Antonella e Daniela De Faveri sono due sorelle che fondano la loro determinazione su una grande passione per quello che fanno, una capacità che consente loro di superare le tante difficoltà che si presentano in un settore prevalentemente al maschile. Ognuna, secondo le logiche specifiche della propria realtà aziendale, opera con particolare interesse per l’innovazione, sulle orme di un percorso tracciato dal padre e iniziato ormai più fa.
Due storie simili perché hanno molto in comune. Antonella è alla guida di DeFaveri, una realtà che si occupa di monoblocchi isolanti la cui attività è iniziata nel 1961 a Refrontolo (Treviso). Daniela, invece, è oggi l’amministratrice delegata di Eclisse, azienda specializzata nella produzione di controtelai per porte scorrevoli a scomparsa e porte filomuro.
Domanda. Come si coniugano la guida di due aziende distinte, ma così unite e la realtà di essere sorelle?
Antonella. Le due aziende sono state create dalla stessa famiglia, quindi fin dalle origini hanno camminato su binari paralleli, se non anche comuni, condividendo visione e obiettivi. Noi sorelle ora ne siamo ai vertici e continuiamo a esplorare nuove opportunità, cercando di scrivere ogni giorno una nuova pagina del successo che i nostri genitori sono stati in grado di raggiungere. Ci accomuna molto, ma ognuna di noi mantiene le proprie attitudini e le proprie motivazioni specifiche.
Daniela. Io ho iniziato a lavorare in Eclisse alla fine degli anni Novanta, quando l’azienda era agli inizi ed eravamo davvero in pochi. Io stessa mi occupavo di assemblare i controtelai. Da allora per l’azienda è stata una rapida ascesa e abbiamo cambiato sede ormai più volte per assecondarne la crescita, ma senza mai allontanarci dalle nostre radici. Posso dire di essere cresciuta insieme all’azienda e oggi sento che averne preso le redini è un po’ il naturale proseguimento del mio percorso.
Antonella. Per me è stato lo stesso, anche se il mio percorso è iniziato prima e in DeFaveri. Siamo partite dalla gavetta, come si dice, e questo ci ha permesso di conoscere veramente sia le nostre aziende che i settori in cui operano.
D. Quanto ha contato il ruolo dei vostri genitori nella crescita vostra e delle imprese?
Antonella. Non saremmo qui se nostro padre non avesse creduto nelle sue idee e non avesse avuto in ogni momento il fondamentale supporto, morale e pratico, di nostra madre. Entrambi si sono dedicati interamente al proprio lavoro e hanno saputo mettere insieme la dedizione e la disciplina che richiede il duro lavoro con una visione più ampia. Per loro l’azienda, la famiglia e la comunità sono realtà legate indissolubilmente e lo sviluppo e il benessere di ciascuna vanno di pari passo con le altre.
Daniela. Nostro padre è sempre stato il genio creativo e il motore di tutto questo. Quando ha fondato Eclisse voleva produrre un controtelaio perfetto: facile da installare e che durasse per sempre. Non si è accontentato di crearlo, ma ha continuato a migliorarne le prestazioni perché voleva soddisfare tutti: da chi lo vende a chi lo usa, senza mai dimenticare chi lo installa.
Antonella. Dobbiamo molto ai nostri genitori, da loro abbiamo imparato a mettere le persone al centro di un progetto condiviso, senza porre limiti allo scambio di idee. I risultati raggiunti sono il frutto di un gran lavoro di squadra. Abbiamo sicuramente imparato anche che per avere successo bisogna lavorare sodo e investire continuamente, in sé stessi, nell’azienda e nelle persone che ne fanno parte. Non ci sono limiti alla volontà di migliorarsi sempre.
Daniela. Io posso dire davvero che ci hanno insegnato a «vedere oltre».
D. Figlia di questa spinta a migliorarsi sempre, l’innovazione fa parte del vostro Dna. Come si innova un prodotto dopo così tanti anni?
Daniela. Sì, la spinta a innovare è sicuramente la scintilla alla base del nostro business. Continuiamo a investire in ricerca e sviluppo, su tutti i livelli, per rendere la nostra gamma prodotti sempre più completa e i prodotti stessi sempre più performanti e facili da installare. In Eclisse abbiamo anche da poco messo a frutto un ambizioso piano di investimenti che ci ha permesso di migliorare notevolmente la precisione e la costanza applicativa dell’intero processo di produzione. L’obiettivo è duplice: migliorare le condizioni di lavoro per i nostri dipendenti e ridurre l’impatto ambientale della nostra attività. Il notevole incremento della produttività che ne è derivato ci ha poi permesso di mantenere un alto livello di competitività sul mercato.
Antonella. In DeFaveri abbiamo lo stesso spirito e proprio quest’anno siamo in chiusura con un progetto molto ambizioso che abbiamo chiamato DeFaveri al Cubo e che ci ha portati a triplicare in tre anni gli spazi fisici della produzione, i partner della nostra rete commerciale e le risorse umane impiegate. È stato un progetto impegnativo e rappresenta tutta la nostra fiducia nella bontà del nostro lavoro.
D. Abbiamo detto che quelle di DeFaveri ed Eclisse sono due storie profondamente connesse, ma si tratta sempre di due aziende distinte con il proprio percorso. Come si integrano questi due bagagli di esperienza e risorse per uno sviluppo comune?
Antonella. Le storie di DeFaveri ed Eclisse sono strettamente legate alla nostra famiglia. Lavorativamente ci siamo sempre concentrati sulla complementarità delle nostre competenze. Ogni giorno mi impegno a condurre l’azienda con successo, puntando a raggiungere traguardi sempre più ambiziosi, cercando di tenere forte e viva l’ambizione dei miei genitori e le motivazioni condivise con mia sorella. Il nostro è un assetto basato su solidi valori familiari.
Daniela. La chiave è stata la trasparenza e la comunicazione aperta tra di noi e tra tutte le persone coinvolte. Tutto questo ci ha permesso fino ad adesso di ottenere risultati positivi e di crescere insieme in modo armonioso. Non siamo interessati ad alcun cambiamento di strategia e non ci sono prospettive di cedere le aziende. Eclisse e DeFaveri continueranno a essere due realtà Made in Veneto.