Bauma, una delle fiere più importanti a livello mondiale per macchine edili, macchine per materiali da costruzione, macchine minerarie, veicoli edili e attrezzature edili, è la cartina di tornasole per capire dove sta andando il settore.

In programma fino al 13 aprile 2025 presso il centro espositivo di Monaco, offre una panoramica dei diversi approcci nel mondo delle macchine edili per l’edilizia del futuro.

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Prefabbricazione

Tra le tendenze previste dalla fiera c’è la prefabbricazione.

Come spiega Stephan Oehme, consulente in materia mineraria e minerali, attrezzature per l’edilizia e ingegneria impiantistica presso la Federazione tedesca degli ingegneri (Vdma), «la costruzione in serie utilizza materie prime e altri materiali in modo più efficiente rispetto ai metodi di costruzione convenzionali, poiché la prefabbricazione può essere eseguita in un ambiente industriale controllato. Lo spreco di materiale può quindi essere ridotto in diversi modi: gli scarti di produzione e i materiali di scarto generati in fabbrica possono essere riciclati meglio. È inoltre più semplice smantellare gli edifici alla fine della loro vita utile e riutilizzarne i materiali».

Una ulteriore opportunità per l’edilizia sostenibile è rappresentata dalla stampa 3D degli edifici con materie prime seconde e materiali biobased.

Un settore che non sembra più fantascienza, tanto che secondo uno studio della società di ricerche di mercato Exactitude Consultancy, il mercato globale delle malte per stampa 3D dovrebbe crescere da 3,5 miliardi di dollari nel 2024 a circa 13,8 miliardi nel 2034.

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Riciclo dei rifiuti

Grande attenzione anche al tema del riciclo dei rifiuti edili: le innovazioni in questo senso coinvolgono sempre di più anche le macchine.

Sempre Oehme, porta come esempio le riciclatrici a freddo di Wirtgen Group, con cui è possibile realizzare in loco pavimentazioni in asfalto a partire dalla superficie esistente: quest’ultima viene granulata con rotore fresante e miscelatore e preparata con l’aggiunta di leganti, cemento e acqua, dando vita a un materiale omogeneo che può essere direttamente riapplicato.

Al tema dell’economia circolare si aggiunge quello della decarbonizzazione, a cui contribuiscono anche gli azionamenti alternativi per le macchine edili, che saranno un argomento chiave di Bauma 2025.

La società di analisi e consulenza IDTechEx prevede che il mercato globale delle macchine edili elettriche varrà 105 miliardi di dollari entro il 2042. Oltre ai gas di scarico, le soluzioni elettriche prevengono anche il rumore.

«L’edilizia sostenibile non si limita alla consapevolezza delle risorse, al riciclaggio dei materiali utilizzati e alla riduzione dell’impronta di carbonio. Oltre alla sostenibilità economica, anche la tutela della salute umana è un obiettivo fondamentale», ricorda l’esperto della Vdma. E ridurre il rumore dei cantieri fa bene alla salute dei lavoratori e dei residenti.

Molte aziende e istituti di ricerca si stanno concentrando anche sullo sviluppo e sulla sperimentazione di macchine edili alimentate a idrogeno.

Jcb ha aperto il 2025 annunciando di aver sviluppato il primo motore a combustione perfettamente funzionante alimentato a idrogeno, un progetto da 100 milioni di sterline al quale ha lavorato un team di 150 ingegneri per oltre tre anni. Undici autorità nazionali in tutta Europa hanno concesso l’autorizzazione alla vendita del motore a idrogeno Jcb nei rispettivi Paesi. Le autorità di rilascio delle licenze di altri Paesi sono pronte a seguire con la certificazione nel corso di quest’anno.

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Digitalizzazione

Oltre alla sostenibilità, Bauma si focalizzerà anche sulla digitalizzazione.

Le macchine edili stanno diventando sempre più digitalizzate: gli utenti ottengono una quantità crescente di dati, che non solo mostrano lo stato delle macchine, ma forniscono anche preziose informazioni sulle loro prestazioni e sulla qualità del lavoro, creando nuove opportunità nell’uso e nella programmazione degli stessi dispositivi.

Anche gli accessori svolgono un ruolo sempre più importante nei cantieri, diventando più intelligenti e fornendo sempre più dati di processo digitali.

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Il protocollo Bus MiC 4.0, che al Bauma 2022 ha ricevuto il premio per l’innovazione nel campo della digitalizzazione, ha gettato le basi per un linguaggio digitale standardizzato per tutte le macchine, indipendentemente dal produttore.

Grazie al protocollo Bus MiC 4.0, il dispositivo portante riconosce, per esempio, quale accessorio deve essere utilizzato, di quali parametri ha bisogno per funzionare e se è adatto all’uso su una determinata macchina. In questo modo gli incidenti causati da agganci bloccati in modo errato, pressione idraulica inadeguata o attrezzature non correttamente dimensionate appartengono al passato.

L’utilizzo di macchine edili collegate in rete e digitalizzate consente inoltre una gestione più semplice delle attività in cantiere e di ottenere una documentazione semplificata in tutte le fasi di lavoro, poiché le modifiche e le decisioni nel processo di pianificazione e costruzione sono registrate digitalmente in modo continuo e uniforme, con la possibilità di rendere il processo di costruzione più efficiente e veloce.

L’obiettivo finale è che uomo e macchina lavorino insieme in modo sicuro ed efficace, in un cantiere sempre più interconnesso.

di Veronica Monaco

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