È emergenza riqualificazione energetica in Lombardia. Un milione e mezzo di abitazioni (in pratica una su due) non ha mai subito interventi di manutenzione e quindi consuma e inquina molto più del normale. E non è tutto: solo un edificio su 100 appartiene alla classe energetica A o A+, mentre una casa su due (il 51,6% degli edifici) è in ultima classe, la classe G. Considerando tutte le abitazioni certificate dal 2007 a oggi, il fabbisogno energetico medio a Milano si attesta su un valore di 202,8 kWh/m2. Un consumo che oscilla da 1,5 a 3,5 volte in più rispetto a città come Berlino, Vienna o Parigi, dove l’inverno è indiscutibilmente più rigido e l’energia costa meno.
“Si tratta di numeri su cui si può e si deve intervenire con quella sensibilità e competenza che sappiano individuare gli interventi più idonei alle esigenze di ogni singola casa o edificio – spiega Manuel Castoldi Presidente di Rete Irene – La riqualificazione energetica infatti consente non solo di salvaguardare l’ambiente, ma anche di risparmiare sulle bollette del riscaldamento e addirittura di incrementare il valore delle singole abitazioni”.
Alle problematiche connesse al consumo energetico sono strettamente legate le tematiche relative all’inquinamento e al rispetto dell’ambiente. Una casa infatti consuma e inquina, proprio come un’automobile, anzi, molto di più. Si pensi che un appartamento di 80 metri quadri a Milano consumando in 12 mesi mediamente 20 m3 di combustibile per metro quadro (con un costo medio di circa 1550 euro) immette nell’atmosfera circa 3,6 tonnellate di CO2, il doppio di un SUV che circola in città percorrendo 10 mila chilometri l’anno (circa 1,7-2 ton di CO2).
Sempre secondo i dati Finlombarda nella nostra regione le abitazioni residenziali che hanno più di 30 anni, costruite prima degli anni ’80, sono 3.300.000, oltre il 75% del totale (4.350.000 fonte Istat – Censimento 2011). Di queste 3.300.000 case il 47% non ha mai subito interventi di manutenzione. Questo significa che se da qui al 2020 si intervenisse anche solo su un terzo di questi 1.550.000 alloggi “spreconi” si ridurrebbero emissioni di CO2 per un totale di 750 mila tonnellate all’anno. Un risultato che equivarrebbe a eliminare dalla circolazione per un anno 500 mila vetture, o come ridurre di un terzo il traffico a Milano. Senza contare, ovviamente, il risparmio in termini di consumi energetici per famiglia e l’aumento del valore patrimoniale dell’immobile.
“La maggior parte degli edifici che occupiamo è stata concepita e realizzata in epoche, nemmeno troppo lontane, in cui l’efficienza energetica era una tematica praticamente sconosciuta per architetti e costruttori. La soluzione di ogni carenza in tal senso veniva demandata agli impiantisti, cui spettava il compito di risolvere le problematiche legate al comfort interno a spese di ingenti consumi di combustibili – ha spiegato il Prof. Niccolò Aste del Politecnico di Milano. – La situazione odierna è sotto gli occhi di tutti: i nostri immobili sono pesantemente energivori e necessitano di efficaci operazioni di retrofit, al fine di allinearli agli attuali standard. Tutto ciò è possibile solo attraverso operazioni coordinate ed integrate, in cui progettisti, tecnici, esecutori e consulenti interagiscono in maniera sinergica. Non ci si deve limitare ad intervenire unicamente su alcuni ambiti, ancorché critici (come ad esempio lo scarso livello di isolamento termico), ma bisogna piuttosto agire sull’intero sistema edificio-impianto”.
La forza di Rete Irene sta nel suo mettere insieme aziende con know-how differenti e complementari che vanno dalla produzione di materiali e sistemi isolanti all’installazione di impianti di nuova generazione, dalla progettazione e realizzazione di soluzioni energetiche alternative e rinnovabili a imprese specializzate nel recupero e nel restauro di edifici o, ancora, nello sviluppo di strutture e rivestimenti per tetti e facciate. Il tutto grazie al cosiddetto Servizio REN (Riqualificazione Energetica): un’unica cabina di regia e un check-up completo dell’abitazione o dell’edificio che permette di individuarne tutti gli sprechi energetici e tutti i fattori causa di inquinamento, proponendo la soluzione più efficace e vantaggiosa.
In Lombardia solo un edificio su 100 appartiene alla classe energetica A o A+, il 5,5% è in classe B e il 7,4% in classe C (fonte Finlombarda). In particolare una casa su due (il 51,6% degli edifici) è in ultima classe, la classe G, con un fabbisogno energetico annuale (per la climatizzazione e il riscaldamento) pari a 283,5 kWh/ m2. Considerando tutte le abitazioni certificate dal 2007 a oggi, il fabbisogno energetico medio in Lombardia si attesta su un valore di 202,8 kWh/ m2 (in piena classe G, la peggiore di tutti).
“E’ ormai accertato che una delle principali cause dell’inquinamento atmosferico, a Milano come in Lombardia, è data dal funzionamento degli impianti di riscaldamento. Solo recentemente le nuove tecnologie costruttive hanno permesso la realizzazione di immobili “ecologici” con drastiche riduzioni di consumo energetico e la conseguente diminuzione di elementi inquinanti – ha affermato Claudio Bianchini Presidente ANACI Lombardia – Intervenire sul patrimonio edilizio esistente è un impegno che noi Amministratori dobbiamo sostenere convincendo i cittadini condomini della necessità di interventi destinati ad aumentare il risparmio energetico, volti ad ottenere riduzione di costi e sicuri benefici ambientali a tutela di tutta la nostra Comunità.
In questa tabella il quadro comparativo del consumo, dell’inquinamento e della spesa media relativi a un appartamento di 80 mq. in Lombardia e nei paesi nostri vicini.
DOVE |
ENERGIA PRIMARIA PER RISCALDAMENTO
KWH/mq anno |
INQUINAMENTO DA CO2
Tonnellate emesse all’anno per alloggio di 80 mq
|
SPESA MEDIA DI RISCALDAMENTO
Per alloggio di 80 mq* |
APPARTAMENTO LOMBARDO |
202 |
3,6 |
20mc/m2a – 1550 € circa |
APPARTAMENTO GERMANIA |
140 |
2,5 |
13mc/m2a – 980 € circa |
APPARTAMENTO FRANCIA |
80 |
1,5 |
13 mc/m2a – 980 € circa |
APPARTAMENTO AUSTRIA |
65 |
1,2 |
5 mc/m2a – 370 € circa |
APPARTAMENTO SVIZZERA |
65 |
1,2 |
5 mc/m2a – 370 € circa |
*i conti sopra riportati sono a parità di costo energia per riscaldamento (la nostra energia in realtà è tra le più care d’Europa e pertanto siamo ancora più penalizzati).
Questa situazione è dovuta essenzialmente 1) all’alta percentuale di impianti di riscaldamento obsoleti e (quindi) energivori, 2) alla scarsa tenuta dell’involucro edilizio la cui efficienza è inversamente proporzionale all’età degli edifici: in sostanza un immobile che risale a prima del 1980 ha un fabbisogno di energia fino a tre volte maggiore di un immobile nuovo.