Se il meteo peggiora, la tecnica delle costruzioni deve migliorare. E con i nuovi sistemi costruttivi, devono evolversi anche i materiali. Va in questa direzione lo sforzo di mettere a disposizione delle imprese soluzioni sempre più performanti. Una di queste è quella proposta da Italcementi, che vanta un laboratorio di ricerca tra i più avanzati, che riesce a mettere a punto materiali con un plus rispetto ad altri. Come nel caso di i.idro Drain, un cemento capace di far filtrare l’acqua. E non solo, spiega a YouTrade Riccardo Pasa, responsabile i.build, Business Unit di Calcestruzzi.
Domanda. Il cambiamento del clima è peggiorato, con improvvisi violenti acquazzoni. Questo trend quanto aumenta la necessità di strumenti di drenaggio e di attenzione all’acqua?
Risposta. Calo delle precipitazioni nevose invernali, incremento dei prelievi per usi agricoli e industriali, aumento della frequenza di eventi siccitosi estremi, anche in zone caratterizzate fino a pochi anni fa da estati con clima tipicamente continentale: una serie di concause che hanno fatto ripensare, a livello europeo e globale, al ruolo dell’acqua nei processi umani. Da risorsa ritenuta virtualmente infinita, abbiamo cominciato a considerarla un bene prezioso da conservare e tutelare, in ogni sua forma, cominciando soprattutto dall’acqua dolce. Quest’ultima, infatti, rappresenta una piccolissima parte dell’acqua totale del pianeta, solamente il 2,5%, mentre la parte restante è salata e oceanica. Le stime indicano che, entro il 2025, più di 1,8 miliardi di persone vedranno la propria vita influenzata, in modo anche importante, dalla scarsità d’acqua, e che i due terzi dell’umanità vivrà in zone soggette a stress idrico a causa dell’uso, della crescita e del cambiamento climatico. La sfida che ognuno di noi deve porsi ora è come custodire, gestire e distribuire efficacemente l’acqua che abbiamo. Nessuno può sottrarsi a questo impegno, comprese le realtà industriali che operano in comparti che utilizzano l’acqua per la produzione. È la risorsa più preziosa per l’uomo e come cittadini siamo chiamati a usarla consapevolmente.
D. Ci sono anche altre ragioni che hanno spinto Italcementi e Calcestruzzi a occuparsi di drenaggio innovativo?
R. Da tempo Italcementi e Calcestruzzi (che da novembre 2023 prenderanno il nome di Heidelberg Materials) hanno un filone di ricerca dedicato al tema dell’acqua, risorsa preziosa da utilizzare in maniera consapevole. Quindi, la messa a punto di un prodotto dedicato al drenaggio è una naturale conseguenza delle nostre attività di ricerca e innovazione. È nato quindi i.idro Drain il prodotto forse più conosciuto e utilizzato in Italia per la realizzazione di piste ciclabili, parcheggi, percorsi nel verde, parchi giochi. Si tratta di realizzazioni inserite in un contesto green, che richiedono il rispetto del ciclo naturale dell’acqua.
D. Avete costituito una business unit dedicata alla pavimentazione. Che cosa propone?
R. Avere un prodotto innovativo non è sufficiente se non si ha un team dedicato alla posa in opera di questo prodotto. Abbiamo quindi creato una business unit chiamata i.build, che propone un nuovo approccio per i clienti e i progettisti: dalla collaborazione nella fase progettuale alla scelta dei materiali, dalla finitura superficiale sino alla posa in opera in cantiere. In questo modo lo scorso anno abbiamo posato oltre 500 pavimentazioni in tutta Italia.
D. Com’è organizzata questa area di business?
R. La potremmo riassumere in una definizione: un interlocutore unico per soluzioni complete. Con questo nuovo approccio, alla semplicità per il cliente di interfacciarsi con un fornitore unico, siamo ingrado di abbinare la durabilità del materiale e il know-how specifico del team che compone l’unità, che consentono di ottenere la tipologia di pavimentazione con le prestazioni richieste. Ci avvaliamo di una società specializzata proprio nella posa in opera di pavimentazioni. Con loro abbiamo organizzato momenti di condivisione e training sul campo in diversi cantieri per mettere a punto la best practicy per la posa dei nostri materiali. Grazie a questo approccio uniamo persone, tecnologie e materiali e li mettiamo a disposizione dei nostri interlocutori. Così i.build ha ottenuto l’attestazione Soa, che consente la partecipazione a gare pubbliche. È il documento necessario e sufficiente a comprovare, in sede di gara, la capacità di eseguire opere pubbliche di lavori e attesta e garantisce il possesso da parte dell’impresa del settore delle costruzioni, di tutti i requisiti previsti dalla attuale normativa in ambito di contratti pubblici di lavori.
D. Qual è il rapporto con il mondo della progettazione?
R. Incontriamo periodicamente il mondo dei progettisti, non solo alle Fiere (Made, Saie, My Plant&Garden), ma con webinar e seminari in presenza in tutta Italia. Abbiamo un accordo di collaborazione con Aiapp, l’associazione degli architetti del paesaggio, abbiamo accordi con le scuole edili a Bergamo, Brescia, Napoli, Frosinone, Milano per seminari di formazione. Periodicamente, inoltre, presso le rivendite sono organizzati incontri e dimostrazioni pratiche di posa rivolti ai progettisti con la presenza dei nostri tecnici-commerciali.
D. Quali sono le diverse soluzioni proposte da i.build?
R. Il calcestruzzo rappresenta il materiale ideale per realizzare una vastissima gamma di pavimentazioni. Resistenza alla compressione, all’usura, lavorabilità, durabilità, possibilità di lavorazioni superficiali sono solo alcune delle proprietà che ne consentono l’impiego in pavimentazioni con differente destinazione d’uso. Nel caso delle pavimentazioni industriali, per esempio, è possibile realizzare sistemi di pavimentazioni, in opera, a prestazione specifica in grado di fornire la soluzione ottimale alle diverse tipologie di sollecitazioni gravanti su questo tipo di pavimentazione, con soluzioni per applicazioni in interno, esterno o soggette a cicli gelo-disgelo. Quando, invece, parliamo di pavimentazioni architettoniche ad alto valore estetico, sono disponibili soluzioni in opera per applicazioni per cui il principale requisito è rappresentato da colori e texture superficiali variegate. Laddove, invece, siano richieste pavimentazioni continue a elevata capacità drenante, è possibile fare uso di prodotti caratterizzati dalla presenza di pori interconnessi che generano una permeabilità diffusa, tale da consentire lo smaltimento di grandi volumi d’acqua. Soprattutto in ambiente urbano, per esempio nelle grandi città, essendo le pavimentazioni in calcestruzzo per loro natura chiare, e quindi avendo una maggiore luminanza rispetto all’asfalto, il loro impiego comporterebbe in poco tempo significativi risparmi, consentendo di ridurre le spese di illuminazione sia per i costi di installazione, con meno punti luce, sia per i costi di gestione, con lampade meno potenti.
D. Come funziona il prodotto?
R. Il prodotto i.idro Drain ha una altissima capacità drenante, cento volte superiore a quella di un terreno naturale e permette di rispettare il ciclo naturale dell’acqua.
D. Per quali ambienti è indicata una soluzione come i.idro Drain?
R. È particolarmente apprezzato dai progettisti, dai garden designer e dalle amministrazioni comunali proprio per la sua capacità di lasciar passare l’acqua nel terreno sottostante. Oltre a chi si occupa di edilizia di professione, il prodotto ha fatto breccia in tanti piccoli proprietari che lo utilizzano per rendere più permeabili i camminamenti e i cortili intorno alle proprie abitazioni. Con i.idro Drain, disponibile in sacco e sfuso, si possono realizzare pavimentazioni dedicate alla mobilità lenta e sostenibile laddove assumono molta importanza gli aspetti architettonici (la colorazione ad esempio) e funzionali: i primi legati alla compatibilità paesaggistica gli altri connessi alla regolarità, all’aderenza, alla drenabilità
che condiziona la loro sicurezza e percorribilità. Sconnessioni delle mattonelle o tra gli elementi lapidei che compongono la pavimentazione, la loro superficie sdrucciolevole, la presenza di sconnessioni e sgranamenti sono problemi che non si manifestano, se è utilizzata una pavimentazione continua con calcestruzzo drenante.
D. Il prodotto è rivolto ad ambienti pubblici, ma anche ai privati, come condomini o aree direzionali: si utilizza diversamente?
R. I nostri clienti sono i progettisti del verde e del garden design, le amministrazioni pubbliche che devono rispettare le percentuali di invarianza idraulica nel loro territorio, ma anche singoli privati che hanno bisogno di interventi di rispetto del ciclo naturale dell’acqua.
D. Come funziona il processo del drenaggio?
R. Grazie al suo speciale mix design combina la resistenza di una pavimentazione in calcestruzzo con una capacità drenante cento volte superiore a quella di un terreno naturale. La capacità drenante di i.idro Drain varia in funzione della granulometria usata per la sua composizione. La creazione di vuoti, che possono variare dal 15% fino al 25%, garantisce drenaggi da 200 litri/m2/minuto fino a oltre 1000 litri/m2/minuto.
D. Quali sono i vantaggi rispetto ad altri sistemi?
R. Il prodotto restituisce al terreno le acque piovane ricaricando le falde acquifere e permette di convogliare le acque attraverso la realizzazione di specifici sottoservizi. A differenza delle pavimentazioni in asfalto drenante, non contiene olii e altri agenti inquinanti, che rischierebbero di essere trascinati dalla pioggia verso torrenti, fiumi e mari.
D. È certificato?
R. i.idro Drain è certificato ed è in possesso di una Epd media di prodotto. Lo studio è stato condotto cradle to grave, cioè dalla culla alla tomba. Nello specifico per questo prodotto, disponibile nella versione grigio, bianco e colorabile a richiesta, lo studio Lca è stato effettuato considerando 41 impianti per un totale di 52 ricette differenti, nella quale sono considerati 32 fornitori di aggregati differenti, 13 cementi differenti per tipo e/o classe e/o provenienza, nel caso di i.idro Drain grey, e tre cementi differenti per tipo e/o classe e/o provenienza per i.idro Drain white, con una media ponderale dei consumi idrici, elettrici e di carburanti e dei rifiuti prodotti e/o recuperati.
D. Come è distribuito?
R. Il prodotto è disponibile in sacco presso le rivendite di materiale edile oppure in betoniera.
D. Avete previsto dei corner per questo tipo di prodotto?
R. Italcementi, che distribuisce il prodotto in sacco, lo ha inserito nella campagna promozionale «Prendi il sacco», un programma di incentivazione a premi per le rivendite.
D. C’è il rischio che si deformi con il passaggio di veicoli?
R. È adatto alla mobilità lenta e sostenibile (parcheggi, piste ciclabili, parchi giochi) e se progettato correttamente non subisce deformazioni.
D. Qual è l’intervento più significativo che vi è capitato di realizzare?
R. Ne abbiamo fatti talmente tanti in giro per l’Italia che mi è difficile scegliere l’applicazione più importante. Sicuramente la pavimentazione drenante realizzata al Parco della Biblioteca degli Alberi a Milano è stata una delle più significative, così come la pista ciclabile che da Milano porta all’Idroscalo.
D. I distributori di materiali sanno riconoscere la qualità della vostra soluzione?
R. Sul concetto di qualità, Italcementi e Calcestruzzi hanno costruito la loro credibilità in 160 anni di storia, quindi i nostri clienti sanno che quando scelgono i nostri prodotti possono contare su qualità, sicurezza, innovazione, durabilità.