L’arredo perde colpi e si appella al governo

Indietro tutta, ma senza allarmismi: il settore legno-arredo registra una contrazione delle vendite del primo semestre (-5,2%) sia sul mercato interno (-6%), sia su quelli esteri (-4,1%). Tuttavia, le previsioni per il resto del 2024 indicano un possibile recupero. Le aziende del settore continuano a lavorare con fiducia, nella speranza di chiudere l’anno in linea con i risultati del 2023, soprattutto grazie alle esportazioni (+3,7%), secondo i dati del Monitor gennaio-giugno a cura del Centro Studi FederlegnoArredo, realizzato su un campione rappresentativo di aziende.

Complessivamente, le imprese del settore hanno registrato nel semestre vendite per un totale di 4,65 miliardi di euro, di cui oltre il 40% derivante dalle esportazioni. Tuttavia, l’andamento generale è risultato mediamente negativo, con una contrazione del 5,2%. Se il primo trimestre del 2024 aveva mostrato segni di debolezza, con una contrazione significativa delle vendite (-7,6%), il semestre mostra ancora un rallentamento, seppur più contenuto.

Mobili in esposizione
Mobili in esposizione

«Questo dato, pur rimanendo negativo, lascia intravedere una potenziale inversione di tendenza per la seconda metà dell’anno, come suggeriscono le previsioni», spiega Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo. «Nonostante il rallentamento del primo semestre, molte imprese guardano alla seconda metà dell’anno, mantenendo un certo, seppur cauto, ottimismo. Le previsioni per il 2024 espresse a luglio indicano una crescita dello 0,8% per la filiera, con un dato positivo per le esportazioni (+3,7%) e una debole stabilità per il mercato italiano (-1,3%). Dati che certificano come il settore stia, sulla base degli ordini effettivi, rivedendo le previsioni espresse a inizio anno. Dal +1,5% della filiera indicato a gennaio si è passati all’attuale 0,8%. L’export continua a essere determinante per il settore con +4,3% che diventa +3,7% e l’Italia che arretra ancora un po’, dallo 0,4% al -1,3%».
Feltrin aggiunge che stiamo parlando di un settore che, nonostante le turbolenze dei mercati e dell’economia globale, vanta una produzione 2023 in linea con quella del 2019 e al contempo aumenti di fatturato, seppur in gran parte dovuti all’inflazione e al rincaro delle materie prime.
«È notizia di oggi che secondo i dati Istat, la produzione mobili di luglio 2024 su luglio 2023 registra -1,2%, mentre il cumulato gennaio-luglio -4,4%», continua il presidente di FederlegnoArredo. «Per il legno, luglio su luglio registra un pesante -10,9%, mentre il cumulato gennaio-luglio è a -4,1%. Adesso, consapevoli che sarà l’autunno a fare la differenza, attendiamo anche di capire quali misure il governo intenda adottare con la prossima legge di Bilancio, in tema di sostegno agli investimenti e all’internazionalizzazione, alle politiche green destinate al patrimonio immobiliare e alla transizione energetica in senso più ampio, per capire che 2025 ci aspetta».

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