I distributori di materiali per edilizia da tempo si sono allargati all’arredamento. E dopo l’arredamento qualcuno ha iniziato ulteriormente ad allargarsi ai dispositivi per la smart home.
Ma, attenzione, mentre aumenta la platea di utenti di porte con apertura elettronica, lavatrici connesse a internet, luci che si accendono e si spengono in automatico, crescono anche i pericoli.
La smart home, casa che assomiglia a un enorme computer abitabile, attira i topi elettronici e gli specialisti nel bucare la barriera digitale. Secondo il rapporto diffuso da BitDefender (anche se la società è parte in causa) la sicurezza dell’abitazione smart è impermeabile come uno scolapasta.
Sembra un po’ di vivere gli anni Novanta, con la diffusione di massa dei computer e, allo stesso tempo, la nascita degli hacker.
L’analisi di BitDefender sui dati provenienti da 3,8 milioni di case smart e 50 milioni di dispositivi connessi in rete identifica incidenti e criticità, con vulnerabilità persistenti nell’ecosistema.
I dispositivi IoT, cioè qualsiasi elettrodomestico o elemento della casa connesso in rete, sono sempre più bersagliati da minacce digitali.
Ogni 24 ore, secondo il report, Bitdefender registra una media di 2,5 milioni di minacce con i dispositivi della rete domestica che subiscono in media una decina di attacchi ogni 24 ore.
Il punto debole sembrano essere i televisori smart, che presentano il maggior numero di vulnerabilità.
La causa è legata alla lunga durata del loro ciclo di vita e a un supporto software che spesso viene interrotto prima del tempo dalle aziende produttrici, che lascia le vulnerabilità senza alcuna correzione.
Ma nel 2023 una delle vulnerabilità più rilevanti è stata quella che ha colpito il router TP-Link Archer AX21 uno dei più diffusi nelle abitazioni per connettersi a internet. Ma non mancano aspetti curiosi, come gli attacchi su 3 milioni di spazzolini per denti smart.
Tra i punti più critici ci sono anche le prese di corrente smart e i videoregistratori di sorveglianza (Dvr), che mostrano debolezze significative in relazione al loro numero di presenza nelle case: tendono ad avere un numero maggiore di vulnerabilità rispetto a dispositivi più semplici come i set-top box. Con il paradosso che i sistemi antifurto diventano facilmente porte di accesso per i ladri.
Secondo l’analisi di BitDefender, gli attacchi riguardano di più i televisori per il 36,7%, le spine di corrente smart (22,2%), i Dvr (17,7%), i router (13,4%) e i set- top-box come i decoder per i televisori (6,9%).
di Giuseppe Rossi