Allarme imballaggio: Bestack, consorzio di ricerca che riunisce i produttori di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta, ha promosso uno studio sull’interazione fra imballaggio e prodotto contenuto. Obiettivo: trovare soluzioni per avere la migliore shelf life di frutta e verdura e mantenere elevati standard di igiene e sicurezza. Lo studio è stato condotto dall’Università di Bologna-Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari. Risultato: il grado di conservabilità dei prodotti ortofrutticoli è superiore del 20% se sono contenuti in imballaggi in cartone ondulato piuttosto che in altri tipi di packaging. Una scelta che, secondo il consorzio, fa bene all’ambiente: uno studio di Assocarta ha messo in luce che dagli anni Settanta a oggi il consumo di acqua per produrre il cartone ondulato si è ridotto dei tre quarti. Un ulteriore studio promosso da Bestack e condotto dal Politecnico di Milano è andato a misurare, nello specifico, la «Water Footprint» del comparto italiano del cartone ondulato per ortofrutta. Dallo studio è emerso che per produrre un imballaggio si consumano 8 litri di acqua. Un dato marginale, se si considera quanto pesa l’impronta idrica che ogni individuo ha quotidianamente sul pianeta solo mangiando, vestendosi e lavandosi (consumiamo 6 mila litri di acqua al giorno).