Fornaci Calce Grigolin: non solo calce, una corsa lunga 60 anni

Compie 60 anni. Con una storia tutta italiana, immersa nel boom del dopoguerra. Fornaci Calce Grigolin di Ponte della Priula (Treviso) è una di quelle aziende che sono lo specchio dell’intera economia del Paese, come testimonia il racconto a YouTrade di Roberto, Maurizio e Renato Grigolin.

Domanda. La prima fornace per la calce Grigolin è entrata in funzione nel 1963. Da allora che cosa è cambiato?
Maurizio Grigolin. Quando è entrato in funzione il primo forno avevo sette anni. Mi ricordo come se fosse oggi quando è stato fatto lo scavo della fondazione: i lavori li ha seguiti l’azienda Corazzin di Spresiano e utilizzava un Caterpillar 22. A quell’epoca, quando il lavoro edile era praticamente solo manuale, era un sogno vedere una macchina del genere. Poi, sono stati costruiti altri due forni nel 1964 e nel 1966. L’ultimo forno è entrato in funzione l’anno in cui nella zona del Piave ci fu una fortissima alluvione. Mi ricordo che quel giorno io e mio padre abbiamo tolto l’acqua dalle gallerie per tutta la notte. Rispondere in poche parole alla domanda su cosa sia cambiato è molto difficile. Mi ricordo che nel 1976 mio padre acquistò la ditta Calcebianca di Cadola (Belluno). Aveva un forno moderno costruito con i fondi per il Vajont. Due anni dopo, nel 1978, mio padre è morto e io avevo appena 22 anni. Dopo questo evento, sarebbe stato difficile concentrami su due fronti, quindi ho deciso di smontare il forno e rimontarlo a Ponte della Priula (Treviso). Con questo aumento di produzione, siamo entrati nel mercato delle acciaierie che tutt’ora costituisce il principale destinatario della nostra produzione di calce. Dopo l’acquisizione di Italcalce, nel 2018, siamo tra i primi tre produttori di calce in Italia. Si può dire che in 60 anni è cambiato tutto: la tecnologia produttiva, la progettazione dei forni e degli impianti, la tipologia di combustibile, l’impatto che ha questo tipo di industrializzazione sull’ambiente e sul territorio. Anche l’ultimo forno, avviato nel 2012, utilizza come combustibile la biomassa (segatura).

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Maurizio Grigolin

D. Come è avvenuta la nascita dell’azienda?
Roberto Grigolin. Giobatta Grigolin, nostro padre, ha fondato l’azienda Fornaci Calce Conte Irma nel 1963 dopo aver gestito per anni una ditta di trasporti. Il materiale che trasportava era proprio la legna per alimentare tutte le piccole fornaci sorte nei dintorni durante il dopoguerra.
Maurizio Grigolin. Prima del 1963, mio padre aveva cominciato a lavorare come autotrasportatore dopo la ritirata dalla campagna di Russia. Trasportava principalmente segatura e calcare. Prima ancora di questa esperienza, aveva lavorato nella fornace Zandonadi di San Michele di Piave, è stato proprio lì che ha imparato a fare la calce. Forte di quell’esperienza e delle materie prime in suo possesso, ha deciso di costruire il primo forno con l’aiuto di mio nonno materno, che lavorava come impiegato in una miniera in Sardegna. Quando ho iniziato a lavorare nella nuova azienda avevo 15 anni, in Italia c’erano 67 produttori di calce. Oggi l’80% del mercato è concentrato nelle mani di tre produttori.

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Roberto Grigolin

D. Le aziende camminano sulle gambe di chi le fa e gestisce. Quali sono state le figure più significative nella storia aziendale?
Renato Grigolin. Papà Giobatta è mancato prematuramente nel 1978, ma l’energia e la forza per continuare l’attività ci sono state trasmesse da nostra madre Irma, sempre presente per guidarci, fino a pochi mesi fa, quando è venuta a mancare. Ha saputo consolidare e rendere grande il nostro legame e ricordarci l’importanza della famiglia e dei suoi valori.
Maurizio Grigolin. Le persone che hanno lasciato un’impronta significativa oltre a mio padre e a mia madre, sono i miei fratelli, che sono stati e sono ancora sempre attivi nel lavoro con la passione che ci hanno trasmesso i nostri genitori. Tra i dipendenti che ci hanno creduto anche nei momenti bui della storia aziendale si possono citare Icles Fadel, la prima segretaria, entrata in azienda quando aveva 16 anni. È rimasta 45 anni al nostro fianco e come lei tanti altri. Lei è stata il pilastro dell’amministrazione a quell’epoca. Un’altra figura importante è stata Giuseppe Caronelli, il tecnico con cui abbiamo sviluppato il primo forno moderno a biomassa, brevettato per la prima volta in Europa nel 1994.

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Renato Grigolin

D. Quali sono stati i passi più importanti?
Maurizio Grigolin. Sicuramente gli investimenti nel corso degli anni: acquisizione di cave per l’estrazione di materie prime, in modo tale da garantire un controllo completo sulla qualità della filiera produttiva, costruzione di nuove unità su tutto il territorio italiano, per poter accogliere e fare propria l’innovazione tecnologica con macchinari più efficienti e a basso consumo energetico, che ci hanno permesso di avere una gamma prodotti tra le più ampie disponibili sul mercato, ma con standard qualitativi sempre elevati. La qualità nei prodotti e la facilità del loro utilizzo hanno sempre contraddistinto il nostro slogan «Evoluzioni Costruttive».

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Estrazione della roccia in cava

D. Qual è ora la fotografia dell’azienda?
Maurizio Grigolin. Sei siti produttivi in Italia, un sito già realizzato in Germania a cui se ne aggiungerà presto un altro, 330 dipendenti in Italia e 33 in Germania, 13 depositi logistici in Italia, una filiale commerciale in Svizzera, cinque filiali in Germania.

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La sede a Nervesa Della Battaglia (Treviso)

D. Con l’azienda è aumentato anche il numero di prodotti. Che cosa comprende la gamma?
Francesca Grigolin. Oggi la gamma conta oltre 500 diversi prodotti per rispondere alle diverse esigenze dei cantieri. Abbiamo sviluppato soluzioni per sottofondi e per la posa di pavimenti e rivestimenti, oltre che per il ripristino, il risanamento e il restauro delle murature. Per l’isolamento termico abbiamo vari prodotti con cicli certificati; disponiamo di una gamma di pitture e rivestimenti colorati della linea arteMuri. I prodotti «storici» sono tante tipologie di malte e intonaci disponibili anche nelle versioni per la bioedilizia. Infine, per il consolidamento e le fondazioni abbiamo sviluppato varie soluzioni per le diverse speciali condizioni di posa e prestazione richiesta.

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Francesca Grigolin

D. Quali sono i prodotti di punta oggi?
Francesca Grigolin. Prodotti e soluzioni per il rinforzo strutturale e la messa in sicurezza, sistemi di isolamento termico a cappotto, finiture colorate.

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Sistema a cappotto certificato

D. Avete deciso nuovi investimenti, come il nuovo impianto di Brandeburgo. Qual è il suo ruolo?
Francesca Grigolin. Sono sempre stata il riferimento per l’azienda in Germania e adesso mi faccio aiutare da mia sorella Patrizia. L’impianto di Brandeburgo serve per aumentare la copertura e la nostra presenza nel mercato tedesco.

D. In quali altri ambiti avete investito?
Maurizio Grigolin. Sostenibilità e sicurezza per i nostri siti produttivi. A Bosco Marengo (Alessandria) è entrato in funzione a inizio 2023 un impianto fotovoltaico di 15 mila metri quadrati con una potenza di 1,2 MWp, che alimenta totalmente il sito produttivo. Questo è solo il primo, seguiranno presto tutte le altre sedi. Qui, a Ponte Priula (Treviso), stanno per terminare i lavori per un nuovo silo di contenimento della segatura che alimenta i vicini forni per la produzione della calce, con nuovi processi di estrazione e carico automatizzati e con un efficientissimo sistema antincendio. Ricordiamoci che la segatura che utilizziamo è in realtà uno scarto della lavorazione del legno, un rifiuto, che noi giornalmente ritiriamo da molteplici aziende in tutto il Triveneto. I nostri ultimi camion sono stati acquistati con alimentazione a metano, cioè con energia pulita per una logistica green, cosa che ci ha creato alcune difficoltà nel corso del 2022 per via dei continui aumenti dei costi dei combustibili, ma che con tenacia siamo riusciti a superare. Tutti questi investimenti servono sempre a migliorare e ottimizzare i processi produttivi riducendo l’impatto che gli stessi hanno sull’ambiente. In realtà, si può dire che uno degli ambiti in cui abbiamo investito è proprio la salvaguardia dell’ambiente.

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L’impianto fotovoltaico a Bosco Marengo (Alessandria) entrato in funzione a inizio 2023

D. L’edilizia vive un momento di boom. Com’è andata nel 2022?
Maurizio Grigolin. Il 2022 è stato un anno positivo, che ha soddisfatto le nostre aspettative. Rimangono comunque delle importanti quote di mercato da approfondire, sia in termini di prodotti particolari che di investimenti.

D. Che cosa prevede per quest’anno?
Maurizio Grigolin. Risulta difficile descrivere una situazione facendo riferimento a un 2022 in cui gli incentivi hanno permesso di incrementare enormemente i volumi, ma con risultati comunque altalenanti. Attualmente siamo in leggera crescita rispetto all’anno scorso, ma l’obiettivo primario sarà quello di centrare il budget.

D. Quali sono le richieste del mercato dell’edilizia?
Francesca Grigolin. Qualità dei prodotti unita a facilità di utilizzo. Gestione precisa e tempestiva della logistica e delle consegne, unita a un efficace customer care per agevolare e semplificare le attività dei clienti.

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Parco mezzi

D. Avete come clienti anche utilizzatori non professionali?
Francesca Grigolin. Il nostro brand è presente anche in alcune delle maggiori catene che sono solitamente orientate al settore del trade e del privato.

D. L’edilizia è sempre più sostenibile: qual è la vostra opinione?
Maurizio Grigolin. La sostenibilità è una caratteristica che hanno tutti i nostri ultimi investimenti, è per noi fondamentale che i prodotti rispettino questa regola. Sono sfide che questo settore deve affrontare e deve vincere, per rendere migliore con le nostre opere l’ambiente in cui viviamo.

D. Nelle aziende con una lunga storia c’è sempre un momento di passaggio generazionale. Come lo avete gestito o lo state gestendo?
Roberto Grigolin. I nostri figli lavorano nell’azienda, ognuno specializzato in ambiti diversi, ma tutti sono partiti dalle basi e dalla gavetta, per poter meglio comprendere quali sono le reali dinamiche lavorative che si sviluppano nella gestione di attività così numerose e variegate, ma che devono funzionare in sincrono.

D. Quali sono i ruoli all’interno del gruppo?
Roberto Grigolin. Ogni persona ha caratteristiche diverse, e questo vale per tutti. Abbiamo avuto la fortuna di poterci dedicare ognuno al settore in cui si può esprimere al meglio. In particolare, le mie figlie Camilla e Benedetta sono da anni impegnate nella gestione e sviluppo delle aziende Brussi, TesiSystem e Magnetti Building
Camilla Grigolin. Seguo la parte amministrativa di Brussi Costruzioni, azienda del gruppo specializzata nella posa in opera: realizziamo vari interventi di sta-bilizzazione, infrastrutture, opere edili, asfaltature e pavimentazioni.
Benedetta Grigolin. Mi occupo delle aziende TesiSystem e Magnetti Building, entrambe producono elementi e strutture prefabbricate, ma operano in territori diversi e con differenti specificità.

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Camilla Grigolin
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Benedetta Grigolin

D. Oggi come è organizzata l’azienda sotto il profilo gestionale?
Maurizio Grigolin. Fornaci Calce Grigolin ha un’organizzazione in continua evoluzione, in base alle evoluzioni del mercato.

D. Quanto è necessaria la formazione del personale?
Renato Grigolin. Ogni anno vengono investite tantissime ore per la formazione del personale, sia interno (uffici, produzione) che esterno (tecnici, autisti, forza vendita). Riteniamo sia un investimento fondamentale e strategico per la nostra azienda far crescere le competenze di tutti i collaboratori, per migliorare l’ambiente e la soddisfazione lavorativa, ma anche per entusiasmare le persone con iniziative nuove, che risultano sempre coinvolgenti e apprezzate.

NUOVI INVESTIMENTI IN GERMANIA

Patrizia Grigolin, anche lei figlia di Maurizio, fa parte della nuova generazione impegnata nell’impresa di famiglia. In seguito alla laurea e dopo un’esperienza esterna, è entrata in Fornaci Calce Grigolin e si occupa delle risorse umane e del mercato tedesco.

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Patrizia Grigolin

Domanda. L’azienda è presente anche all’estero. Quali sono le differenze fra i diversi mercati?
Risposta. L’azienda è presente con partecipazione diretta in Germania meridionale con due società. Fornaci Calce Grigolin Edelputzwerk, società che produce materiali premiscelati, principalmente adesivi per piastrelle, sistemi di isolamento a cappotto e intonaci speciali (per esempio, intonaci termici con materie prime leggere come il polistirolo). arteMuri, invece, è una società commerciale organizzata con cinque punti vendita dove vendiamo sia i nostri prodotti, sia quelli dei nostri competitor. Siamo inoltre presenti in Svizzera con una filiale commerciale e, infine, forniamo direttamente dall’Italia molti Paesi europei, fra cui principalmente Croazia, Slovenia, Ungheria, Malta, Cipro e Francia e anche extra-europei, localizzati principalmente in Nord Africa e nei Paesi Arabi. Per quel che mi riguarda sento di esprimermi principalmente per il mercato tedesco, che seguo sotto il coordinamento di mio padre Maurizio e di mia sorella Francesca da alcuni mesi. Il mercato delle costruzioni tedesco è visto come un faro dal mercato europeo. In generale, si può dire che a livello empirico ho potuto riscontrare che i consumatori tedeschi sono molto attenti alla qualità del prodotto e al suo impatto ambientale. Questo, secondo me, ha due risvolti pratici: in primis, la presenza di azioni politiche volte a ridurre l’impatto ambientale tramite efficienza e riqualificazione energetica che hanno cominciato a essere presenti in Germania da oltre un decennio; secondo, un alto tasso di innovazione sia di processo che di prodotto.

D. Ci sono sinergie tra l’attività in Italia e in Germania?
R. Ricollegandomi a quanto detto prima, la sinergia più evidente riguarda la condivisione di informazioni. I più importanti player del nostro settore sono tedeschi, con standard qualitativi molto elevati, e poter affrontare il mercato italiano con la conoscenza delle loro logiche di approccio tecnico e commerciale ci ha più volte portato vantaggi competitivi.

D. È più difficile lavorare in Italia o è un luogo comune?
R. Premesso che non mi piace parlare per luoghi comuni, posso dire che lavorare in Italia e lavorare in Germania sono due cose diverse. In Germania a livello generale c’è una forte attenzione alla qualità della vita, alla precisione e al benessere non solo individuale, ma anche della collettività. C’è, secondo me, poca flessibilità a fattori di shock, crisi o problematiche improvvise. In Germania, per esempio, hanno avuto una stabilità dei prezzi che è durata per molti anni e che ha subito una forte scossa nell’era post covid in maniera drastica. Si è percepito molto di più che in Italia lo shock, con la conseguente grande incertezza nell’affrontare la situazione. In Italia, invece, dove per natura, siamo un po’ più abituati agli scossoni, si è molto più veloci a cambiare direzione o a prendere una decisione sotto stress.

D. Pensate di crescere ancora all’estero?
R. Per quanto riguarda lo sviluppo produttivo, è prevista la costruzione di un secondo stabilimento nella zona Nord est della Germania e l’apertura di una nuova filiale commerciale nella zona periferica di Mannheim. È previsto, inoltre, un miglioramento dell’impianto di produzione per portarlo alla produzione target. Mentre stiamo continuando a promuovere lo sviluppo della presenza commerciale all’estero.

I VANTAGGI DELLE SINERGIE

Paola Grigolin, figlia di Maurizio Grigolin, è appena entrata in azienda per occuparsi dell’ufficio acquisti.

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Paola Grigolin

Domanda. Che cosa significa gestire gli acquisti di un’azienda come Grigolin?
Risposta. L’azienda Fornaci Calce Grigolin, come detto da mia sorella Francesca, è come se a sua volta fosse composta da tante piccole aziende: opera in molti settori che devono essere sempre in sinergia tra loro. Approvvigionamento di materie prime, logistica, produzione, assistenza, sono aspetti diversi che necessitano di una buona comunicazione per combinarsi perfettamente tra loro e raggiungere un livello di efficienza ottimale. Nel mondo Fornaci, gli acquisti da gestire sono diversificati tra materie prime, ricambistica per tutti i mezzi, combustibili, componenti per la manutenzione degli impianti, una parte di prodotti commercializzati e acquisti per materiale promozionale.

D. Quali sono le difficoltà maggiori?
R. Le difficoltà che si riscontrano non sono molte, a dire il vero. Tendenzialmente usiamo sempre gli stessi fornitori. L’azienda con il passare degli anni ha continuato a strutturarsi in modo tale da poter rendere efficiente l’approvvigionamento di additivi, quali resine, cellulose, fibre. Fornaci ha investito molto sull’organizzazione interna e sulla programmazione degli acquisti, facendosi supportare anche da una società esterna per monitorare i consumi e gestire le scorte minime. Questo ci aiuta molto per avere delle time-sheet definite, anche se siamo ancora in fase di assestamento.

D. E dal punto di vista della logistica?
R. Coordinarsi con i colleghi della logistica è un aspetto fondamentale per l’ufficio acquisti, valutare e stabilire tempi di ritiro congrui e i quantitativi necessari alle necessità di ogni stabilimento, in modo da rendere quasi nullo il rischio di fermo produttivo per mancanza di materie prime e imballi. Fortunatamente, Fornaci ha 54 camion di proprietà con i quali soddisfa le consegne ai clienti e ammortizza i costi con i ritiri di materie prime. Ci sono, inoltre, altre tre società di logistica, sempre gestite dal gruppo Grigolin, che collaborano per rendere efficiente questo processo.

D. Il prezzo dei materiali è aumentato?
R. L’anno 2022 è stato anomalo per chiunque, prezzi con crescite esponenziali dovute sia alla crisi energetica, sia alla guerra Russia-Ucraina che alla crisi post pandemia. Oggi, invece, i prezzi sono tutti in calo in qualsiasi settore ci si addentri: il costo energetico è diminuito molto e la reperibilità di materiali non è più un problema. Anzi, si ha disponibilità di quantitativi come due anni fa.

CAVE E RISPETTO PER L’AMBIENTE

Giambattista Grigolin, secondogenito di Maurizio Grigolin, è responsabile delle attività estrattive del gruppo veneto.

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Giambattista Grigolin

Domanda. Qual è la provenienza dei materiali?
Risposta. Le cave di estrazione del calcare sono tutte di proprietà della famiglia Grigolin, organizzate tramite varie società. In totale i siti estrattivi sono oltre 20, dislocati nel Nord Italia.

D. La gamma di prodotti di Fornaci Calce Grigolin è molto varia. Questo che cosa comporta dal punto di vista produttivo?
R. La roccia viene estratta e macinata direttamente in cava, per poi essere portata negli stabilimenti produttivi. Per realizzare la nostra gamma prodotti abbiamo varie tipologie di materie prime con differenti caratteristiche tecniche e di granulometria. In questo momento, uno dei focus su cui siamo impegnati riguarda l’impatto ambientale.

D. Come vi regolate?
R. Sia in passato sia attualmente abbiamo attivato dei programmi di ri-forestazione delle aree scavate, sempre in accordo con tutti gli enti del territorio, per restituire il più possibile l’ambientazione originaria. Non è nostra intenzione lasciare dei vuoti sul territorio, anzi ci siamo sempre prodigati per far in modo che le nostre attività abbiano il minor impatto possibile, collaborando attivamente con le autorità e gli enti locali. Alcuni esempi di interventi realizzati sono l’Oasi Campagnola di Mareno di Piave (Treviso) e la cava di Sarone (Pordenone).

D. Riscontrate problemi con le materie prime?
R. Da parecchi anni abbiamo acquisito le cave per l’estrazione delle materie prime e pertanto ci siamo resi autonomi per quanto riguarda questa fase strategica. Inoltre, forniamo le materie prime anche a vari interlocutori per utilizzi differenti.

NUOVI COLORI CON FOCUS SUL CANTIERE

Stefano Bianchetto, ufficio marketing di Fornaci Calce Grigolin.

Domanda. Avete una nuova mazzetta colori. Con quali caratteristiche?
Risposta. 502 Atelier è la nuova moderna e ricercata mazzetta di arteMuri: 502 colori, con esclusive tonalità e sfumature, per donare alla casa uno stile raffinato e un tocco di calore personalizzato. 502 Atelier è una selezione di tinte classiche e di tendenza, pensata per soddisfare qualsiasi desiderio ed esigenza di progettazione che esprime un valore sartoriale. Per ciascun colore è stato scelto un nome originale e identificativo, che richiama la natura, la storia o l’architettura a cui è ispirato.

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D. Con i bonus i sistemi a cappotto hanno conosciuto un boom. Quali sono le caratteristiche della vostra proposta?
R. Sistemi completi con produzione in Italia e certificati in Germania, dove gli standard qualitativi e prestazionali sono misurati con il famoso rigore tedesco. Gli accessori da noi commercializzati sono prodotti dalle più rilevanti ditte europee del settore. La nostra logistica e la distribuzione sul territorio ci permettono di evadere le richieste in maniera efficace e tempestiva, con un team di lavoro dedicato esclusivamente a questo ambito.

D. Producete anche materiali per realizzare i micropali. Per quali funzioni?
R. I micropali sono una tipologia di fondazione speciale profonda, utilizzati come elemento strutturale finalizzato al trasferimento di rilevanti carichi in terreni con scarse caratteristiche meccaniche e utilizzato quale fondazione indiretta. L’evoluzione delle fondazioni in era moderna si articola in due categorie, piccolo e grande diametro, e su più fronti: sistemi per la perforazione, tipologie strutturali e per il consolidamento dei terreni, sistemi per il getto e l’iniezione. Fornaci Calce Grigolin ha sviluppato, oltre ai betoncini base, una vasta gamma di prodotti, suddivisi in betoncini colabili, proiettabili e malte speciali, che consentono di sopperire a tutte le necessità dei cantieri: progettuali, geologiche, logistiche. Dai riempimenti di cavità al getto di micropali tradizionali, si diversificano in funzione della resistenza a compressione, della classe di esposizione e del particolare contesto geologico. Prodotti particolari sono caratterizzati dalla consistenza mielosa e dalle proprietà antidilavamento, fondamentali in taluni contesti geologici, possono essere utilizzati in falda e riducono drasticamente l’assorbimento in terreni alluvionali a matrice aperta, terreni carsici e marne fratturate: l’ultima possibilità prima di intervenire con la calza. Fanno parte dei betoncini colabili anche i premiscelati per inghisaggio, utilizzabili per il getto di chiodi sub-orizzontali.

D. Siete sul mercato anche con colle per piastrelle. È un mercato molto competitivo? Come lo affrontate?
R. Sì, anche per via della peculiarità degli interlocutori: piastrellisti, rivenditori edili, showroom, centri posa, grande distribuzione. La strategia deve essere quindi diversificata, ma con una particolare attenzione al posatore, fornendo assistenza tecnica soprattutto in pre-vendita e garantendo elevatissimi standard qualitativi dei nostri prodotti.

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D. Il rapporto con i distributori ha bisogno di essere incentivato?
R. Negli ultimi anni abbiamo incentivato il rapporto con i più grandi rivenditori. È di fondamentale importanza che il canale distributivo e la realtà produttiva lavorino in sinergia, con l’obiettivo comune di massimizzare il servizio al cliente, agevolare l’esecuzione dei lavori in termini tempistica e qualità. Tutto questo offrendo supporto tecnico, logistico ed economico al massimo delle potenzialità.

D. Come si evolve il rapporto tra voi, produttori, e distributori?
R. I distributori sono per noi partner amici, ci danno costantemente il termometro del mercato, inteso anche come richiesta di specializzazione dei prodotti e di servizio. Il rapporto con i titolari è diretto ed è un rapporto tra persone prima che tra aziende. Stiamo implementando anche la gestione di sistemi informatici degli ordini di acquisto, parimente ai grandi nomi della distribuzione, per arrivare nel prossimo futuro a una gestione integrata del rapporto cliente-fornitore.

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