Associazioni in campo sul nuovo Codice degli Appalti

Le associazioni di categoria sottolineano luci e ombre del Nuovo Codice degli Appalti, operativo dal 18 aprile. Secondo Claudio De Albertis, presidente di Ance, sarà l’occasione per aprire nuovi mercati e avviare nuovi investimenti sulle infrastrutture. Un buon inizio dunque, anche se turbato da qualche ombra secondo dell’associazione dei costruttori che si auspica l’accettazione il massimo ribasso con l’esclusione automatica delle offerte anomale, attraverso metodi antiturbativa, e in parte recepita dal Codice, e l’innalzamento della soglia di applicazione a 2,5 milioni di euro. Infatti, più dell’80% dei bandi di gara non superano il milione di euro, ma la norma che riguarda i criteri di aggiudicazione prevede il massimo ribasso con verifica della congruità delle offerte proprio fino a quella soglia.

Invece, Anaepa Confartigianato, Cna Costruzioni e Finco congiunte si rivolgono al Governo e alle commissioni parlamentari, che entro il prossimo 6 Aprile dovranno esprimere il proprio parere sulla bozza di decreto legislativo, su alcuni passaggi che non valorizzano le piccole imprese e nemmeno quelle specialistiche. La liberalizzazione del subappalto senza l’introduzione di alcune vincoli, per esempio l’obbligo di riconoscere i Certificati di Esecuzione Lavori, potrebbe creare delle situazioni poco trasparenti se non addirittura permeabili alla criminalità organizzata. Mentre la restrizione del pagamento diretto a soggetti diversi dall’appaltatore principale è in contrasto con le norme, anche i principi comunitari, precedentemente introdotti per tutelare le medie, piccole e piccolissime imprese.

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