Gli edifici in legno invecchiano precocemente? La riflessione sullo stato dell’edilizia basata sul legno si basa sull’esperienza diretta di molti operatori del settore che stanno progressivamente riscontrando la necessità di ristrutturare radicalmente edifici con una struttura portante in legno di recente costruzione. Il problema alla base dell’esigenza è sempre uno stato di deterioramento delle strutture dovute a infiltrazioni, insorgenza di funghi e muffe nelle travi e nei pilastri che compongono la struttura portante degli edifici.
Una problematica che è stata affrontata dall’architetto e professore Franco Laner durante l’evento Wood Experience alla Fiera a Verona. Il convegno, intitolato Case di legno – Nuove frontiere ed errori da evitare, poneva già le basi della discussione.
Il legno in edilizia ha iniziato a essere utilizzato negli anni Settanta del secolo scorso, ma ha avuto nel corso degli ultimi decenni un’evoluzione straordinaria. A partire dal 2000, il settore può definirsi maturo, con una ottima attenzione all’innovazione, alla ricerca e al miglioramento delle prestazioni. Ma dopo 50 anni di utilizzo del legno come materiale edile strutturale si riscontrano seri problemi di durabilità negli edifici. Questo principalmente a causa di difetti nell’utilizzo del materiale da parte di imprese che non pongono la giusta attenzione alle peculiarità del legno.
La ragione, è emerso nel convegno, è sempre una cattiva tecnica costruttiva, che non tiene conto delle esigenze del legno e riporta le prassi costruttive adottate con altri materiali, come ad esempio il cemento armato, a una costruzione con struttura in legno. I pilastri, dunque, si posano direttamente sulle fondazioni, lasciandole a contatto con l’umidità di risalita e i ristagni idrici.
Un doppio problema, ha spiegato Laner, che non si esaurisce nell’errore progettuale, ma che si estende anche a una mancanza di controllo e supervisione sugli edifici già costruiti. La soluzione va ben oltre la formazione delle maestranze e l’adozione di un sistema di supervisione efficiente: occorre ripensare al materiale secondo le sue esigenze specifiche, lasciandosi ispirare dalle tecniche costruttive tradizionali che vediamo nelle costruzioni in legno più longeve.
L’obiettivo è, invece, creare strutture modulari, i cui componenti siano facilmente sostituibili all’occorrenza, creando un ottimo equilibrio fra strutture portanti e strutture di sacrificio. Ma anche avere percezione nei tempi opportuni dell’evoluzione della struttura attraverso un sistema di monitoraggio efficiente che, per le strutture di nuova costruzione, deve cominciare dopo non più di un anno dalla fine dei lavori, oltre a registrare e monitorare le temperature delle componenti la struttura in aree strategiche come l’appoggio a terra e il lato nord.
Infine, va posta attenzione allo studio del dettaglio costruttivo per consentire un deflusso perfetto delle acque ed evitare ogni ristagno, separare il legno dal terreno e adottare soluzioni per la difesa della struttura da insetti e roditori.