Una finestra aperta sul 2025: Unicmi ha presentato il Rapporto sul mercato dell’involucro edilizio 2024, assieme alle previsioni per il prossimo anno. In sostanza, il 2024 si annuncia un anno di transizione, ma che arriva dopo una crescita consistente, perché nel 2023 il mercato dei serramenti e delle facciate continue è cresciuto del 3,6% a quota 7,8 miliardi di euro e le prospettive non sono per nulla negative. Unicmi, Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche, dell’Involucro dei serramenti, attraverso le sue 12 Divisioni rappresenta circa 22 mila aziende, con un fatturato di oltre 7 miliardi di euro.
«Il 2023 è stato un anno di crescita che ha beneficiato dell’onda lunga degli incentivi fiscali. I costruttori di serramenti hanno visto, grazie soprattutto agli incentivi fiscali una crescita del fatturato che è stata accompagnata anche da una buona ripresa della redditività perché gli aumenti del costo delle materie prime e del costo dell’energia hanno penalizzato solo gli approvvigionamenti effettuati nella seconda parte dell’anno», è la sintesi del responsabile dell’Ufficio Studi Unicmi, Carmine Garzia. «Per il 2024 la crescita riguarderà soprattutto il mercato del nuovo nel residenziale. Nel non residenziale la domanda beneficerà delle costruzioni pubbliche finanziate con il Pnrr e risentirà degli investimenti da parte di privati stimolati dalle attese sulla discesa dei tassi d’interesse. Le aziende dei produttori di serramenti confermano ottime performance reddituali e un netto miglioramento dei valori patrimoniali».
Serramenti e facciate
In dettaglio, i serramenti metallici nel 2023 hanno registrato un aumento del 6% rispetto all’anno precedente, a 2,630 miliardi di euro. E per il 2024 si prevedono prospettive di un’ulteriore crescita, anche se più modesta del 2,9%. Ma si tratta di una pausa, perché nel 2025, secondo il Centro studi dell’associazione, ci sarà un nuovo aumento più consistente: +3,8%. C’è, però, l’incognita dei bonus. Oltre il 50% del fatturato dei costruttori di serramenti metallici è generato da interventi incentivati, nota Unicmi. In ogni caso, il mercato dei serramenti continuerà a essere trainato principalmente dal settore del recupero residenziale, dove gli incentivi fiscali, seppur depotenziati con la cancellazione dello sconto in fattura, contribuiranno a sostenere la domanda. E, nonostante la pressione del governo per ridurre l’impatto dell’incentivo fiscale, il mercato italiano delle facciate continue continuerà ad aumentare, anche se con tassi contenuti, nel 2024 e nel 2025, con incrementi previsti rispettivamente del 2,4% e 2,9%. Che si aggiungono a quello dello scorso anno del 3% nel 2023 con un valore di 737 milioni di euro.
I comparti
Secondo i dati di Unicmi, il mercato residenziale ha rappresentato nel 2023 circa il 67% del totale del business del settore, pari a 5,3 miliardi di euro, mentre il non residenziale ha pesato per 2,5 miliardi, di cui 1,8 miliardi di euro per i serramenti e 737 milioni di euro per le facciate continue. Il trend positivo proseguirà nel biennio 2023-2024 con tassi di crescita decisamente più contenuti, pari ad 1,7% nel 2024 e a 2,5% nel 2025. Il comparto residenziale registrerà una ulteriore crescita del 1,3% nel 2024 e del 2,3% nel 2025, e la domanda sarà alimentata prevalentemente dalle nuove costruzioni, dato il minore impatto dei bonus. Il comparto non residenziale (che include le facciate continue) crescerà di più: 2,4% nel 2024 e del 2,9% nel 2025. In totale, nel 2023 sono stati venduti 11 milioni di unità finestra, di cui 9,1 nel segmento delle ristrutturazioni residenziali. Gli incentivi fiscali per la sostituzione degli infissi hanno generato nel 2023 una domanda stimata di serramenti di oltre 3,5 miliardi di euro.
«I dati presentano un comparto solido che possiede tutti gli elementi per essere pronto a offrire i propri prodotti a tutte le segmentazioni più redditizie del mercato: dalla ristrutturazione di qualità, alle nuove costruzioni, dagli appalti pubblici ai grandi cantieri internazionali dell’involucro edilizio», riassume Mauro Durazzi, presidente Unicmi.