Aria di primavera, aria di ripresa. Come previsto a suo tempo da YouTrade, i segnali di un’inversione di tendenza si fanno incoraggianti. E, soprattutto, concreti. L’ultimo arriva dall’Istat e riguarda la produzione industriale di gennaio, che ha fatto segnare +1% su dicembre. L’aumento compensa il calo congiunturale dello 0,8% registrato in dicembre. I numeri non consentono ancora di parlare con sicurezza di ripresa, ma le aspettative di un recupero trovano conforto nei dati sulla fiducia delle imprese manifatturiere che si mantiene in crescita. Il punto debole resta, però, la disoccupazione, che in gennaio ha fatto registrare un nuovo massimo al 12,9%. Nello specifico, l’incremento congiunturale più significativo in gennaio si è avuto per il settore tessili e abbigliamento (+5,7%), seguito da quello per la fabbricazione di macchinari e attrezzature (+4,2%), da quello della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+2,7%) e da quello dei mezzi di trasporto (+2,4%). Ancora in calo in gennaio sono invece il settore delle forniture di energia elettrica (-3,1%), quello delle apparecchiature elettriche e per uso domestico non elettriche (-2,9%), quello dei prodotti farmaceutici (-1,2%) e quello degli alimentari, bevande e tabacco (-0,2%).