Edifici che parlano, dialogano, che si autoregolano: fantascienza? No, realtà sempre più frequente. Una ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano ha rilevato che l’Internet of things, cioè la rete di oggetti connessi, ha raggiunto un valore di 8,9 miliardi di euro, +9% rispetto al 2022. E se, tra i diversi ambiti, la fetta più grande del mercato è rappresentata dalle smart car, con un fatturato di oltre 1,5 miliardi di euro, 18% del totale. Ma una parte considerevole riguarda l’ambito delle costruzioni: smart building (1,3 miliardi, -1%), smart city (950 milioni, +15%), smart factory (905 milioni, +16%), smart home (810 milioni, + 5%).
Non solo: al secondo posto nelle applicazioni IoT ci sono quelle del mondo utility (smart metering e smart asset management) con 1,38 miliardi di euro (+1%). Nel 2023, per esempio, sono stati installati altri 750 mila contatori gas connessi, portando la diffusione all’87% del parco complessivo, e 1,7 milioni contatori elettrici di seconda generazione, raggiungendo quota 71%. Novità arrivano anche sul fronte idrico, con 850 mila contatori smart installati nel 2023 (raggiunta quota 17% del totale) e prospettive di crescita per il futuro. Gli oggetti connessi attivi in Italia sono 140 milioni, poco più di 2,4 per abitante.