Via libera (con sei mesi di ritardo) della Ue alla terza rata del Pnrr italiano, i 19 miliardi ridotti a 18,5. Soldi che sono legati ai 55 obiettivi, tagliati a 54 del secondo semestre dello scorso anno. Uno in meno perché l’Italia, in sostanza, ha pasticciato con l’obiettivo di realizzare residenze per gli universitari. Ora da Bruxelles arriverà un bonifico che darà ossigeno alle casse dello Stato. Ma la storia continua, perché il governo italiano ha chiesto modifiche al Piano di resilienza, cambiamenti che deve discutere con la Commissione. Che, però, viene contemporaneamente criticata per l’attesa del via libera all’operazione Lufthansa-Ita. Polemica che presumibilmente non agevolerà le richieste di modifica. In ballo c’è la quarta rata del Pnrr, 16 miliardi saliti a 16,5 dopo lo slittamento dell’obiettivo sui citati alloggi universitari, che ha allungato da 27 a 28 la lista di target e milestone del primo semestre 2023.