I pessimisti sono sempre più felici degli ottimismi, perché tutto quello che va nel verso giusto diventa un regalo insperato. Quanto bisogna essere contenti, quindi, di ciò che è avvenuto a Strasburgo? Per il mondo dell’edilizia, inutile nasconderlo, le notizie sembrano buone. D’accordo, per ora sembrano solo, perché poi sarà la prova dei fatti a confermare o smentire le aspettative. Però è inutile nascondere che chi costruisce o riqualifica edifici, singole unità abitative, fino a interi quartieri, non può che tirare un sospiro di sollievo con la conferma di Ursula Gertrud von der Leyen (questo il nome completo della riconfermata presidente della Commissione Ue).
Il motivo è semplice: nel suo discorso programmatico la tedesca che guiderà per un altro mandato i commissari europei a Bruxelles ha confermato l’impegno per il Green Deal. Potrà piacere o meno (per esempio, non piace l’incaponirsi europeo sull’auto elettrica, che non conquista i cuori degli utenti), ma comunque l’obiettivo comprende anche l’impegno per la riqualificazione del patrimonio immobiliare. Musica per le orecchie del settore dell’edilizia. Non solo: la casa sarà inserita esplicitamente tra le responsabilità di uno dei commissari di prossima nomina e sarà presentato un piano dell’Unione Europea per abitazioni sostenibili. Non è solo una musichetta, insomma, ma una sinfonia.
La presidente della Commissione lo ha detto esplicitamente: «Rivedremo anche le regole sugli aiuti di Stato per sostenere gli investimenti nell’edilizia abitativa, in social housing, e aiuti all’efficienza energetica». Tradotto: i vari Paesi potranno utilizzare bonus. E un’altra strada potrebbe essere un Pnrr bis esplicitamente dedicato alla riqualificazione degli immobili. Potrebbe essere la via più semplice: il programma delineato a Strasburgo sembra richiedere che sia ripetuta l’esperienza di finanziamento con debito europeo comune iniziata con il Next Generation Eu (cioè il nostro Pnrr). Che la festa continui.
Le premesse sono buone, insomma, anche se poi sarà tutta da verificare la possibilità pratica nel raggiungere gli obiettivi prefissati. Non bisogna dimenticare che c’è una guerra in corso alle porte della Ue e gli investimenti per la Difesa, complice anche la quasi certa elezione di Donald Trump, saranno per forza aumentati. Ma, in ogni caso, sempre meglio avere degli obiettivi green per l’edilizia, piuttosto che negarli in partenza. Certo, l’Italia si è presentata divisa proprio di fronte a questo traguardo e una parte dei rappresentanti tricolori al Parlamento ha bocciato Ursula a causa della conferma del Green Deal annunciata nel discorso di programma. Una posizione che non tutti hanno compreso e che potrebbe non giovare al peso del nostro Paese nelle decisioni che saranno prese, in primo luogo con l’attribuzione di ruoli e deleghe.