Secondo l’Atlante Censis della domanda immobiliare – che analizza la richiesta espressa dagli italiani per gli immobili residenziali – circa un milione di famiglie compra casa, ma il mercato non riparte.
La rilevazione del Censis evidenzia che la domanda di abitazioni è in calo: se nel 2001 erano 1,4 milioni le famiglie intenzionate ad acquistare un alloggio, nel 2011 sono scese a circa 925mila, e il consuntivo per il 2012 è di 907mila. Nel 2011 le famiglie che sono riuscite a realizzare l’acquisto sono state il 57%. Quest’anno scenderanno al 46% nei comuni capoluogo, nonostante il calo dei prezzi, che tuttavia non è crollato.
Secondo il Censis dunque la famiglia italiana, che da sempre “cerca-casa” per necessità e vocazione, inizia a incontrare serie difficoltà nel soddisfare questo elementare bisogno. Il più complicato accesso a una nuova abitazione costituisce uno dei fattori che in questa fase penalizzano di più il settore edilizio-immobiliare. Esiste, infatti, una domanda da parte di famiglie appartenenti prevalentemente al ceto medio che esprimono l’intenzione di acquistare un immobile per uso proprio o dei figli, ma non ci riescono oppure perché non trovano la qualità adatta alle proprie esigenze. I nuovi acquirenti infatti per lo più sono già proprietari (8 su 10) e per due terzi sono famiglie con due percettori di reddito (61% del ceto medio, 26% della fascia alta di reddito, 13% a reddito moderato). Nel 40% dei casi richiedono un immobile ad alta efficienza energetica, che oggi il mercato è in grado di fornire solo in minima parte e a costi non concorrenziali con l’edilizia tradizionale. E’ questo uno dei gap più importanti da superare per il futuro della filiera delle costruzioni.