L’obiettivo è quello di dotare l’Italia della prima cementeria decarbonizzata. Per questo Heidelberg Materials, il gruppo che nel 2016 ha acquisito Italcementi, ha avviato lo studio di fattibilità del progetto di decarbonizzazione dell’impianto di Rezzato-Mazzano (Brescia), che diventerebbe il primo in grado di produrre localmente un cemento a impatto zero dal punto di vista della CO2.
Il gruppo ha già in programma un progetto simile nella cementeria di Brevik, in Norvegia, che dovrebbe entrare a regime nel 2025. Quello di Brevik punta a diventare il primo impianto a livello mondiale di produzione del cemento net-zero. Questo è reso possibile da tecnologie all’avanguardia che catturano l’anidride carbonica e la stoccano nelle profondità marine al largo della Norvegia. Oltre all’impianto di Brevik, il Gruppo ha avviato altri percorsi verso la decarbonizzazione di impianti in Europa e Nord America, con i quali entro il 2030 punta a catturare 10 milioni di tonnellate di CO2.
Il cuore del progetto è la tecnologia CCS (Carbon Capture and Storage), nella quale Heidelberg Materials è all’avanguardia sia nello studio che nella sua applicazione in scala industriale. Questa tecnologia prevede la cattura della CO2 proveniente dal processo di produzione e il successivo stoccaggio permanente e sicuro in siti dedicati, come quelli sotto il fondale marino.
Secondo le maggiori organizzazioni internazionali, come IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), IEA (International Energy Agency) e IRENA (International Renewable Energy Agency), la CCS è lo strumento al momento più efficiente ed efficace per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, soprattutto nei settori in cui è più difficile abbattere le emissioni. Tra questi quello della produzione del cemento, dove due terzi delle emissioni di CO2 sono legate alla chimica del processo produttivo.
La decarbonizzazione dell’impianto di Rezzato-Mazzano è un progetto sicuramente impegnativo, sia a livello tecnologico che finanziario, ma consentirà di aprire nuove prospettive nella produzione nazionale di materiali per le costruzioni sostenibili a bilancio carbonico neutro. Nell’ambito delle opportunità di stoccaggio, l’avvio della fase 1 del progetto “Ravenna CCS”, realizzato dalla JV paritetica Eni-Snam, offre un’opportunità interessante: a questo proposito, Heidelberg Materials ha avviato interlocuzioni con Eni e Snam, per una valutazione tecnica preliminare delle capacità di trasporto e stoccaggio della CO2 nei giacimenti di gas esauriti al largo di Ravenna.
Sempre nell’ottica di una maggiore sostenibilità nelle costruzioni, Heidelberg Materials ha presentato evoZero, il primo cemento Net zero carbon captured al mondo che raggiunge un’impronta Net zero grazie all’applicazione virtuosa della tecnologia di cattura della CO2.