Le tavole rotonde di Heidelberg Materials, organizzate da Virginia Gambino Editore, non si fermano: in Sardegna, nell’imponente stabilimento di Samatzai (Sud Sardegna), si è tenuto a inizio ottobre un nuovo incontro.
La Sardegna è una terra che non lavora solo con il turismo, ma anche (e molto) con l’edilizia, un settore che oggi ha la possibilità di introdurre nel proprio Dna il fattore sostenibilità.
Non è solo una filosofia, ma un’esigenza che l’Europa ha previsto espressamente, con il dimezzamento entro il 2030 delle emissioni di CO2 nell’ambiente. C’è ancora tanto su cui lavorare.
Anche i produttori di cemento devono fare la propria parte, ed Heidelberg Materials ha fatto un primo, grande, importante passo per invertire la rotta, investendo su prodotti ecosostenibili e stabilimenti all’avanguardia. Ed è questo uno dei focus su cui si concentrano gli incontri con i distributori.
La tavola rotonda
Alla tavola rotonda di Samatzai erano presenti i rappresentanti del colosso del cemento: Mario Bartolucci, sales area manager con la rete commerciale sarda, Francesca Proietti, marketing analyst, Roberto Crescimbeni, Samatzai plant manager e Luigi Cerci, plant production manager.
Per i rivenditori erano presenti Giampiero Dessole, socio I&G Dessole Materiali Edili, Michele Cossu, di Uniedil dei Fratelli Cossu, Giuseppe Ghiani, di Edilteam, Alessandro Falqui Cao, gestore comparto rivendita di Frem Group, Claudio Dessì, socio di Dessì Commerciale, Cesare Manca, titolare della Cesare Manca, e Alessandro Angioni, gestore del punto vendita, e Pier Cadelano, titolare di Cadelano Ferro.
Accanto a loro Federico Della Puppa, coordinatore del Centro Studi YouTrade, e Virginia Gambino nel ruolo di moderatrice.
Il programma
Il confronto è stato aperto da Crescimbeni, Bartolucci, Cerci e Proietti, che hanno illustrato la storia della cementeria e sottolineato come Heidelberg Materials si stia impegnando nei propri stabilimenti, Samatzai incluso, per il cambiamento ambientale.
«In questi anni Heidelberg Materials ha attuato diversi miglioramenti a livello aziendale. Siamo passati dallo storico brand di Italcementi ad Heidelberg Materials, un nome forte, un’azienda globale, che vuole crescere, coinvolgere ed essere in prima linea per quanto riguarda i temi di attualità, uno fra tutti la sostenibilità: abbassare le emissioni, ridurre l’inquinamento, rendere l’aria più pulita e riciclare.
Non sono solo slogan, ma una necessità. Per questo abbiamo fortemente voluto un confronto con i clienti del sacco. Come state vivendo questo momento?», ha chiesto Proietti ai riveditori, avviando la discussione.
Le difficoltà
Subito sono stati evidenziati i principali problemi del territorio: l’inflazione, la difficoltà a smaltire i rifiuti all’interno delle rivendite e lo scarso interesse da parte dei clienti a essere più green. Almeno per il momento.
Alessandro Falqui Cao, direttore generale di Frem Group, ha spiegato che la sua rivendita crede fortemente nella rivoluzione ecosostenibile.
«La sostenibilità ci interessa, vogliamo intraprendere azioni mirate. Da qualche anno abbiamo chiesto assistenza ai fornitori e ai produttori con più informazioni in merito ai prodotti che commercializziamo, sulle composizioni, sulla provenienza.
Abbiamo cercato di capire anche come smaltirli meglio, sono stati fatti diversi sforzi per ottenere comportamenti più corretti nei confronti dell’ambiente, ma abbiamo notato che l’interesse generale da parte degli attori della filiera sul territorio non è stato pari al nostro.
Abbiamo capito che la sostenibilità è un enorme contenitore, che racchiude ciò che si vuole far sapere, ma anche quello che non si vuol far sapere. Nel nostro intento non demordiamo, dobbiamo lavorare per cambiare la mentalità».
Si sono ritrovati nella medesima situazione anche Alessandro Angioni di Cesare Manca, Giuseppe Ghiani di Edilteam e Michele Cossu, socio Uni Edil F.lli Cossu.
Competitività
«Nella nostra rivendita abbiamo marchi che ci permettono di essere altamente competitivi nel mercato, ma per quanto riguarda la sostenibilità sono scettico», ha aggiunto Ghiani. «Nel nostro territorio, una delle maggiori difficoltà riguarda proprio lo smaltimento dei rifiuti. Dell’argomento si parla tanto, difficile pensare ad altre azioni dato che non riusciamo a ottenere nemmeno i bidoni per il secco. E il cliente, fra tutti questi ostacoli, non recepisce».
«È vero, non ci sono segni di interesse: forse sarebbe opportuno avviare un servizio pensato ad hoc per i rivenditori», ha chiosato Angioni.
«Il periodo storico si presta a profonde riflessioni», ha argomentato Claudio Dessì «L’ecosostenibilità tocca tutti, ma oltre allo smaltimento, è necessario comprendere le dinamiche di prezzo. In Sardegna i nostri clienti stanno vivendo l’inflazione…».
«La nostra azienda esiste dal dopoguerra, il problema dello smaltimento è sentitissimo e noi siamo vicini alla città», ha spiegato Giampiero Dessole.
«Vendiamo i prodotti Heidelberg Materials da sempre, crediamo nel marchio e nella serietà dell’azienda, siamo qui anche per studiare soluzioni e nuove proposte».
La qualità
Reputazione e qualità dei prodotti sono i cardini principali di qualsiasi azienda, ha fatto notare Virginia Gambino. E Heidelberg Materials è un marchio di garanzia, anche nella sostenibilità.
«È un punto di riferimento, difficilmente i clienti chiedono altro», hanno convenuto i presenti.
«Per cambiare rotta ci vorrà del tempo, dobbiamo lavorare per confrontarci, fare rete fra noi, promuovere prodotti all’avanguardia e combattere contro una grande distribuzione organizzata che oggi ha acquisito un atteggiamento d’assalto», hanno concordato Manca, Dessole, Cossu e Falqui Cao.
«Non solo fra di noi, ma anche fra noi e i nostri clienti e poi insieme con il produttore, per studiare, informarci e costruire un futuro dove è possibile lavorare insieme».
L’impatto? Diventa Zero
Roberto Crescimbeni, direttore della cementeria di Samatzai, ha illustrato ai rivenditori la mission di Heidelberg Materials.
«Un’azienda che è diventata una garanzia nei decenni e che non smette di innovare. Nel 2023, da Italcementi, storico marchio che rimane ancora impresso nelle menti dei rivenditori, c’è stata la svolta con il brand Heidelberg Materials: uno dei principali produttori integrati di soluzioni e materiali per le costruzioni al mondo, nel settore del cemento, inerti e calcestruzzo preconfezionato.
Un nuovo nome quindi, seguito dall’annuncio di una nuova mission, poiché l’azienda ha deciso di volgere lo sguardo all’evoluzione tecnologica e, soprattutto, all’impegno verso la sostenibilità.
C’è stata, ed è ancora in corso, una rivoluzione di gamma di prodotti e servizi, con cementi sostenibili studiati per dimezzare le tonnellate di CO2 emesse dall’azienda entro il 2030. L’ambizioso obiettivo è quello di annullarle totalmente nel 2050.
Oltre a promuovere un futuro circolare e resiliente, dove si stanno mettendo in atto azioni per riutilizzare materiali e ridurre l’utilizzo delle risorse naturali, i cambiamenti coinvolgono ogni singolo impianto», ha spiegato il manager.
Fra i fiori all’occhiello di Heidelberg Materials c’è il progetto dell’impianto di Brevik, in Norvegia, con la conseguente produzione del primo cemento net-zero carbon captured al mondo, ovvero evoZero.
Mario Bartolucci, responsabile commerciale della zona tirrenica di Heidelberg Materials, ha sottolineato come a Samatzai l’impegno per il rispetto del territorio e ad abbassare le emissioni sia forte.
«Non solo parole, ma soprattutto fatti: Heidelberg Materials si occupa ogni volta, dopo un intervento estrattivo, di effettuare un ripristino dei siti, esigendo un utilizzo responsabile delle acque e delle risorse, nella piena sicurezza dei lavori e della comunità locale.
I valori sono trasmessi specialmente tramite la formazione dei nostri dipendenti e sono alla base delle nostre azioni quotidiane.
I nostri sforzi si combinano per arrivare al net-zero, zero emissioni di CO2, per questo in Norvegia l’azienda ha investito e sta lavorando all’impianto di Brevik, dove l’anidride catturata sarà stoccata in siti dedicati (ex giacimenti di gas esausti). Non si tratta di uno slogan, ma di un reale cambiamento».
Uno stabilimento certificato
La cementeria di Samatzai è tra i più importanti asset industriali della Sardegna, un impianto che ha contribuito alla realizzazione di grandi opere e infrastrutture dell’Isola e che, negli anni, ha offerto occupazione a molte famiglie e imprese locali, sia per il lavoro diretto, sia attraverso l’indotto, ha spiegato Pierluigi Cerci, da 20 anni responsabile di produzione dell’impianto di Samatzai.
La cementeria ha iniziato la produzione nel settembre del 1973, con clinker e prodotti finiti, mentre tre anni dopo ha ricevuto la certificazione di qualità Iso 9002 e nel 2023 la certificazione ambientale Iso 14001.
Nel 2011 l’impianto ha ottenuto l’Autorizzazione Integrata Ambientale e, appunto per la tutela ambientale, nel 2013 Italcementi ha siglato un Protocollo di Intesa con i Sindaci dei Comuni di Samatzai, Serrenti e Nuraminis e i Presidenti delle Province di Cagliari e Sud Sardegna per l’adozione di iniziative congiunte, volte a valorizzare il territorio e promuovere lo sviluppo sostenibile, nell’ottica del costante dialogo e dell’intesa tra l’azienda e le istituzioni territoriali.
A partire dal 2015 la cementeria ha realizzato importanti interventi di ammodernamento, tra cui la costruzione del nuovo capannone per lo stoccaggio di alcuni combustibili, le nuove vasche per il primo trattamento delle acque piovane e una serie di interventi per il contenimento delle emissioni che hanno permesso alla cementeria di adeguarsi alle attuali Bat, ovvero alle migliori tecnologie sul mercato in questo ambito.
All’attività di estrazione nelle cave, una di calcare e una di argilla, si affianca un uso responsabile delle risorse per contribuire alla riduzione degli impatti ambientali attraverso la stesura di piani di recupero in tutte le cave attive, con grande attenzione alla conservazione della biodiversità e degli ecosistemi, ha aggiunto Cerci, con recupero finalizzato a garantire stabilità, sicurezza e qualità dell’ambiente naturale, anche in vista di usi futuri. Ma non solo.
«È stata attivata sul sito del Comune di Samatzai un’area dedicata alla qualità dell’aria, nella quale è possibile consultare tutti i dati di emissione relativi e il monitoraggio in continuo della cementeria.
L’iniziativa fa parte di una serie di azioni finalizzate a informare e a mettere a disposizione documentazione e dati ambientali in un’ottica di trasparenza e comunicazione con la comunità locale», ha precisato il manager.
«La capacità produttiva ammonta a 950 mila tonnellate di cemento all’anno. Per il cemento sfuso i clienti possono accedere direttamente a punti di carico muniti di pesa carrale e controllo automatico del riempimento.
Per il cemento in sacchi sono installati impianti completamente automatizzati. Sono consegnati sacchi da 25 chili su pallet.
La copertura con polietilene dei pallet consente di realizzare bancali sigillati e di garantire di conseguenza una migliore protezione da agenti atmosferici, una maggiore stabilità durante il trasporto e una più facile movimentazione in cantiere. L’evoluzione ecosostenibile dei prodotti è sempre più efficace».
C’è attenzione, insomma, per i lavoratori e per tutte le persone che operano nell’impianto. L’insieme delle iniziative intraprese ha portato, dal 2000, a una riduzione dell’indice di frequenza degli infortuni con assenza dal lavoro di circa l’80%.
Il risultato è frutto di un percorso strutturato che ha visto negli anni numerose azioni nell’implementare un innovativo approccio globale che, attraverso i temi fondamentali della leadership, della motivazione, dell’organizzazione e degli standard per la sicurezza operativa ha coinvolto tutto il personale dell’azienda.
La strada è lunga per la sostenibilità
Giampiero Dessole, I & G.Dessole
L’azienda Dessole nasce a Sassari nel dopoguerra e ad oggi, continua la sua attività in tutto il territorio sardo.
«Oltre ai materiali per l’edilizia da noi si trova di tutto, tra infissi, sanitari, rubinetteria, arredo bagno e tutto quello che occorre per gli ambienti che fanno casa, con marchi d’eccellenza. Siamo molto pronti anche sotto il profilo tecnico, offrendo una puntuale assistenza e consulenza in cantiere. Eravamo preparati al cambio di nome di Italcementi, ormai Heidelberg Materials, ma nella zona si usa ancora la prima denominazione, che rimane sinonimo di marchio di qualità. Siamo stati preparati dall’azienda a spiegare la novità alla nostra clientela. Come prodotto, il loro, rimane leader».
Michele Cossu, Uni Edil
Uni Edil nasce nel 2006, fondata da due fratelli e si occupa di edilizia, commercio al dettaglio, materiali, legnami e sanitari. Tutto quello che serve per l’abitazione lo si trova in provincia di Oristano.
«Commercializziamo maggiormente il cemento in sacchi, gli inerti, la sabbia, i laterizi per la costruzione e serviamo quasi esclusivamente piccole imprese artigiane. La competenza tecnica conta, a mio avviso, moltissimo, tuttavia, non sono in molti che la pensano così: ai corsi ho registrato un calo di partecipazione ed è davvero un peccato. Per quanto riguarda il cemento, in questa materia non c’è bisogno di grande formazione, quanto di un’attenzione ai materiali utilizzati. Noi ci riforniamo da Heidelberg Materials con soddisfazione. Purtroppo, la svolta sostenibile non è apprezzata, anche se noi ci impegniamo in tal senso».
Giuseppe Ghiani, Edilteam
Edilteam si trova ad Assemini (Cagliari) si occupa di edilizia pesante, noleggio di mezzi e tratta materiali, attrezzature e macchinari per l’edilizia, avendo come unico cliente le imprese.
Un’azienda fortemente strutturata, dove il cliente viene assistito a 360 gradi: dalla vendita, alle tecniche pratiche per la costruzione e per la riparazione, all’assistenza commerciale, fino al servizio di noleggio, molto richiesto.
«Da noi sono richiesti materiali per la costruzione, ci fermiamo prima delle finiture. Il cemento sostenibile non è compreso dal mercato, poiché non è percepito né preso in considerazione. La mentalità oggi è ancora troppo acerba. Noi ci impegniamo per far passare il messaggio, ma il cliente non è interessato. I sacchi di Heidelberg Materials con il nuovo logo non hanno avuto un impatto diverso, l’importante è che non cambi la qualità».
Alessandro Falqui Cao, Frem Group
Dall’armatura alla struttura. Da 40 anni Frem Group, in provincia di Cagliari, e con un’altra sede a Melegnano (Milano) si occupa di materiale edile, quindi edilizia pesante, presagomatura dell’acciaio (controllato e quindi sostenibile) e di un servizio di noleggio a freddo di macchinari e attrezzature.
«Le linee di prodotto di Heidelberg Materials più vendute sono il Duracem 325, il Tecnocem 425, il Plastocem e Aly Easy. Di Heidelberg Materials apprezziamo molto il brand: il nome è la loro garanzia. Ma anche il fatto che l’azienda investa molto nell’edilizia sostenibile, nel divulgare un’etica sostenibile e nel tenere alti i propri valori. Per questo chiediamo loro di supportarci con la tracciabilità dei loro prodotti per lo smaltimento: sono tanti i clienti che ci chiedono come fare per smaltirli correttamente. Tuttavia, la sostenibilità non è poi così importante per i nostri clienti diretti, quanto per quelli indiretti. Ci impegniamo affinché la percezione cambi».
Claudio Dessì, Dessì
Dessì, in provincia di Cagliari, è un’azienda che da 50 anni opera in tutta la Sardegna ed è in continua evoluzione: materiali edili, poi brico e tutto quello che serve per la casa e la ristorazione.
«Siamo quattro fratelli, quattro soci, che lavorano in un territorio fortemente turistico. Ci occupiamo di edilizia nelle strutture ricettive e per la ristorazione, fino ai servizi per le seconde case. I clienti non sono ancora molto attenti alle certificazioni di prodotto, proviamo sempre a spiegarlo. Non è semplice far passare il cemento sostenibile come un valore aggiunto. Di Heidelberg Materials è interessante l’approccio alla sostenibilità e gli investimenti nei prodotti, ma nelle nostre zone urge un cambio di mentalità, per sganciarsi dalla logica del prezzo e concentrarsi sulla qualità».
Alessandro Angioni, Cesare Manca
La Cesare e Andrea Manca è un’azienda in provincia di Cagliari che si è ingrandita negli anni, pur mantenendo dinamiche familiari. Acquistano e vendono materiali per l’edilizia. Recente l’acquisizione di tre ulteriori punti vendita. Ha tutto il necessario per abitazioni ed edifici.
«Siamo cresciuti perché abbiamo saputo cogliere le occasioni giuste al momento giusto, nonostante le crisi di mercato che si sono succedute. Acquistiamo e rivendiamo materiale per l’edilizia, cercando di fornire al cliente un servizio ottimale, preciso e veloce, potenziato ovviamente dalla logistica, con mezzi adeguati, consegne puntuali e un magazzino sempre ben fornito. Per il cemento il brand conta a seconda della posizione del territorio e della rivendita. Per esempio, per noi Heidelberg Materials è un marchio importante, conosciuto nel cagliaritano e che si identifica bene con il territorio. La sostenibilità ambientale non è ancora ben percepita dalla clientela. A noi interessa poiché abbiamo a cuore determinati aspetti, e ci impegneremo nel far permeare il messaggio».
di Alice Fugazza