Si moltiplicano gli esperimenti e le proposte di case a bassi consumi energetici. Anzi, di più, aumentano in Italia le esperienze e le proposte di veri e propri laboratori sul campo di abitazioni totalmente autonome, sia dal punto di vista energetico, che da quello degli altri servizi (acqua, gas).
Ben oltre i parametri delle case passive, dunque, e di quelli del recente progetto “case a emissioni quasi zero”, dato che si sta passando a case in grado di essere totalmente autonome e addirittura di ridurre le emissioni proprie e compensare in parte anche quelle di altri alloggi.
L’ultima proposta è stata lanciata in questi giorni al ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, dal presidente dell’Off Grid Academy, Marco Tulli, e dal presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri. L’idea è di sperimentare un modello di ecosostenibilità totale, con l’elettricità ottenuta da fonti rinnovabili (solare, vento, geotermia, biomasse), nel quale i picchi di eccedenza sono trasformati in idrogeno prodotto usando acqua demineralizzata e poi stoccato in serbatoi a bassa pressione. L’idrogeno fa da accumulatore di energia, alimentatore del riscaldamento e della cucina, combustibile per veicoli ibridi.
La frontiera della sperimentazione e della ricerca spinge dunque sull’innovazione in edilizia e sulla capacità di tradurre queste azioni in progetti concreti.