Appello degli architetti: la crisi dell’edilizia va affrontata subito

Architetti in campo con una lunga lettera del Consiglio Nazionale della categoria. Con un appello. «Sembra che solo ora molti si accorgano, Istat in primis, che l’edilizia ha pagato, con la perdita di mezzo milione di posti di lavoro (800mila per l’Ance) più di ogni altro settore in questi cinque  anni di crisi e che il deficit italiano è stato finanziato con una delirante imposizione fiscale sulla casa e sul settore delle costruzioni che ha distrutto il comparto della progettazione e delle costruzioni che era vanto dell’Italia nel mondo», nota il Consiglio Nazionale degli Architetti. «Le nostre proposte sulla rigenerazione delle città, sulla manutenzione del territorio, sull’investimento nell’economia delle conoscenza, sulla semplificazione amministrativa, la valorizzazione dei giovani talenti e la promozione della cultura architettonica vista come espressione della cultura e della produttività del Paese sono da molto tempo sul tavolo della politica, anzi nei cassetti della politica, basterebbe aprirli e iniziare a fare per affrontare finalmente la crisi dell’edilizia. Da tempo abbiamo lanciato l’allarme –  senza che i Governi se ne preoccupassero – che  la perdita di  metà dei fatturati dei progettisti con redditi sotto la soglia di povertà, e per questo motivi costretti a chiudere gli studi o ad emigrare, erano e sono segnali gravissimi per un settore che è trainante per tutta l’economia.  L’unico risultato è stato quello di eliminare, in preda ad un furore degno di miglior causa, ogni regola tariffaria in nome di una illusoria idea di concorrenza che, però, non ha toccato i grandi interessi monopolistici, di fare intervenire l’antitrust contro il principio di dignità della professione legato ad un minimo di retribuzione dell’attività peraltro stabilito dall’art. 36 della Costituzione, che evidentemente si deve applicare a tutti meno che a noi professionisti». L’appello degli architetti si conclude con una sollecitazione: «Ora che  gli organi di stampa e personalità pubbliche sembrano aver compreso l’allarme degli architetti italiani, ovvero che mentre si discuteva dell’art. 18 centinaia e centinaia di migliaia di persone rimanevano senza lavoro, il Governo intende finalmente intervenire?». progetto-3D

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