Artur Fischer, è scomparso l’inventore del tassello

«Sono interessato a qualsiasi problema di cui posso fornire una soluzione», diceva Artur Fischer, l’inventore del tassello, morto il 27 gennaio all’età di 96 anni nella sua casa di Waldachtal, nella Germania sudoccidentale. Fabbro per formazione e riparatore ossessivo per inclinazione, ha registrato 1.100 brevetti e battere il record di Thomas Edison a quota 1.093. Dopo la creazione di un meccanismo sincronizzato per il flash della macchina fotografica nel 1947, dispositivo poi acquistato dalla Agfa, l’anno successivo fonda l’azienda omonima e per i successivi 70 anni si dedica a creare soluzioni per risolvere i problemi tecnici del settore delle costruzioni. Il gruppo fischer, oggi guidato dal figlio Klaus conta 4mila dipendenti, 43 filiali a livello mondiale e 14 mila prodotti, molti dei quali indispensabili per gli hobbisti in tutto il mondo. Inventore prolifico e poliedrico, per esempio ideò, prendendo spunto dalle spine a muro, una vite a espansione per sistemare le ossa rotte e di recente ha messo a punto un gadget che consente di tenere e tagliare un uovo di qualsiasi dimensioni. Era il 1946 quando un albergatore gli raccontò che l’apertura delle uova alla coque durante la colazione dei clienti provocava disastri. Ma, l’impatto del suo tassello di ancoraggio e dei suoi sistemi di fissaggio è stato così profondo, da spingere un quotidiano come Der Spiegel a scrivere: «Quello che Bill Gates è stato per il personal computer, Artur Fischer lo è stato per le riparazioni fai-da-te».

Artur Fischer
Artur Fischer

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