È vero che quasi il 40% delle emissioni di Co2 e oltre il 34% dei consumi globali di energia dipendono dagli edifici, ma ci sono anche materiali naturali e sistemi di costruzione che possono invertire lo status quo.
Materiali naturali
Secondo il 2022 Global Status Report for Buildings and Construction dell’Onu, il focus deve essere l’efficienza energetica al ciclo di vita di un edificio, a partire dai materiali con cui è costruito.
E gli esperti che hanno redatto il report indicano anche la strada: l’utilizzo di legno, canapa, scarti e sottoprodotti di filiere alimentari, forestali e tessili, sughero, erba e lana.
Sono questi, cita lo studio, i materiali della nuova edilizia, assieme all’assemblaggio in cantiere o lo stampaggio in 3D direttamente in cantiere.
Materiali naturali green e nuovi metodi di produzione servono per abbassare o cancellare l’impronta ecologica di un immobile.
A partire dalla produzione di Co2, uno degli elementi principali da considerare: materiali di origine naturale o vegetale, estratti o lavorati a bassa intensità di energia, riciclati, meglio se a chilometro zero, sono gli ingredienti di un’edilizia a basso tasso di anidride carbonica.
E non si tratta di un principio generale: per classificare gli edifici è stato introdotto Level(s), un modello di analisi del life cycle assessment, che servirà a dare una pagella agli edifici che ne testimoni la sostenibilità e prestazione energetica.
Si tratta, in sostanza, dei parametri già presenti nella direttiva europea Case green (Epbd IV) e nei Cam (Criteri ambientali minimi) indispensabili in Italia per gli appalti pubblici.
Manca, però, una normativa adeguata o, per meglio dire, orientata in senso green: in Italia l’unico materiale strutturale verde riconosciuto dalla legge al pari calcestruzzo, acciaio o laterizio è il legno.
Considerato ormai comunemente come un materiale sostenibile e perfettamente compatibile con la moderna architettura, deve però ancora trovare un riscontro progettuale adeguato.
Cioè, non ci sono abbastanza architetti e ingegneri capaci di progettare con il legno: errori in fase di ideazione ed esecuzione possono tradursi in problemi costruttivi gravi, specie sulla durabilità.
Inoltre, il legno deve provenire da foreste certificate e da filiere controllate per non diventare esso stesso un elemento di perturbazione dell’ambiente, senza contare che la maggior parte di materia prima è importata da Paesi come Austria, Nord Europa e, fino a un paio di anni fa, dalla Russia.
Un ostacolo da non sottovalutare se aumentasse il numero di case costruite in legno. In ogni caso, esistono marchi come Pefc o Fsc che garantiscono la sostenibilità del materiale.
Il legno, inoltre, secondo gli esperti per concorrere alla realizzazione di un edificio davvero green va abbinato a materiali come fibra di legno, sughero, isolanti vegetali e finiture traspiranti e a base di calce o argilla.
La canapa, per esempio, è usata come isolante o per tamponamenti e tramezzi: si coltiva con poca acqua, assorbe molta Co2, cresce velocemente anche in climi mediterranei, con più raccolti in un anno: è, insomma, un materiale green e perfettamente compatibile con una filiera pienamente sostenibile.
di Paolo Caliari