Secondo i dati del centro studi Youtrade l’industria rallenta, ma l’edilizia resiste in territorio positivo grazie ai lavori residui dei bonus e al Pnrr.
Segnali di rallentamento a febbraio per gli indicatori economici e tendenziali del mercato, che confermano i dati contrastanti del mese precedente e peggiorano le attese del mercato dopo i dati positivi di dicembre.
A livello europeo, ma anche nazionale, si registra un rallentamento della fiducia delle imprese, un’inversione di rotta ormai delineatasi in modo abbastanza chiaro, con valori pari a -5,4 punti percentuali per l’Area Euro (erano -4,6 a gennaio) e -7,7 per l’Europa a 27 (erano -7,1 il mese precedente), mentre a livello nazionale l’indice di fiducia delle imprese di costruzioni a livello nazionale scende a 2,0 punti percentuali, dai 5,3 del mese precedente e dal picco di 8,7 di dicembre, mantenendo comunque uno scarto ancora ampio con i valori europei, pari a oltre 7 punti rispetto all’Area Euro.
Lo scarto tuttavia si va riducendo ed è un segnale anticipatorio di una probabile uniformazione al basso, che nel nostro Paese continua comunque a rimanere sopra lo zero, grazie anche al proseguire, anche se in forma minore, degli in incentivi fiscali per le ristrutturazioni e per l’avvio della spesa per il Pnrr.
Un po’ meno fiducia
A livello nazionale il confronto tra gli indicatori relativi alla fiducia dei vari settori economici presenta tutti i settori, eccetto la fiducia dei consumatori, in flessione, chi con percentuali maggiori, come per il settore delle costruzioni, per quello del commercio e quello dei servizi, mentre l’industria, dopo un tentativo di debole rimbalzo nel mese di gennaio, a febbraio fa segnare un leggero rallentamento.
Rimane sostanzialmente stabile l’indice di fiducia dei consumatori, pareggiando il valore di -16 relativo al mese precedente: evidenzia un attendismo dovuto anche alla verifica dell’andamento dell’inflazione che, come vedremo, a febbraio è rimasta stabile a valori molto contenuti.
Il segnale potenzialmente preoccupante è quello degli ordini e dell’occupazione a tre mesi, ovvero per i due indicatori previsionali del mercato di breve periodo. A febbraio 2024 la previsione dell’occupazione nei prossimi tre mesi è in calo, dopo il rimbalzo positivo di dicembre e gennaio, mentre gli ordini a tre mesi proseguono nel trend negativo degli ultimi due mesi.
Unico dato positivo è che in entrambi i casi gli indicatori rimangono positivi, ovvero sopra la soglia dello zero, facendo intravvedere comunque una parziale e seppure minima positività in uno scenario comunque in rallentamento.
Ma l’inflazione frena
Proseguono anche a febbraio le buone notizie sul fronte dell’inflazione, con le stime preliminari che vedono l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registrare un aumento dello 0,8% su base annua, esattamente come nel mese precedente.
Questa stabilizzazione è dovuta ad andamenti contrapposti nei diversi aggregati di spesa: in rallentamento risultano i prezzi degli alimentari non lavorati (da +7,5% a +4,5%) e lavorati (da +4,5% a+3,8%), degli altri beni (da +1,7% a +1,3%) dei servizi relativi ai trasporti (da +4,2% a +3,8%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,3% a +3,2%) e di quelli relativi all’abitazione (da+2,8% a +2,6%); per contro, si attenua la flessione dei prezzi degli energetici non regolamentati (da -20,4% a -17,2%) e regolamentati (da -20,6% a -18,6%) e accelerano quelli dei tabacchi (da +2,2% a +2,6%) e dei servizi relativi alle comunicazioni (da +0,2% a +0,7%).
L’inflazione acquisita per il 2024 è pari a +0,5% per l’indice generale e a +1,1% per la componente di fondo. In base alle stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) aumenta di 0,1% su base mensile e dello 0,9% su base annua (stabile rispetto al mese precedente).
A Cura del Centro Studi YouTrade