Il settore alberghiero italiano vale 2,4 miliardi di euro: mai così bene negli ultimi sei anni. È quanto racconta il rapporto annuale di Scenari Immobiliare, che riconosce la spinta propulsiva di Expo 2015 e che stima, infine, una chiusura d’anno con un segno più abbondante: +14,3%. Una tendenza positiva che continuerà anche nel 2017.
Il turismo internazionale in Italia nel 2016 ha vissuto un anno positivo, favorito dal mutato quadro delle preferenze nelle destinazioni geografiche e dall’effetto Expo Milano, che ha rappresentato una forte attrattiva per i visitatori stranieri e italiani. Le buone performance turistiche hanno avuto ricadute positive sull’intera filiera del sistema ricettivo. Il fatturato del mercato immobiliare alberghiero italiano nel 2015 è arrivato a quota 2,1 miliardi €, registrando una variazione rispetto al 2014 di più di 10,5%. Si tratta dell’incremento più significativo degli ultimi sei anni. L’effetto Expo ha avuto ricadute positive anche sul mercato immobiliare alberghiero, creando un circuito virtuoso di maggiore fiducia nel comparto. Le catene internazionali hanno importanti piani di crescita in Italia e anche gli operatori nazionali sono tornati attivi sul mercato, con strategie di sviluppo.
La vivacità del mercato è stata elevata per tutto il 2016 e la stima per fine anno è di un fatturato ancora in crescita, per un ammontare pari a 2,4 miliardi € e con una variazione attesa di +14,3%. Le prospettive per il 2017 sono ancora positive e molte iniziative sono in progettazione. Inoltre, il parco alberghiero italiano si è rinnovato nell’ultimo anno per un totale complessivo di 2.447 camere, principalmente sul segmento alto di servizio, a quattro e a cinque stelle. Risulta significativa la quota di nuove aperture, 11 in totale (999 camere), delle quali 4 alberghi a cinque stelle (per 388 stanze in totale).
L’andamento del mercato immobiliare alberghiero italiano, in confronto alla media europea, è più attrattivo grazie a un insieme di fattori che lo contraddistinguono e lo caratterizzano, quali l’interesse delle catene per il settore del lusso e per quello economy, ricchezza di immobili da valorizzare, elevata presenza di trophy asset (immobili di pregio) e, più in generale, ampie potenzialità di sviluppo. È importante sottolineare che la crescita del mercato non riguarda più solo Milano e Roma, ma si allarga ad altre aree significative come Venezia, Firenze, Torino e il Sud.