Cronaca di una crisi annunciata. E di un tentativo di rilancio o, perlomeno, di sopravvivenza. È anche la storia di quella che è la fiera delle costruzioni per antonomasia, Made Expo, in serrata e distruttiva concorrenza con il Saie di Bologna. Primo risultato della morsa crisi-lotta fratricida: il prossimo anno Made Expo trasloca, perlomeno da un punto di vista temporale. Invece che a ottobre, infatti, si terrà a marzo (18-21), negli ampi padiglioni di Fiera Milano a Rho. Una piccola rivoluzione. Ma questa è solo una delle novità annunciate dagli organizzatori. Che hanno sottolineato con forza la coincidenza del prossimo Made con la vigilia di quello che sarà l’evento dell’anno: Expo 2015. «Tanto per cominciare, Made utilizzerà il padiglione Italia. E l’Expo può essere l’occasione per le piccole e medie aziende per promuovere la propria creatività valorizzando il processo e il prodotto», ha spiegato il presidente di Assimpredil Ance, Claudio De Albertis, nella conferenza di presentazione. Senza far mancare una nota di pessimismo: «Il nostro settore è morto. O alle costruzioni si dedica un’attenzione specifica, o c’è una politica industriale, oppure a fine del 2014 saremo finiti. O questi provvedimenti hanno effetti che si misurano a giorni, mesi, oppure per non c’è più nulla da fare. Bisogna definire delle priorità, come gli interventi per le scuole». Messaggio recapitato direttamente a Palazzo Chigi e ripreso dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi: «D’accordo, migliora il mercato delle ristrutturazioni, che comunque è tutto da verificare, ma in compenso manca tutto quello che è edilizia nuova, edilizia strutturale. Senza parlare degli interventi necessari per il dissesto idrogeologico o per i fenomeni sismici. Invece, dobbiamo assolutamente far ripartire il settore dell’edilizia, che è un’attività ideale per spingere l’economia nel nostro Paese. Il Made noi lo vediamo oggi come lo strumento più forte con il maggior potenziale di crescita. E nel 2015 cercheremo di attrarre più visitatori esteri». Un quadro meno sconfortante, invece, quello dipinto dal viceministro all’Economia, Carlo Calenda, secondo cui c’è un trend profondo positivo. «I turisti da 1 miliardo arriveranno a 1,8 miliardi. Abbiamo raddoppiato le risorse dedicate alla promozione prendendole da altri fondi inutilizzati», ha assicurato.
Vista l’atmosfera cupa, il presidente di Made Expo, Andrea Negri, ha preferito riportare il discorso sui binari istituzionali: «Perché abbiamo spostato la data a marzo? Perché è una manifestazione fieristica che coinvolge un numero pauroso di operatori: 150 associazioni, 37 settori merceologici e un migliaio di tipologie di prodotti. E la biennalità per un comparto delle costruzioni può essere la misura temporale giusta per dare modo alle aziende di non riproporsi nello stesso modo, ma con delle novità». Un volo più alto l’ha proposto, invece, iIl presidente di FederlegnoArredo, Roberto Snaidero. Per lui la parola fondamentale è «internazionalizzazione». D’altra parte, i mobili si vendono sempre più all’estero, mentre il mercato italiano è fermo. «Abbiamo voluto aprire cinque uffici internazionali in giro per il modo, con 21 missioni B2B. E a ottobre per la prima volta Made Expo affiancherà i Saloni World Wide Moscow, la manifestazione in programma a Mosca dal 15 al 18 ottobre 2014».
In ogni caso le novità per visitatori ed espositori non mancano. Primo, è stata semplificata la struttura, invece di sei saloni ce ne saranno quattro. Secondo, un’anteprima del Made Expo la potremo vedere in occasione del Salone del Mobile 2014. Cambia anche l’offerta commerciale per le aziende espositrici: prima ci si iscrive, meno si paga. E le aziende fedeli avranno un vantaggio in termini di prezzi. Quarto punto: chi ha poca liquidità potrebbe trovare interessante un finanziamento ad hoc concesso da Unicredit per partecipare alla manifestazione fieristica. Certo, indebitarsi per essere presenti a un evento fieristico può sembrare stravagante, ma forse l’idea viene incontro a un’esigenza del mercato. Altra novità importante: FieraMilano diventa partner commerciale di Made Expo. Già, ma sarà davvero un’occasione l’abbinamento con Expo 2015? Secondo Giovani Grassi, direttore generale di Made Expo, sì. Ma a un patto: «Noi puntiamo a 20milioni di visitatori. Però bisogna convincere i potenziali turisti a venire qui: vanno creati i presupposti perché valga la pena di visitare l’esposizione. Che è un’occasione straordinaria anche per le nostre imprese: a oggi il 96% delle aziende produttrici dei materiali dei padiglioni è italiana».