Il Pnrr è un toccasana per il settore delle costruzioni. Ma bisogna anche aggiungere che cammina su una corsia preferenziale, anche se non mancano i ritardi. Il Piano di resilienza, però, non è l’unico motore per gli appalti. Che sono di fronte a un paradosso: il nuovo Codice degli appalti, che è stato presentato in pompa magna come un turbo capace di liberare da lacci e lacciuoli imprese e amministratori pubblici sembra essere in realtà un grande boomerang.
A un anno di distanza dalla presentazione del Codice da parte del ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini, l’Anac ha presentato il bilancio. Disastroso. In breve: invece di essere un incentivo, il Codice ha fatto crollare le gare per le opere pubbliche.
I numeri dell’Authority hanno considerato tutte le procedure oltre i 40 mila euro. Risultato: dal luglio 2022 al 30 giugno 2023 (cioè prima dell’entrata in vigore del nuovo Codice), sono state perfezionate 291.151 procedure di appalto per 324,23 miliardi.
Invece, da luglio 2023 (quando sono entrate in vigore le nuove regole) al 30 giugno 2024 le procedure sono scese a 263.492 per 220,53 miliardi di euro.
In percentuale la caduta è del 32%. E coinvolge tutte le categorie, servizi, lavori e forniture. Non solo: se si misura per valore, la perdita è stata 49%, da 114,837 miliardi a 58,89 miliardi.
Secondo l’analisi dell’Anac, tutto il settore degli appalti ha sofferto le nuove regole cha avrebbero dovuto agevolarlo: -22% per le forniture e -24% per i servizi.
In tutto questo bisogna aggiungere la quota del monte degli appalti del Pnrr: il totale valeva tra luglio 2022 e fine giugno 2023 64 miliardi, 12 mesi dopo, si ridimensiona a 27 miliardi, cioè -58% perso in un anno.
La quota maggiore persa per valore è imputabile al settore dei lavori che hanno lasciato il 65% della ricchezza accumulata nell’anno precedente.
Per amore di verità bisogna anche aggiungere che la flessione è anche il frutto del boom che ha preceduto l’entrata in vigore delle nuove regole: imprese e amministratori hanno cercato di precedere l’entrata in vigore del nuovo Codice. Ma, anche questo dovrebbe far riflettere.
di Franco Saro