L’allarme, per ora, non ha trovato eco nel governo. Ma il problema resta e, soprattutto, prima o poi verrà a galla. Il Sos è stato lanciato da Ance, l’associazione dei costruttori, e ha una ragione di fondo preoccupante: il caro materiali. Sembra un secolo da quando, dopo il periodo covid, c’è stato il contraccolpo della ripresa, con la conseguente fiammata dei prezzi un po’ di tutto, dagli isolanti ai materiali pesanti, dalle finiture alle ferramenta. Ma, allora, era evidente che si trattasse di un boom congiunturale, destinato a rientrare non appena smaltito l’arretrato e l’imbuto della logistica. Sembrava tutto rientrato. Invece, ci sono 6 mila progetti, tra cui opere come l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria o la Palermo-Catania-Messina, che sono a rischio. Il motivo è che il costo dei materiali è continuato a salire, anche se non con il turbo post covid. Le imprese, quindi, si trovano ad affrontare lavori con appalti che non sono più economicamente sostenibili a causa dell’avanzata dei prezzi.
Il problema ha origine dal fatto che i lavori, che valgono qualcosa come 24 miliardi di euro, in un primo tempo hanno avuto accesso al Foi per l’avvio dei lavori, ma non hanno potuto beneficiare delle misure di sostegno dell’adeguamento prezzi, anche perché sono state avviate prima dell’aggiornamento del Codice degli appalti e non godono delle misure di maggior favore previste nel testo per la revisione dei prezzi. Per ora il Foi ha coperto (7 miliardi di euro) 7.821 progetti per un valore di 41,3 miliardi, finanziati per circa 24 miliardi da fondi Pnrr. Secondo Ance, però, ci vogliono ancora 6 miliardi. E va aggiunto che il problema non riguarda solo le grandi opere, ma si estende anche ad altri appalti pubblici meno famosi.
Che fare? I costruttori chiedono al governo di estendere le misure anti caro materiali anche alle imprese coinvolte, ma escluse da misure di sostegno. Se non ci sarà un intervento i cantieri sospenderanno i lavori e addio Salerno-Reggio e Palermo-Catania, per quest’ultima con tutto quello che può significare in vista (alla lontana) del famoso Ponte sullo Stretto. Che a quel punto si troverà stretto, ma in senso letterale, tra sogni di gloria e reale inefficienza logistica.