A Bolzano Renzi elogia la Stahlbau Pichler

«Dobbiamo essere orgogliosi di una realtà come questa, capace di andare a prendersi il futuro senza aspettarlo e in grado di cogliere le opportunità offerte da Expo». È il commento del premier, Matteo Renzi, in visita allo stabilimento Stahlbau Pichler durante la sua visita a Bolzano. Renzi, accompagnato dal presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, e dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, ha visitato lo stabilimento produttivo, dove ad accoglierlo c’erano il presidente Walter Pichler con gli oltre 200 dipendenti dell’azienda. «La nostra Provincia ha il tasso di disoccupazione giovanile più basso d’Italia», ha ricordato Kompatscher, «e una buona parte del merito di ciò è da addebitare al sistema della formazione duale. L’alternanza scuola-lavoro consente ai ragazzi di mettersi concretamente alla prova e permette di unire il sapere al fare: si tratta di un’eccellenza altoatesina che ha contribuito a costruire una società caratterizzata dal benessere». Stahlbau Pichler è una realtà dinamica, che ha contribuito alla realizzazione di nove fra i più avveniristici padiglioni dell’Expo. Una soddisfazione e un riconoscimento per l’azienda che sta ormai da molti anni investendo sui giovani e sul futuro, andando oltre la crisi e il pessimismo. Pichler, nel ringraziare il capo del Governo, lo ha sollecitato a fare in fretta a risolvere i diversi problemi burocratici, economici e politici che continuano a rallentare l’attività imprenditoriale, a danno di tutto il Paese e delle prospettive di ripresa economica, in atto in tutta Europa, ma ancora troppo lente in Italia. «Alla nostra azienda, rimane il piacere di aver saputo dimostrare che, anche in tempi difficili, le strategie adottate, stanno portando ottimi risultati».

 

Renzi in visita alla Stahlbau Pichler
Renzi in visita alla Stahlbau Pichler
Walter Pichler (a sinistra), Matteo Renzi, Ugo Rossi (al centro), Arno Kompatscher (a destra)
Walter Pichler (a sinistra), Matteo Renzi, Ugo Rossi (al centro), Arno Kompatscher (a destra)

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