Sinonimo di innovazione ed eccellenza tecnica nei sistemi per porta a scomparsa, Eclisse si propone con un’offerta completa di soluzioni per ogni tipo di chiusura, inclusi vani d’arredo, sportelli e cabine armadio, sperimentando nuove frontiere in cui funzionalità e design si incontrano.
Una storia di successi lunga 35 anni, che a inizio 2024 ha visto la fusione con l’altra azienda di famiglia, De Faveri, specializzata in controtelai monoblocco e sistemi per infissi.
Grazie a valori e obiettivi condivisi, il gruppo Eclisse punta così a consolidare la presenza nel segmento degli infissi e nel settore delle costruzioni, puntando su made in Italy, rispetto per la filiera e spirito d’innovazione.
Ne parliamo con le due dirigenti del gruppo Eclisse Daniela e Antonella De Faveri.
Perché scegliere Eclisse?
Daniela De Faveri. Perché abbiamo sempre cercato di vedere oltre. Questo significa lavorare per anticipare le richieste del privato. Significa essere sempre più vicini ai rivenditori e agli installatori, offrendo soluzioni che semplificano la vendita attraverso strumenti e servizi.
Significa una continua ricerca, sia tecnologica che organizzativa, per fare in modo che tutto il flusso, dal progetto alla posa in opera, sia semplice ed efficace, con benefici per tutti.
E perché scegliere DeFaveri?
Antonella De Faveri. Perché il nostro impegno è focalizzato a rendere semplice la vendita e la posa in opera dei monoblocchi. Da anni lavoriamo per fare cultura su questi prodotti, che hanno contenuti molto tecnici e devono interloquire con gli altri elementi dell’involucro.
Per questo dobbiamo rendere accessibili e semplici le informazioni a tutta la filiera, dal progettista all’impresa, passando per nostro rivenditore.
Parliamo della fusione Eclisse-De Faveri che è avvenuta circa un anno fa: come sta andando?
Daniela. È stata un’occasione di scambio di informazioni. Prima le due aziende erano veramente separate con canali di distribuzione diversi. Da qualche mese, da quando le due aziende sono diventate una, è iniziato uno scambio di informazioni e sinergie commerciali.
La ex DeFaveri, ora Eclisse, ha una bella opportunità perché può sfruttare la nostra grande presenza all’interno del punto vendita edile.
C’è un gap di conoscenza tra i clienti tipici di DeFaveri e quelli di Eclisse?
Antonella. Trattando la vendita di un prodotto tecnico, ai clienti DeFaveri è richiesta conoscenza e un approccio più strategico e personalizzato rispetto alla vendita di un prodotto standard, di design o emozionale.
Nel caso di Eclisse la vendita è legata a un discorso emozionale. I nostri venditori tipici riescono a far passare un messaggio di bellezza e di benessere. Direi che sono due approcci diversi.
Quali sono i vantaggi che ha portato la fusione?
Daniela. Siamo in settori che all’apparenza possono sembrare vicinissimi, ma in realtà sono lontani. Tuttavia, se immaginiamo un appartamento in ristrutturazione o in costruzione, possiamo mettere sullo stesso piatto della bilancia i controtelai per fori esterni e quelli per interni.
Questo secondo me è il denominatore comune. Tutto ciò che consente a un infisso di scorrere, aprirsi, proteggere dalle intemperie, dietro ha un’azienda che si chiama Eclisse.
Parlando di sinergie: DeFaveri ha appena lanciato il nuovo configuratore online che si chiama Regolo: di che cosa si tratta?
Antonella. Regolo nasce per facilitare la preventivazione al rivenditore di un prodotto particolarmente complesso. Un monoblocco è un prodotto che collega e unisce due strutture importanti come il muro e il serramento. Le varianti sono tantissime, quindi il rischio di sbagliare è alto.
Ancora una volta dobbiamo lavorare per facilitare la vendita ai nostri venditori, ma anche per ridurre al minimo le possibilità di errore. Se si sbaglia con un prodotto fatto su misura, sono danni per tutti.
Dopo la fusione è cambiato qualcosa per la formazione?
Antonella. Al momento no, le due metodologie di formazione rimangono separate anche se il minimo comun denominatore rimane aiutare i nostri rivenditori ad accrescere le loro competenze, sia tecniche che di vendita.
Parliamo della vostra attitudine a innovare. È spinta passando e pensando al rivenditore?
Daniela. Per noi innovare non significa per forza creare ogni mese prodotti nuovi, ma far scoprire prodotti che fino a quel momento il rivenditore, per qualche ragione, non ha mai considerato.
Attraverso un’attività di cross selling facciamo scoprire loro questi nuovi prodotti, che per noi si trasformano in fatturato. Il controtelaio è una opportunità di business.
Il nostro canale di vendita è esclusivamente quello della rivendita, che può essere di materiale per edilizia, ferramenta, rivendita di cartongesso o showroom di porte e serramenti. Questo è un punto che dopo 35 anni continuiamo a mantenere fermo.
Il green è un trend, ma anche un costo: è sostenibile?
Antonella. Il green non è solo un trend, è un dovere che ci assumiamo per un futuro sostenibile, per noi, ma soprattutto per i nostri figli.
Sappiamo che non è semplice, perché comporta una serie di sfide e richiede un impegno concreto, sia economico che di risorse umane. Tutti ci dobbiamo impegnare, le aziende in primis.
Eclisse si impegna anche sul fronte della sostenibilità sociale?
Daniela. Tanto. I valori che sostengono l’azienda non possono allontanarsi dai valori personali di chi l’ha fondata e guidata.
In Eclisse la creazione di valore passa anche attraverso il sostegno delle comunità locali e il riconoscimento del rapporto di reciproco scambio tra l’azienda, il territorio e la sua gente.
di Veronica Monaco