Anie Rinnovabili rinnova la polemica sul decreto ministeriale

Continua la schermaglia di Anie Rinnovabili sul decreto ministeriale delle fonti rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico. L’associazione di Confindustria fa sapere che il 5 novembre scorso è passata al vaglio della Conferenza unificata la bozza del decreto. E Anie Rinnovabili, dopo aver condiviso alcune problematiche con i rappresentati delle Regioni, ritiene che qualche piccolo risultato sia stato raggiunto. Tuttavia, secondo Anie la bozza di decreto entrata in Conferenza non era quella sulla quale gli addetti ai lavori hanno basato le proprie osservazioni e presentato le proposte di modifica. Pertanto, oltre ai temi relativi alle tariffe incentivanti per gli impianti di piccola taglia, ai meccanismi di salvaguardia rispetto al raggiungimento del tetto dei 5,8 miliardi di euro del contatore, al valore unitario dell’incentivo identico sia in caso di uso di componenti nuovi che di componenti rigenerati per gli impianti di piccola taglia, si sono aperte, con la nuova bozza, ulteriori questioni che ostacoleranno la diffusione del mini idroelettrico.

«Non possiamo esimerci dal commentare l’articolo 31 (Disposizioni finali)», ha commentato Emilio Cremona, presidente di Anie Rinnovabili, «dove è previsto che gli impianti in posizione utile nelle graduatorie delle procedure a registro che non risultino realizzati nel limite massimo di tempo indicato dal decreto attualmente in vigore possono accedere ai meccanismi di incentivazione previsti dal nuovo provvedimento. Sembra si sia in presenza di una sanatoria con effetti spiacevoli sui contingenti di potenza del nuovo Decreto che potevano essere invece incrementati e sui corrispettivi di incentivazione; ci si chiede infatti come mai si differenzi la riduzione di tariffa a registro che per alcuni impianti sarà pari al 10% e per altri pari al 6%».

Questo tema e altri, quali lo sviluppo del settore rinnovabile e nello specifico di quello del minieolico, sono stati affrontati al convegno Le nuove sfide del mini eolico nell’ambito della la Fiera Key Energy di Rimini. In questa circostanza Carlo Buonfrate, vice presidente di Anie Rinnovabili e presidente di Cpem, e gli esperti del comparto hanno discusso sulle prospettive delle rinnovabili in vista della pubblicazione del nuovo decreto, dell’avvicinarsi del raggiungimento del tetto massimo di spesa e delle possibili ripercussioni sugli investitori. «Bisogna sostenere la vitalità dell’intera filiera delle fonti rinnovabili di piccola taglia», ha detto Buonfrate, «e non la riduzione degli incentivi che provocherebbe un rallentamento dello sviluppo del settore industriale. I numeri del minieolico, infatti, sono incoraggianti sotto il profilo del fatturato e dell’occupazione. È quindi fondamentale mantenere viva l’industria del comparto che ha dimostrato di essere portatrice di know how e competenza».

Pala eolica
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