Si chiamerà Fondo per lo sviluppo Milano. Primo in Italia e secondo in Europa, (solo Londra l’ha già adottato) si tratta di uno strumento creato dal Comune con la collaborazione della Banca Europea per gli investimenti (Bei), che prevede il coinvolgimento di pubblico e privato insieme per la riqualificazione e la rigenerazione della città. L’obiettivo è quello di intercettare finanziamenti per 100 milioni di euro e mettere a disposizione risorse per progetti concreti, come il recupero del patrimonio immobiliare abbandonato dai privati per trasformarlo in housing sociale, la riconversione di zone dismesse, infrastrutture, misurazioni di efficienza energetica degli edifici. La prima fase riguarderà la mappatura dei progetti finanziabili, si partirà da quelli già in cantiere stabiliti dalla giunta, ma anche i privati potranno presentare le loro iniziative, basta che ci sia l’interesse pubblico e che siano ad alta redditività sociale. Successivamente si costruirà l’architettura del Fondo, o dei fondi, per lo sviluppo urbano e infine si designerà il gestore per essere operativi tra dieci mesi. Una dote iniziale di 40 milioni di euro fornita dall’amministrazione municipale, a cui si aggiungerà la partecipazione di banche, fondi d’investimento, istituti finanziari, altri comuni e privati con un ambizioso traguardo da raggiungere: un tesoretto di 80- 100 milioni di euro per promuovere investimenti sociali attraverso l’erogazione di prestiti, di garanzie sul credito, acquisizione di partecipazioni tra le iniziative di sviluppo urbano. E gli interventi da esaminare sono già molti: dalla riapertura dei Navigli alla riprogettazione dell’area Bovisa, alla riqualificazione del quartiere Adriano.
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