La casa del futuro si trova a Rhome

Abitare una casa green inserita in un quartiere smart grazie a un progetto le cui parole chiave sono: sostenibilità, partecipazione, connessione. Come riporta l’agenzia Adn Kronos, il progetto si chiama Rhome for denCity ed è stato messo a punto dal team di studenti dell’Università RomaTre, in gara al Solar Decathlon Europe 2014, competizione considerata l’Olimpiade della bioarchitettura, dal 28 giugno al 14 luglio a Versailles. Venti le università di tutto il mondo che si sfidano a colpi di soluzioni eco-friendly e i cui team progettano, costruiscono e realizzano le case del futuro, autosufficienti a livello energetico grazie a sole e tecnologia. Daikin Italy sostiene economicamente il progetto e fornisce il proprio know how mettendo a disposizione della squadra di universitari di RomaTre le migliori soluzioni per il riscaldamento e raffrescamento domestico in pompa di calore, oltre un gruppo di esperti che lavora a stretto contatto con i decatleti. Il team di RomaTre, composto da professori e studenti di Architettura, Ingegneria, Economia e Scienze della Comunicazione coordinati da Chiara Tonelli, Faculty Advisor e responsabile del progetto, nell’edizione 2012 di Solar Decathlon Europe aveva ottenuto già la medaglia di bronzo.Ora, l’obiettivo del progetto Rhome va oltre. «Quest’anno la competizione stessa ci chiede di lavorare sulla città da cui proviene l’università», ha spiegato Chiara Tonelli. «L’Università di RomaTre ha individuato, nella Capitale, uno dei problemi che accomuna tante metropoli nel mondo: le baraccopoli, o città informali, insediamenti in cui ci sono condizioni di vita disagevoli e che vanno sanate. Abbiamo quindi ideato Rhome (che sta per a Home for Rome), edificio di 4-5 piani in social housing, aperto a tutti e accessibile economicamente». Rhome_for_den_City

Non solo casa, dunque, ma anche quartiere. «Un quartiere smart i cui abitanti, attraverso una smart card, accedono alla casa, al car sharing, al bike sharing, ai luoghi di lavoro in co-working e al fablab in cui portare i vecchi oggetti da buttare via per dare loro una seconda vita, dai pc alle sedie ai tavoli». Un quartiere che, secondo il progetto, dovrebbe prendere il posto di un’area urbana da riqualificare. «Abbiamo scelto Tor Fiscale per la natura delle baracche che insistono su delle evidenze archeologiche l’acquedotto Appio Claudio di matrice romana e l’acquedotto Felice di matrice rinascimentale che si incontrano nel Parco degli Acquedotti. Un intervento anche simbolico per richiamare la grande bellezza di questa città che deve ritrovare la sua via sostenibile», IL progetto prevede la demolizione delle baracche, la restituzione dello spazio all’agro romano e, tra le altre cose, la realizzazione di orti urbani per gli abitanti del quartiere. E nell’area riqualificata, le case a energia positiva, cioè in grado di produrre più energia di quanta ne consumino grazie a isolamento, orientamento all’interno del lotto e conformazione dell’edificio stesso, provvisto di due logge che consentono la ventilazione naturale e che, reinterpretando la tradizione italiana, attraverso le due facciate vetrate rendono possibile acquisire i guadagni solari della parete sud, qualsiasi orientamento abbia l’edificio all’interno del lotto.

Cuore della casa è il 3D-Core, elemento centrale in cui sono concentrati tutti gli impianti. «In questo modo portiamo nel cantiere degli elementi prefabbricati messi a punto in officina, con costi e tempi minori di assemblaggio», aggiunge la Tonelli. Pensato per una società italiana che cambia e i cui nuclei familiari sono sempre meno numerosi, tanti i single e gli anziani, il lotto si compone di piccoli alloggi trasformabili in cui uno spazio si può utilizzare in diverse ore della giornata, mentre le logge diventando spazi esterni in cui vivere e mangiare.

«’La prossima competizione del Solar Decathlon Europe punta alla sobrietà anche in senso energetico: si riduce così il margine di produzione aumentando l’efficienza nei consumi. Per questo abbiamo pensato di avvalerci della tecnologia all’avanguardia Daikin, con l’obiettivo costruire una casa ancora più efficiente, allo stesso tempo calda d’inverno e fresca d’estate», aggiunge Chiara Tonelli. «L’abitazione che parteciperà alla prossima edizione del 2014 non è solo caratterizzata dalla produzione di energia rinnovabile e dall’ottimizzazione dei consumi, ma estende il concetto di efficienza e sostenibilità anche al territorio combinando modelli insediativi con costruzioni sostenibili ad alta capacità energetica».

Da parte sua, in questo modo Daikin contribuisce «alla realizzazione di idee e iniziative per un’edilizia più sostenibile sul nostro territorio. Crediamo che le soluzioni tecnologiche applicate e le competenze dimostrate da Daikin nella realizzazione e monitoraggio di nearly Zero Energy Buildings costituiscano un importante patrimonio da condividere con i futuri professionisti della bioedilizia», spiega Marco Dall’Ombra, direttore marketing di Daikin Italy. Il team è composto dagli studenti dell’Università Roma Tre, da tre dipartimenti: Architettura, Ingegneria e Economia-Marketing, tutti tra i 25 e i 30 anni, coinvolti nella triplice operazione di concepire gli edifici, costruirli a Versailles per la competizione e abitarli durante i 15 giorni di gara.

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