Aismt, l’Associazione che riunisce i produttori di membrane traspiranti vuole proporre una Quality Label da estendere non solo agli associati, ma anche alle aziende del settore.
La costruzione del tetto deve garantire la massima sicurezza e resistenza a tutte le intemperie, dal caldo cocente, al freddo pungente. Fino a resistere alle intemperie più violente.
Attorno a questi capisaldi un mondo di professionisti è al lavoro per ottenere l’eccellenza. Uno dei protagonisti, nel panorama italiano, è Aismt, l’Associazione italiana schermi e membrane traspiranti di cui presidente è Claudio Pichler di Riwega. L’organismo ha un obiettivo chiaro: migliorare performance, qualità e sostenibilità di un settore in continuo movimento.
Chi aderisce
«L’associazione è nata nel 2008 su iniziativa di cinque diverse aziende. Oggi può contare su Riwega, Onduline, Klober, Bmi, Dorken e Elements. L’obiettivo è stato quello di accomunare il knowhow di ognuno e sviluppare una comunicazione propositiva sul corretto utilizzo degli schermi e delle membrane traspiranti, enfatizzando quelli che sono i benefici del corretto utilizzo di questo sistema», spiega Pichler. Dal 2008 al 2024 sono stati fatti tanti passi: quello più importante riguarda la norma Uni11473.
«Il primo compito dell’associazione è stato di creare le basi per redigere una normativa volontaria, che in Italia non esisteva», ricorda il presidente di Aismt. «Sono state generate in un paio d’anni le linee guida da proporre a Uni, sulle cui basi è nata la 11473, normativa volta a scegliere e utilizzare correttamente delle membrane traspiranti.
Una regolamentazione in vigore dal 2013 si è concentrata sugli effetti di tenuta all’aria e al vento, comfort abitativo e riSparmio energetico, quando l’integrità degli isolamenti termici e delle strutture riesce a proteggere dall’acqua e dal calore, grazie all’impermeabilità all’aria e al controllo del flusso del vapore acqueo.
Prima, invece, ci si concentrava solo sull’impermeabilità. Questo ha aperto approfondimenti su tutte quelle funzionalità che attraverso uno schermo e una membrana traspirante si riescono a garantire per mantenere la salubrità all’interno dell’edificio, ma anche la corretta funzionalità di un pacchetto coibentante».
Miglioramento tecnologico
La normativa, insomma, ha comportato un salto di qualità nell’indirizzare gli operatori alla corretta scelta dei materiali. «Mentre prima ci si basava sul fai-da-te nella selezione di uno schermo o di una membrana, adesso già a livello di progettazione sono inseriti i valori minimi che devono essere rispettati. Aismt si preoccupa anche di proporre ulteriori step migliorativi: la durabilità dei materiali e la loro scelta in funzione delle aree geografiche e delle condizioni climatiche delle diverse regioni. Nell’arco degli anni sono state messe a punto delle linee guide che l’associazione propone a progettisti e costruttori. Quest’anno è stata presentata all’interno di Klimahouse proprio l’ultima versione».
Un messaggio efficace: «Siamo molto soddisfatti poiché quando è entrata in vigore la norma 11473 nel 2013 (revisionata nel 2015 e mantenuta nel 2020), abbiamo visto sviluppo e attenzione da parte degli operatori del settore, specialmente nell’utilizzo dei nastri e dei componenti di sigillatura».
Cambiamenti climatici
Violente tempeste e bombe d’acqua: la resistenza del tetto e dei suoi materiali sono sempre più messi alla prova, è innegabile. «Si lavora molto sulle caratteristiche intrinseche dei materiali e sullo sviluppo della materia prima: è necessaria una maggiore resistenza, specialmente nelle zone più calde. Si è passati da membrane con l’anima in polipropilene a quelle in Tpe, Tpo, Pvc o poliuretano.
Qual è la più performante? Tutte le aziende di Aismt ricercano l’eccellenza, con ognuna di loro si va sul sicuro». Aismt vuole anche allargarsi ed ha un sogno nel cassetto: riuscire un giorno a proporre una Quality Label da estendere non solo agli associati, ma anche ai diversi produttori, a cui l’associazione metterebbe a disposizione in maniera libera l’assegnazione di questo marchio di qualità, dando dei valori da rispettare. Ogni azienda che propone il materiale dovrebbe testarsi per comprovare il rispetto delle regole.
Aismt sta inoltre valutando anche la possibilità di affiliazione non solo ai produttori, ma anche a tutte le associazioni che afferiscono al settore. Nel frattempo l’associazione è al lavoro su tutti i temi dello sviluppo tecnologico e applicativo.
di Alice Fugazza