Ecco, finalmente il nuovo piano casa. Dopo il consiglio dei ministro sono emersi nuovi dettagli dopo le anticipazioni dei giorni scorsi. In tutto saranno impegnato oltre 1,7 miliardi di euro. Il ministro dei trasporti e infrastrutture Maurizio Lupi ha spiegato le linee del piano: sostegno all’affitto a canone concordato; ampliamento dell’offerta di alloggi popolari; sviluppo dell’edilizia residenziale sociale. Obiettivi che sono tradotti in un decreto legge che dovrà essere convertito entro 90 giorni dal Parlamento. Per cho non può pagare l’affitto è stato deciso di incrementare con 100 milioni il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione e 226 milioni il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli. Di fatto è stato reso strutturale l’aiuto ai più bisognosi. Il decreto prevede anche che per favorire l’immissione sul mercato degli alloggi sfitti si riduce dal 15 al 10%, per il quadriennio 2014-2017, l’aliquota della cedolare secca di cui si potrà usufruire anche in caso di abitazioni date in locazione a cooperative o a enti senza scopo di lucro. Questo a patto che siano sublocate a studenti con rinuncia all’aggiornamento del canone di locazione o assegnazione. Per attenuare le tensioni sul mercato delle locazioni (2,5 milioni di famiglie in affitto pagano un canone superiore al 40% del loro reddito) la norma prevede che le risorse del Fondo Affitto siano destinate anche alla creazione di strumenti a livello comunale che svolgano una funzione di garanzia terza fra proprietario e affittuario: per i mancati pagamenti del canone, per eventuali danni all’alloggio. La norma prevede, inoltre, che le procedure previste per gli sfratti per morosità si applicano sempre alle locazioni di cui al presente comma, anche per quelle per finita locazione.
Altro capitolo: Piano di recupero di immobili e alloggi di Edilizia residenziale pubblica (ex Iacp). Avrà a disposizione 400 milioni di euro per finanziare la ristrutturazione con adeguamento energetico, impiantistico e antisismico di 12mila alloggi. Inoltre, è previsto un ulteriore finanziamento di 67,9 milioni per recuperare ulteriori 2.300 alloggi destinati alle categorie sociali disagiate (reddito annuo lordo complessivo familiare inferiore a 27mila euro, nucleo familiare con persone over 65, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66%, figli fiscalmente a carico e che risultino soggetti a procedure esecutive di rilascio per finita locazione).
C’è poi l’offerta di acquisto degli alloggi ex Iacp agli inquilini. L’obiettivo è incrementare l’offerta di alloggi sociali anche attraverso attività di recupero, manutenzione e gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica senza consumo di nuovo suolo. È così prevista la conclusione di accordi con regioni ed enti locali per favorire l’acquisto degli alloggi e destinare il ricavato al recupero alla realizzazione di nuove abitazioni. Per favorire l’acquisto è prevista la costituzione di un Fondo destinato alla concessione di contributi in conto interessi su finanziamenti per l’acquisto degli alloggi ex Iacp, che avrà una dotazione massima per ciascun anno dal 2015 al 2020 di 18,9 milioni di euro per un totale di 113,4 milioni. Si prevede che per gli anni 2014, 2015 e 2016 ai soggetti titolari di contratti di locazione di alloggi sociali adibiti a propria abitazione principale spetta una detrazione complessivamente pari a: 900 euro, se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro; 450 euro, se il reddito complessivo supera i 15.493,71 euro ma non supera i 30.987,41 euro. Allo stesso tempo è previsto più rigore nei confronti di chi occupa abusivamente un immobile che non potrà chiedere né la residenza, né l’allacciamento ai pubblici servizi. Una norma che mira al ripristino delle situazioni di legalità, che l’attuale quadro normativo non riesce a garantire. Infine, la spesa per l’acquisto di mobili a seguito di ristrutturazione, su cui sono previste detrazioni Irpef potrà essere superiore a quella per la ristrutturazione stessa. Il tetto massimo per la spesa complessiva resta a 10mila euro.
Infine, gli investimenti per le scuole. Ci sarà una cabina di regia per rimodernare l’edilizia scolastica, con un budget per 3,5 miliardi di euro per ristrutturare e mettere in sicurezza gli istituti. L’Unità di missione per l’edilizia scolastica renderà più veloce l’impegno dei 2 miliardi e mezzo di euro stanziati, più 1 miliardo che il governo è riuscito a mettere a disposizione.